Il 15 giugno il trio pubblicherà un omonimo ep per l’etichetta Stridulation Records. Un disco che si caratterizza anche per l’uso del dialetto lucano e per essere parte di un concept grafico e visivo
Il trio Malacarna è composto dal cantante Tony Farina, dal produttore e chitarrista Vince Pastano e dall’artista Dorothy Bhawl. Il gruppo si è formato nel 2016, iniziando a scrivere canzoni in inglese, per poi decidere di sperimentare con il dialetto lucano – più precisamente il burgentino, la parlata delle terre di Farina [Brienza (Potenza)].
L’omonimo disco, composto da sei brani, sarà disponibile unicamente sul Bandcamp del gruppo e in formato vinile a partire dal 15 giugno 2021. L’etichetta discografica è la Stridulation Records, del produttore vincitore di tre Grammy Awards Marc Urselli. In questo lavoro il trio coniuga blues e tribal, goth, industrial e cinematic: una sonorità miscellanea, accompagnata da testi in dialetto, che evocano tempi lontani e al contempo vicini. Il nome stesso, Malacarna, deriva da un soprannome familiare: un nomignolo che reca con sé l’intero compendio delle credenze popolari meridionali verso una figura che al contempo incuteva rispetto e timore. Tuttavia, Malacarna non è un semplice ep; è anche un concept grafico e visivo: i riferimenti cinematografici sono molti, come gli omaggi ad alcuni mostri sacri della settima arte quali Roger Corman, Lukas Felgeifeid, David Lynch e Lars Von Trier.
La triade tematica Vita/Amore/Morte costituisce il nucleo dei testi, i quali attingono a piene mani dalla cultura popolare e tradizionale del Sud Italia, in un continuo connubio di sacro e profano, di credenze religiose e superstizioni. La genesi dei testi parte sempre da detti locali, storie popolari, citazioni o situazioni familiari, dando così vita a poesie folkloristiche. Emerge così la contraddizione di un linguaggio, quello dialettale, che per sua natura è appannaggio di pochi, ma che nasconde in sé una sua morale universale, tipica della “saggezza popolare”: il risultato è davvero godibile ed evocativo. Ecco le parole che chiudono l’ep, e che contengono l’essenza del disco: «Resta cu’ mmi / nun të në i’ / Resta cu’ mmi / ca ië ’mo mo(g)hë. / Resta cu’ mmi / nun të në i’. / Resta cu’ mmi / e ferma ’stu rrëlorë» (“Resta con me / non andare via. / Resta con me / perché mi sento morire. / Resta con me / non andare via. / Resta con me / e allevia questa sofferenza”).
Le immagini: la copertina del disco Malacarna e una foto dall’omonimo progetto.
Isabella Parutto
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 186, giugno 2021)