Il singolare incontro dell’artista con un coetaneo e altre curiosità sulla sua vita nella mostra-racconto “David Bowie is”, di scena al Mambo di Bologna fino al 13 novembre 2016
David Bowie non aveva gli occhi bicolore – il destro azzurro e il sinistro castano – come poteva sembrare. Il singolare effetto che, da sempre, ha reso unico e magnetico il suo sguardo altro non era che la conseguenza di una midriasi permanente: una malattia dovuta a un trauma subito dall’occhio. Nel caso del Duca Bianco, il nervo costrittore che contrae l’iride sinistra – anch’essa di colore azzurro – è rimasto paralizzato: da quel momento la pupilla sinistra si è permanentemente dilatata, senza più riuscire a dosare la quantità di luce che il bulbo oculare dovrebbe invece ricevere.
La causa della sua midriasi è semplice: all’età di quattordici anni il cantante inglese, scomparso lo scorso 10 gennaio, ricevette da un compagno di scuola un pugno sull’occhio sinistro. L’anello al dito di chi lo colpì gli causò una contusione simile a quella che provocherebbe un tappo di bottiglia lanciato direttamente sul bulbo oculare. Le svariate operazioni chirurgiche cui il ragazzo fu sottoposto gli scongiurarono la cecità, ma la dimensione della pupilla sinistra rimase permanentemente più ampia dell’altra. Il motivo della scazzottata era stato ancora più banale: la gelosia per una ragazza, Carol Goldsmith. Si sono quindi sbagliati i fans che, da sempre, hanno pensato che il famoso cantante fosse affetto da eteroctomia, la condizione di iridi di tinta diversa che interessa uomini e animali e che dipende dalla differente quantità di melanina contenuta negli occhi.
All’epoca ancora sconosciuto nel mondo musicale, Bowie, all’anagrafe David Robert Jones, perdonò quel compagno che, anzi, divenne suo collaboratore artistico: si tratta del George Underwood che disegnò le copertine degli album Hunky Dory e Ziggy Stardust. Di più: nell’arco della propria vita il cantante fu più volte grato all’amico per avergli sferrato quel pugno: lo sguardo asimmetrico e l’effetto visivo che questa caratteristica conferiva ai suoi occhi hanno infatti contribuito a renderlo un’icona unica nel suo genere, non soltanto per la sua musica. Questa e altre curiosità sulla star si trovano all’interno della mostra-racconto David Bowie is allestita, fino al 13 novembre 2016, presso il museo d’Arte moderna di Bologna (Mambo) nella sua unica tappa italiana [per ulteriori informazioni vedi l’articolo pubblicato su LucidaMente I mille e uno volti del Duca Bianco (Bologna, fino al 13 novembre 2016)].
L’immagine: un primo piano di David Bowie che mette in risalto la particolarità dei suoi occhi e la locandina della mostra-racconto David Bowie is.
Emanuela Susmel
(LucidaMente, anno XI, n. 131, novembre 2016)