Come intervenire sull’economia italiana per aumentare la crescita, valorizzando il patrimonio artistico e culturale del Paese
La crisi economica non riesce a convincere la politica italiana sulla grande potenzialità del turismo. Il ceto politico non crede nelle sue possibilità, dovrebbe promuovere questa cultura, mentre perdiamo generazioni intere, prive della cognizione e della conoscenza del patrimonio italiano. Tutti i governi della Repubblica, nessuno escluso, sottovalutano le carte da giocare per lanciare l’economia in una costante crescita, non certamente estemporanea, di pochi anni, bensì strutturata, in grado di coinvolgere lunghi periodi economici.
Sembra uno sport troppo a lungo praticato, è ora di cambiare registro, serve vero ossigeno.
Occorre una politica adeguata di settore, perché il turismo non si può inventare, bisogna pianificare una strategia all’interno della quale inserire altri prodotti italiani, al fine di aumentare la visibilità del tanto discusso “made in Italy”, volano indiscutibile per la promozione dei prodotti italiani, sicura “chiave” di successo per incrementare le esportazioni. È necessario mostrare serietà, coinvolgendo nella filiera economica tutti i protagonisti del settore, dai ristoratori agli albergatori.
C’è molta strada da fare, dall’accoglienza alla riqualificazione delle infrastrutture per agevolare il collegamento tra le città d’arte. È interessante realizzare un circuito artistico e culturale, toccando alcuni significativi luoghi: da Roma a Firenze, senza tralasciare Perugia, Bologna, Venezia, Padova, Torino, Milano. Con itinerari ben studiati dove scoprire e conoscere tutte le particolarità italiane, dal ristorante caratteristico all’albergo di grande comfort, includendo le dimore storiche.
Tutto ciò può rivalutare il patrimonio artistico e culturale italiano mediante la gastronomia tipica dei luoghi, combinando la degustazione dei famosi vini della località. È la ricchezza naturale, squisitamente italiana, che ha sempre contraddistinto il Paese, da troppo tempo dimenticata.
Francesco Fravolini
(LucidaMente, 27 ottobre 2011)