Per problemi finanziari sempre più italiani tendono a rinunciare alle cure odontoiatriche. Ne fanno le spese pure i bambini. Eppure, qualche soluzione per risparmiare esiste e la scuola può svolgere un ruolo fondamentale
La crisi economica degli ultimi anni ha costretto molti italiani a risparmiare sull’acquisto di beni di prima necessità, ma anche sulle cure mediche. Secondo una recente statistica condotta dall’Istat, infatti, negli ultimi due anni i pazienti che si sono recati dal dentista sono solo il 37%, a fronte del 40% che si era, invece, verificato nel 2005.
Secondo la stessa statistica, peraltro, pare che abbia subito un aumento di ben 5 punti la percentuale di persone che siano ricorse al dentista in maniera costante in un arco che va da uno a tre anni, ma che, al contempo, sia notevolmente diminuito il numero dei trattamenti effettuati. Questo drastico calo viene imputato principalmente alla crisi, anche perché, mentre il ricorso ai liberi professionisti è sceso dal 34% al 32%, la percentuale di coloro che si sono rivolti al settore pubblico è rimasta immutata e, dunque, stabile. Pare che ben l’85% di coloro che hanno rinunciato a una visita odontoiatrica lo abbia fatto per motivi economici. Situazione che appare ancora peggiore al Sud, dove la percentuale di chi ricorre a trattamenti dentistici corrisponde alla metà di quella riscontrata nel Nord, e dove c’è abitudine diffusa di recarsi presso un dentista low cost.
Un altro fattore importante per completare questa panoramica sta nelle diseguaglianze sociali. Tende a rivolgersi al dentista, infatti, il 50% di coloro che hanno una laurea e solo il 27% di chi ha conseguito al massimo la licenza media. Incredibilmente bassa anche la percentuale di bambini che si rivolgono al dentista per le visite di controllo. Questi ultimi due dati mettono in luce quanto sia importante la formazione e l’istruzione per quanto riguarda l’igiene orale. A causa della crisi, infatti, si tende a recarsi dal dentista solo ed esclusivamente quando non se ne può fare a meno. Un grave errore.
L’igiene orale e le visite di controllo, difatti, sono estremamente importanti per salvaguardare la salute dei denti e per evitare l’aggravarsi di eventuali patologie già in atto. Altrettanto importanti sono le visite di controllo e l’istruzione dei bambini per quanto riguarda le operazioni quotidiane da svolgere per la pulizia dei denti. È, quindi, un dato molto grave il bassissimo afflusso di bambini sotto i 13 anni alle visite specialistiche. Questi dati, infine, dovrebbero farci riconsiderare il nostro sistema di istruzione, nonché le politiche italiane di incentivazione orientate alla salvaguardia della salute orale. Un dato effettivo come la tragica situazione economica in cui si trovano molte famiglie italiane non può che comportare un peggioramento in termine di salute dei cittadini. A questo scopo si dovrebbero progettarepossibili iniziative pubbliche, così da migliorare una situazione che, a giudicare dai numeri presenti nelle statistiche, appare decisamente drammatica.
L’igiene orale, in particolare, è il primo passo per mantenere i denti in buona salute, ed è compito del dentista istruire adeguatamente il paziente per evitare il verificarsi delle più comuni patologie. Per questa ragione, una buona istruzione a partire già dalla scuola elementare potrebbe apportare un’enorme miglioria alla situazione italiana e far comprendere, sin dalla prima età, quanto sia importante svolgere le quotidiane operazioni per la pulizia dei denti, ma anche il recarsi periodicamente dal dentista per svolgere le visite di controllo o le operazioni di routine. Un piccolo accorgimento come quello da noi suggerito potrebbe, se messo in pratica, ribaltare nel corso degli anni la situazione, facendo sì che la percentuale di visite dentistiche cresca e non diminuisca ulteriormente negli anni a venire.
(g.b.)
(LucidaMente, anno XI, n. 132, dicembre 2016)