L’annata calcistica per club è terminata ed è ora di verdetti. Ripercorriamo la stagione attraverso le pagelle delle 20 squadre impegnate nel massimo campionato italiano
Atalanta, voto 6: un’annata senza infamia e senza lode per la squadra allenata da Edy Reja. Quando sembrava che la Dea potesse puntare a un piazzamento “europeo”, sono arrivate una serie di sconfitte che hanno invischiato gli orobici nella lotta per non retrocedere. Inspiegabile la cessione a gennaio di un punto fermo della rosa come Maxi Moralez. Top: De Roon. Flop: Diamanti.
Bologna, voto 6: un inizio targato Delio Rossi da film degli orrori, poi la cura Donadoni ha iniziato a sortire i suoi effetti, svegliando anche un bomber come Mattia Destro dal torpore in cui sembrava essere caduto. Solamente un finale di stagione un po’ “svagato” non permette agli emiliani di ricevere un voto più alto. Nota di merito per Amadou Diawara, capace fin da subito di imporsi in Serie A ed entrato già nell’orbita dei maggiori club europei. Top: Giaccherini. Flop: Oikonomou.
Carpi, voto 6: Castori, affidandosi ai suoi fedelissimi, ha provato a fare le nozze con i fichi secchi. E probabilmente ci sarebbe pure riuscito senza la disastrosa sconfitta interna contro la Lazio, con due rigori sbagliati. Completamente da dimenticare l’esperienza Sannino, con soli 4 punti in 5 gare. Top: Lasagna. Flop: Mbagoku.
Chievo Verona, voto 7: mentre Verona, sponda Hellas, piange, il piccolo Chievo ride. Stagione eccezionale per gli uomini di Maran che, abbinando la ormai consueta attenzione difensiva a un gioco propositivo, hanno centrato un impensabile nono posto. La cessione a gennaio di un uomo chiave come Paloschi non ha turbato i clivensi che, anzi, hanno trovato un ottimo sostituto in Roberto Inglese. Top: Bizzarri. Flop: Dainelli.
Empoli, voto 7: alzi la mano chi, dopo l’uscita di scena di Sarri, Valdifiori, Hysaj e Rugani, non avrebbe scommesso sulla retrocessione dei toscani. Invece la squadra di Giampaolo ha stupito tutti, proponendo bel gioco e ottenendo punti pesanti. Per la prossima stagione, con le già confermate partenze di Tonelli, Paredes e Zielinski, si vedrà, ma quello che ha fatto quest’anno l’Empoli è un mezzo miracolo. Top: Maccarone. Flop: Livaja.
Fiorentina, voto 6,5: un girone d’andata spumeggiante, guidato da un Nikola Kalinić rivelazione del campionato. Poi il croato si è inceppato e i viola non sono più riusciti a girare come prima. Chiudono al quinto posto, con due eliminazioni premature in Europa League e in Coppa Italia. La piazza borbotta per la gestione Della Valle, ma per acquistare la Fiorentina non c’è sicuramente la fila di sceicchi. Top: Valero. Flop: Babacar.
Frosinone, voto 5,5: nessuno si aspettava che si sarebbero salvati e infatti così è stato. Ma gli uomini di Stellone hanno saputo mettere in campo una grinta straordinaria, apprezzata dal pubblico di casa anche in occasione della retrocessione matematica. Unico neo la sconfitta di fine stagione al Matusa contro il Palermo: si doveva e si poteva fare di più. Top: Dionisi. Flop: Ajeti.
Genoa, voto 6: solita stagione per il Grifone, all’insegna del “vorrei, ma non posso”, con un mercato confusionario e un gioco spesso troppo remissivo. Importante per la prossima stagione sarebbe tenere quel Suso che a Genova ha mostrato di saper rendere al meglio. Top: Pavoletti. Flop: Pandev.
Hellas Verona, voto 3: stagione disastrosa sotto ogni punto di vista. Il direttore sportivo Bigon, dopo aver fallito a Napoli, allestisce in estate una squadra senza capo né coda, con un ingestibile dualismo Toni-Pazzini davanti. Unica nota positiva dell’annata degli scaligeri è aver lanciato un portiere giovane e talentuoso come Gollini. Top: Ionita. Flop: Gomez.
Inter, voto 5,5: la giusta media fra una prima parte di stagione ricca di tanti (forse fortunati) successi e un girone di ritorno completamente da dimenticare. Il risultato è un quarto posto a distanza siderale dalle prime tre e dalla conseguente qualificazione alla prossima Champions League. Tanti sono stati gli acquisti estivi, pochi hanno saputo incidere. Top: Miranda. Flop: Kondogbia.
Juventus, voto 9: è il successo della programmazione. Via cardini come Pirlo, Vidal e Tevez, dentro un mix di giovani talentuosi (Dybala, Alex Sandro, Rugani) e uomini d’esperienza (Mandzukic, Khedira). All’inizio la squadra non ha girato, troppi i pareggi e le sconfitte, e dopo la debacle contro il Sassuolo molti erano già pronti a cantare il De profundis per la Vecchia Signora. Invece è stata un’annata ricca di successi: il quinto scudetto di fila, il secondo double consecutivo e il record di imbattibilità strappato da Buffon a Sebastiano Rossi. Stagione quasi perfetta. Avremmo tolto il “quasi” senza quegli ultimi minuti di follia in Champions League a Monaco di Baviera. Top: Dybala. Flop: Pereyra.
