Le opere dell’artista messicano arrivano nel parmense, al Labirinto della Masone, in un’esposizione a cura di Giorgio Antei e della fondazione Franco Maria Ricci
Dopo la mostra Sergio Hernández. Tres Pasiones e la recente pubblicazione dell’apprezzato volume Tesoro Mexicano, continua a rafforzarsi il legame tra la Fondazione Franco Maria Ricci e la cultura messicana. Ora è la volta dello scultore contemporaneo Javier Marin. Curata da Giorgio Antei, con la collaborazione della Galleria messicana Terreno Baldío e della Galleria Barbara Paci, l’esposizione è intitolata Daidalos, ed è visitabile fino al 4 marzo 2018 a Fontanellato, in provincia di Parma, presso il Labirinto della Masone (strada Masone 121).
Un imponente bronzo alto più di sette metri che svetta sulle architetture neoclassiche del complesso della Masone: è questo interessante contrasto ad accogliere i visitatori all’ingresso della mostra e a trascinarli in un gioco di forme e materie diverse, alla scoperta di Marín, virtuoso e poderoso artista messicano contemporaneo, nato a Uruapan nel 1962. Il premiato scultore – artefice tra l’altro del celebre Retablo de Zacatecas, pala d’altare ubicata presso la cattedrale di Zacatecas, patrimonio mondiale dell’Unesco – agisce forzando volutamente le caratteristiche di ciò che plasma, per poi “ricucirlo” in più modi, usando elementi e consistenze differenti tra loro.
«Un moderno Dedalo», così è stato definito Marín, poiché, proprio come il mitico architetto, l’artista rivela il proprio progetto mentale attraverso i materiali plastici su cui lavora: bronzo, terracotta, resina. L’opera conclusa è quindi solo la tappa conclusiva di un processo elaborativo che Marín ritiene più importante persino del prodotto finito. La ricerca artistica è affidata alle molteplici possibilità espressive che danno, appunto, i diversi materiali, potenzialità che lo scultore mette in relazione con la varietà della figura umana, facendo di questa il suo soggetto principale.
In Marín il corpo dell’uomo è palpitante, dinamico, sensuale, rappresentato in pose esasperate che l’artista riprende dalla tradizione barocca messicana. Un corpo che nelle sue diverse espressioni si presenta violato e distrutto, ma al contempo dignitoso, orgoglioso, rafforzato, e reca sulla propria pelle i segni di una battaglia vinta. Un evidente esempio di ciò si può ammirare nella Cabeza Roja, una delle opere più conosciute dell’artista: una monumentale testa femminile in bronzo che in occasione della mostra è stata posta nella corte centrale del Labirinto, come fosse la tappa finale di questo viaggio nell’arte contemporanea.
La rassegna Daidalos sarà visitabile tutti i giorni, tranne il martedì, dalle ore 10,30 alle 19,00 presso il Labirinto della Masone in provincia di Parma (strada Masone 121, Fontanellato). Il costo del biglietto intero è di € 18,00 e comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci. Per informazioni e riduzioni del costo del biglietto, si può consultare il sito della mostra al seguente link: http://www.labirintodifrancomariaricci.it/it/labirinto/info-e-biglietti/biglietti/#section0.
Le immagini: due opere dell’artista messicano Javier Marín, il Torso de Hombre Marcado (2008, resina di poliestere con segatura e croce in bronzo, 183x90x71 cm) e Cabeza Roja (2008, resina di poliestere rossa, 234x294x165 cm).
Sara Spimpolo
(LucidaMente, anno XII, n. 142, ottobre 2017)