Edita mensilmente da Byoblu, raccoglie il meglio del lavoro informativo della «tv dei cittadini» e degli interventi ospitati, con chiare suddivisioni tematiche e cronologiche, nonché preziose sintesi alla fine di ogni “capitolo”
La splendida Alessandria d’Egitto. Ospitava un faro che era considerato una delle sette meraviglie del mondo antico. Nella sua celebre biblioteca, frequentata dalla filosofa-martire Ipazia, trucidata nel 415 da una setta cristiana, raccoglieva in centinaia di migliaia di rotoli tutta la sapienza del tempo. Più volte vandalizzata e distrutta, la mirabile istituzione finì con l’espandersi dell’intolleranza fanatica delle religioni monoteiste. Quella islamica la annientò nel 642.
La scelta del titolo della testata
Fino a pochi decenni fa Alessandria era una pacifica e fiorente città cosmopolita e multiculturale. Nessuna donna col velo, bensì tutte vestite all’occidentale. Si viveva bene, con rigogliose attività economiche. Era evidente la gioia di vivere, con le strade e le viuzze avvolte dagli odori delle prelibatezze gastronomiche tipicamente mediorientali.
A celebrare le particolarità dell’antica e della recente Alessandria è Claudio Messora nelle pagine introduttive del primo numero (agosto 2023) della pubblicazione mensile Il Faro di Alessandria. Cronache del pensiero indipendente (ogni volumetto conta dalle 300 alle 400 pagine circa e costa, scontato, € 14,90). A pubblicarlo è Byoblu edizioni, la costola editoriale dell’omonima televisione (canale 262 del digitale terrestre, l’unica libera e indipendente in quanto finanziata solo dai cittadini). Gli autori-curatori sono Emanuele Mastrangelo, Rocco, Vincenzo Pistillo e Cristiana Zancan, con il coordinamento editoriale di Federica Prestifilippo e la revisione di Giulia Panaro.
Che fosse Messora a introdurre il primo numero della pubblicazione e a rievocare Alessandria è stato quasi obbligatorio. L’ex capo comunicazione del Movimento 5 stelle non solo è stato l’artefice del videoblog Byoblu e della successiva tv, ma, siciliano d’origine, è nato (nel 1968) e ha a lungo vissuto nella città egiziana. La sua rievocazione è struggente e ci fa capire come il mondo sia cambiato in poco tempo, e in peggio.
La scelta del titolo della testata è allora facilmente comprensibile: è un richiamo a quello che «un tempo fu l’emblema della conoscenza e del sapere: la biblioteca di Alessandria d’Egitto con il suo Faro, punto di riferimento del Mediterraneo».
Uno strumento per il pensiero critico e indipendente
La rivista tratta, ovviamente, le problematiche del nostro tempo, secondo punti di vista non certo allineati al pensiero dominante e ai mass media mainstream, ormai divenuti strumenti di propaganda, più che di informazione e di indagine giornalistica. Tutto ciò che sta a cuore ai liberi pensatori, agli indipendenti, ai libertari, ai dissidenti, agli antisistema, ai refrattari al conformismo dettato dal capitalismo finanziario neoliberista globalizzato.
Qualche esempio: le armi all’Ucraina, la carne sintetica, la maternità surrogata, la politica in Italia, la Francia in Africa, il caso Assange, le privatizzazioni, la libertà di pensiero, l’allarmismo climatico, gli effetti dei sieri anti Covid, l’inflazione, i morti sul lavoro, le migrazioni, l’eutanasia imposta a Indi Gregory, l’assassinio Cecchettin, l’amministrazione Biden, la digitalizzazione, le legislazioni targate Unione europea, la guerra in Palestina…
Nel caos di fatti e più o meno veritiere informazioni su di essi, non è facile orientarsi e avere gli strumenti per ricordare, schiarirsi la mente, cogliere la vera realtà e gli immensi quanto nefasti interessi celati dietro una rappresentazione fittizia né organizzare argomentazioni logiche razionali e sistematiche. Inoltre, non tutti riescono a vedere costantemente Byoblu e – parere nostro, certo personale – ciò che è comunicato su carta stampata è più efficace e permette una migliore comprensione e sistematizzazione delle idee.
Una preziosa enciclopedia della controinformazione
«Il Faro di Alessandria» ha, pertanto, l’ambizione di essere una ByobluPedia, ovvero «la prima enciclopedia mensile, aggiornata ed aggiornabile, sui temi trattati» ogni giorno dall’emittente Byoblu, compresi gli interventi degli ospiti e dei personaggi intervistati, «così da avere sempre sottomano un punto di riferimento obiettivo che dura nel tempo e di facile consultazione».
Ogni capitolo, collocato in ordine cronologico, quasi giorno per giorno, ha un titolo che delinea la problematica trattata, collegata a un avvenimento d’attualità, e una data. Vi vengono citate le opinioni espresse sul tema da vari opinionisti o esponenti politici e intellettuali. Alla fine di ogni articolo-saggio, sono posti efficaci schemi di sintesi che riassumono e chiariscono quanto affrontato nelle pagine precedenti. E persino i sondaggi nei quali i telespettatori esprimono la propria opinione sugli argomenti sviluppati.
Si tratta di uno splendido, utilissimo, necessario lavoro di documentazione e controinformazione. Nella speranza che attorno a esso si uniscano, magari accettando compromessi e riconoscendo diverse sensibilità e provenienze ideologico-culturali, ed eliminando quindi ogni idiota e masochistico settarismo, tutti coloro che colgono il pericolo del Potere elitario transnazionale disumano che ci sta divorando. Anzi, postumano e transumano.
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XIX, n. 219, marzo 2024)