Lazio, voto 4,5: che sarebbe stata una stagione deludente lo si era capito fin dall’inizio, con l’eliminazione ai preliminari di Champions League per mano del Bayer Leverkusen, ma così tanto buia forse non se lo sarebbero aspettati nemmeno i più accaniti detrattori della Lazio. Un ottavo posto, due derby persi e un’eliminazione prematura dall’Europa League sono gli emblemi di questa annata fallimentare, culminata con l’inutile esonero di Pioli a stagione ormai compromessa. Il grave infortunio di De Vrij ha tolto sicurezze a una difesa costruita al risparmio. Il mantra per il prossimo anno deve essere soltanto uno: spendere. Top: Biglia. Flop: Gentiletti.
Milan, voto 4: ennesima stagione fallimentare per la squadra del presidente Berlusconi, quest’anno targata prima Siniša Mihajlović, poi Cristian Brocchi. Ingenti gli investimenti fatti in estate, cui non è seguito però alcun risultato, neppure quella qualificazione all’Europa League che sembrava nettamente alla portata dei rossoneri. Una difesa disattenta e un centrocampo lento e impacciato (con capitan Montolivo spesso sul banco degli imputati) hanno condannato ancora una volta il Diavolo all’“inferno”. Fra le poche cose positive va ricordata la prima stagione da professionista di Donnarumma, classe ’99, ma personalità da veterano. Top: Bonaventura. Flop: Bertolacci.
Napoli, voto 8: buona la prima per il Napoli di Sarri. I partenopei hanno saputo esprimere per larghi tratti il calcio più spettacolare del campionato, ma il gol di Zaza allo Juventus Stadium li ha condannati a soccombere di fronte a una Vecchia Signora in modalità “pigliatutto”. Unico neo della stagione è stata la gestione delle due coppe, dove si doveva fare meglio. Menzione obbligatoria per il “Pipita” Higuain che con 36 centri in 35 partite ha abbattuto lo storico record di Nordhal di segnature in Serie A. Top: Higuain. Flop: Valdifiori.
Palermo, voto 4,5: la salvezza è alla fine arrivata, ma quanta fatica. Stagione dai risvolti cupi per i siciliani, con il presidente Zamparini primo colpevole di questo disastro. Prima vende un gioiello come Dybala senza reinvestire su un’alternativa di spessore, poi mina le certezze della squadra con una serie di esoneri tragicomici. Per salvarsi il prossimo anno, bisognerà fare di più, specie alla luce delle partenze già annunciate di Sorrentino e del “Mudo” Vázquez. Top: Sorrentino. Flop: Quaison.
Roma, voto 6,5: quando la detentrice dello scudetto parte così male, una squadra come la Roma ha l’obbligo morale di provarci fino alla fine. Invece i capitolini, dopo un ottimo avvio, si sono persi, affossati dal caso Rudi Garcia. Un mercato invernale fatto di buoni acquisti, El Shaarawy e Perotti su tutti, e l’arrivo di Spalletti hanno poi (in parte) raddrizzato una stagione che rischiava di diventare disastrosa. La brutta eliminazione in Coppa Italia per mano dello Spezia è lo specchio dell’annata altalenante dei giallorossi. Top: Pjanić. Flop: Džeko.
Sampdoria, voto 4,5: Il clamore attorno alla figura di Ferrero si è sgonfiato e il vulcanico presidente sembra essersi rivelato nient’altro che un flop. Prima entra in disaccordo con Zenga (complice l’eliminazione prematura ai preliminari di Europa League), tenendolo comunque sulla panchina, poi lo esonera alla prima occasione utile, proprio mentre la squadra stava navigando in acque tranquille. Non contento, a gennaio (s)vende Eder, il suo miglior marcatore. I blucerchiati devono ringraziare che dietro ci sono state squadre che hanno faticato molto, altrimenti la retrocessione non sarebbe stata un’ipotesi tanto campata in aria. Top: Fernando. Flop: Muriel.
Sassuolo, voto 8: stagione straordinaria per i neroverdi, culminata con uno storico sesto posto e il conseguente accesso ai preliminari di Europa League. Gli uomini di Di Francesco, puntando fortemente sul made in Italy, hanno espresso un calcio brillante e propositivo, in grado di dare del filo da torcere anche alle big. Speciale sarebbe riuscire a passare i preliminari, ma per adesso il Sassuolo ha già vinto il suo “scudetto”. Top: Acerbi. Flop: Berardi.
Torino, voto 5,5: quella che con molte probabilità è stata l’ultima stagione del ciclo Ventura si è rivelata tutt’altro che entusiasmante. Troppo pochi gli squilli da “cuore Toro” e neanche il ritorno a gennaio del figliol prodigo Ciro Immobile ha saputo reindirizzare l’annata granata. Il caso Quagliarella è sintomatico della confusione che ha regnato nel club di Urbano Cairo. Top: Belotti. Flop: Glik.
Udinese, voto 4,5: indubbiamente per i friulani questa è stata la peggiore stagione degli ultimi anni. Lo stadio di proprietà non ha portato sul campo i punti sperati e la squadra dei Pozzo a lungo si è trovata invischiata nella lotta per non retrocedere. Il mister della prossima stagione, Giuseppe Iachini, avrà molto su cui lavorare. Top: Zapata. Flop: Danilo.
Gabriele Bonfiglioli
(LM EXTRA n. 34, 19 maggio 2016, Speciale scomparsa di Pannella, supplemento a LucidaMente, anno XI, n. 125, maggio 2016)