Dieci brani ambientati tra il proprio io e una foresta incantata dominata dallo spirito della Natura: è “Grimoire”, il nuovo album del musicista aretino
Il grimorio è un libro di magia. Volumi ermetici, tra stregoneria, alchimia, astrologia, pozioni, formule magiche… Tale genere di pubblicazioni, avversato dalla Chiesa, fiorì tra il Medioevo e l’inizio del Settecento, quando cominciarono ad arrivare i nefasti “Lumi”.
La magia si poneva in diretto contatto con le entità metafisiche e con le forze naturali. È pertanto colta e voluta la scelta del musicista aretino Leon Seti (alias Leo Baldi) di intitolare Grimoire (in inglese) il suo secondo disco; in uscita oggi, 27 gennaio 2023, è stato interamente scritto da lui e prodotto da Pancratio. Una sorta di concept disc, essenzialmente di pop elettronico, costituito da ben dieci brani. Il fil rouge è l’ambientazione in una foresta incantata, alla ricerca della liberazione del proprio sé traumatizzato. Com’è possibile intuire facilmente dai videoclip di alcune canzoni, forte è l’ispirazione alle leggende e al folklore britannico, con fate, folletti e spiriti; del resto, a 19 anni l’autore si è trasferito in Inghilterra per studiare filosofia all’Università di Lancaster. I componimenti di Leon si succedono gli uni agli altri in modo piacevole: l’ascolto è facile, anche se la musica è tutt’altro che banale, anzi a volte sembra richiamare il progressive dell’età dell’oro. Ad esempio, con la traccia che dà il titolo all’album, Grimoire, o con l’ultima, Lullaby. E la voce del musicista è sempre davvero affascinante.
Di cosa parlano i testi? Fatti personali, a volte anche problematici, diventano lo spunto per riflessioni profonde e per la ricerca di un’armonia e di un equilibrio che si colleghi alle forze cosmiche. La musica elettronica di Leon non è mai ripetitiva o fredda, ma si combina bene con le liriche e la voce dell’artista. E pulsa in sintonia con le emozioni dell’autore; a volte frammentata nei dubbi e nel dolore, a volte scorrevole nel flusso dell’esistenza e nella gioia del vivere. Sempre in un’atmosfera incantevole. E a chi non bastasse l’ascolto, può deliziarsi con i due originalissimi, coloratissimi, fatati, fantasiosi videoclip di And I’m Gone e If Only. Pertanto, consigliamo all’ascoltatore di abbandonare per un attimo tecnologia, dittatura degli smartphone e venti di guerra, per lasciarsi andare a un magico viaggio sonoro, visivo, ma soprattutto interiore, entro il mondo di Leon Seti, immaginario, ma più vero del reale perché ritrova l’ancestralità perduta e, perché no?, il dorato scenario delle fiabe nordiche…
C. Liliana Picciotto
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 205, gennaio 2023)