Nel romanzo “Esistenze sospese” (inEdition) di Manuela Buzzerra la ricerca dell’amore entro i vortici della vita
Giulia è una donna romantica e passionale, ma anche un’affermata donna di affari, costretta spesso a viaggiare per lavoro. Sarà proprio uno dei suoi viaggi a rivelarle o, meglio, a farle vedere più chiaramente, quanto la sua sia una esistenza “sospesa”. È infatti da anni fidanzata con Giorgio, un uomo “fantasma”, perennemente assente, ma che lei giustifica continuamente. L’insoddisfazione rende grigia la vita di Giulia, che in uno dei suoi viaggi incontra un uomo speciale, Francesco, che le spalanca le porte del suo cuore amandola come lei desidera. Ma anche quest’uomo vive da anni una situazione in cui la sua vita è “sospesa”, ma per ben altri motivi. Il mistero sarà svelato da Francesco a Giulia in un momento cruciale del racconto.
Questa, in essenziale, è la trama di Esistenze sospese (pp. 84, euro 12,00, tredicesima uscita della collana di narrativa La scacchiera di Babele della inEdition editrice/Collane di LucidaMente) della brindisina Manuela Buzzerra.
Per capire il temperamento della protagonista del libro, offriamo la lettura del brano nel quale Giulia scopre di essere stata tradita dal proprio partner e reagisce a suo modo…
Sentii il sangue salirmi alla testa, le mani mi prudevano, l’avrei ammazzato di botte se l’avessi avuto davanti! Sofia era una ragazza con cui Giorgio filava prima di mettersi con me, lui mi aveva sempre assicurato che tra di loro non c’era più niente e che avevano avuto solo una storiella di passaggio, erano però rimasti in buoni rapporti, ma non cenavano mai insieme! O almeno io non lo sapevo! La cosa mi lasciò di stucco perché, anche se non mi aveva chiamata per fare pace, io credevo comunque che mi pensasse e non vedesse l’ora di riabbracciarmi, e invece lui che fa? Esce con un’altra, e non una qualsiasi, e va a dire in giro che ci siamo lasciati! Ma che gran farabutto!
L’ira aveva oramai preso ogni parte di me, avrei voluto salire sul primo aereo e piombare in casa sua per… per… ma per fare poi cosa? Urlare? Sbraitare? Menarlo? E a che sarebbe servito? Oramai tra me e lui si era spezzato qualcosa e, ne ero sicura, la nostra storia difficilmente avrebbe ritrovato la retta via, e io ero stanca, stanca di lottare, di capire e di giustificare, avevo bisogno di qualcuno che si prendesse cura di me, che mi abbracciasse caldamente e che mai mi facesse sentire sola, ma il pensiero di un altro uomo era ovviamente lontano! Mi sentivo impotente e l’allegria del primo mattino era oramai svanita.
Dopo lo shock iniziale, non so spiegarmi come mai, mi sentii anestetizzata, improvvisamente non riuscivo più ad avvertire alcuna emozione al riguardo, né di rabbia o gelosia, né di dolore, anzi era come se mi sentissi anche un po’ sollevata, non so come dire, ma da un certo punto di vista la cosa mi aveva fatto anche piacere, era come se mi fossi liberata di un peso sul cuore e sullo stomaco. Tranquillizzai Giovanna dicendole di stare tranquilla e che non avrei certo fatto gesti sconsiderati per un uomo che, oltretutto, non mi meritava e mai l’aveva fatto!
Uscii dal bar dell’hotel e mi diressi verso la reception per consegnare le chiavi della camera e poi iniziare la mia giornata lavorativa.
Certo l’impulso di chiamarlo era forte, ma quel sano egoismo e orgoglio che alberga in ogni donna iniziò a emergere sempre più prepotente, impedendomi di telefonargli o di mandargli anche un semplice messaggio, anzi ero ancora più carica di una forza lavorativa che mi permise di affrontare quella giornata con più grinta e lucidità. È assurdo: fino a qualche giorno prima, per un semplice litigio tra me e Giorgio, avrei potuto chiudermi in casa senza combinare nulla, e invece lì a Venezia, con tutto quello che stava succedendo, mi sentivo carica e positiva.
(da Manuela Buzzerra, Esistenze sospese, inEdition editrice/Collane di LucidaMente)
L’immagine: particolare della foto di Francesca Ponzi, nella copertina del libro.
Jessica Ingrami
(LM EXTRA n. 18, 15 dicembre 2009, supplemento a LucidaMente, anno IV, n. 48, dicembre 2009)