Secondo Avvenia, azienda leader della white economy, i dati sono sorprendenti: il consumo finale di energia nel nostro paese è pari a 2,4 Tep pro capite, il più basso tra quelli delle nazioni più industrializzate
L’Italia è il paese a più elevata efficienza energetica tra quelli più industrializzati. Se la media Ue del consumo finale di energia è infatti di 2,7 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) per abitante, nel Belpaese il consumo finale pro capite è pari a 2,4 Tep, il più basso tra gli stati con un analogo sviluppo industriale, contro i 2,7 Tep del Regno Unito, i 2,9 della Francia, i 3,2 della Germania, i 3,8 dei Paesi Bassi e i ben 9,5 Tep del Lussemburgo.
Nell’ambito del settore industriale, il cui consumo energetico in Italia è pari a 30 Mtep, l’andamento ha evidenziato un incremento tra il 1990 e il 2005 del 13% circa; ma dal 2005 al 2009 vi è stata una riduzione importante, del 27%. ‘Per quanto riguarda il settore residenziale, il cui consumo energetico è pari a 26 Mtep, il trend è stato costante, evidenziando però oggi una riduzione del consumo di energia per abitazione del 3% rispetto al decennio precedente, prevalentemente grazie alla diffusione di apparecchi elettrici meno energivori. A fornire tali dati sono gli esperti di Avvenia (www.avvenia.com), azienda leader della white economy e dell’efficienza energetica.
Anche nel settore dei servizi il consumo energetico si è dimostrato costante nel tempo e si è attestato sui 20 Mtep. Mentre in quello dei trasporti i consumi sono aumentati progressivamente fino al 2007, segnando a partire dal 2008 un’inversione di tendenza al ritmo di un 4% di riduzione annua che hanno fatto attestare il settore dei trasporti a 43 Mtep. Il Piano d’azione italiano per l’efficienza energetica (Paee) presentato alla Commissione europea nel 2007 ha consentito di implementare in Italia misure tra le più efficaci al mondo per il miglioramento dell’efficienza energetica e dei servizi energetici nei settori di uso finale, portando a un risparmio energetico annuale pari al 9,6% del consumo di riferimento al 2016.
Per raggiungere tale obiettivo di risparmio, l’Italia ha messo in atto con successo una serie di misure: dall’implementazione del meccanismo dei titoli di efficienza energetica alla prescrizione degli standard minimi di prestazione energetica degli edifici, dal riconoscimento di cospicue detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti a quelle per l’installazione di motori elettrici ad alta efficienza e dei regolatori di frequenza. E, poi, ancora misure di incentivazione al rinnovo ecosostenibile del parco autovetture e autocarri e via dicendo. Insomma, le misure attivate nel nostro paese sono state importanti, tanto che i risparmi energetici finora conseguiti sono stati notevolmente superiori agli obiettivi prefissati.
Così oggi l’Italia, con un -19% di intensità energetica primaria rispetto alla media UE, è oggi una delle nazioni a maggior efficienza energetica a livello mondiale. «Abbiamo fatto dell’efficienza energetica una priorità assoluta e siamo oggi un modello per gli altri paesi» commenta l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia. L’Italia è infatti prima assoluta per l’efficienza energetica nella categoria «trasporti» e seconda nella media di tutte le categorie di efficienza energetica, come risulta dalla graduatoria dell’American Council for an Energy-Efficient Economy di Washington. «I risultati raggiunti sono soddisfacenti, ma rimane comunque qualcosa da fare» conclude Campaniello, riferendosi in particolare alla necessità di creare un mercato interno europeo dell’energia e dell’efficienza energetica in grado di apportare benefici ancora maggiori per i cittadini e per le imprese.
(m.d.z.)
(LucidaMente, anno IX, n. 107, novembre 2014)