Che cosa si può celare dietro a un’attività apparentemente solo salutista? E come mai sempre più persone, durante il tempo libero, si recano a passeggiare? Il caso degli anziani
Sembra proprio che camminare sia di gran moda (vedi anche “Ammappalitalia”, il progetto che traccia i cammini italiani). Forse non dovremmo stupirci del fatto che gli esseri umani siano soliti andare a passeggiare, ma nell’era dell’Homo divanus sì.
Dietro tale fenomeno in crescita di chi cammina, di chi ne parla, di iniziative e di nuovi percorsi da fare, soli o con qualcuno, con o senza un cane, si celano svariate motivazioni, diversi interessi e desideri, come del resto si ritrovano in tutte le umane attività, sia in quelle cosiddette “necessarie” che in quelle più ludiche. Proviamo a mettere a fuoco alcune realtà. Per esempio, vi sono gli anziani in cammino… Sembra scontato che essi, per motivi di salute e avendo più tempo libero a disposizione, possano, o meglio debbano, dedicarsi alle camminate. Ma per questa categoria la forza richiesta per vincere l’attrazione delle pantofole, del divano e della televisione è sicuramente maggiore che per altre tipologie di persone.
Chi è anziano (si tratta di una fascia di età molto variabile, spesso dettata dall’autoconsiderazione stessa del singolo individuo) ritrova nella passeggiata quotidiana impegni e obiettivi da raggiungere; impegni e obiettivi che nella precedente, personale esperienza lavorativa, riempivano completamente le giornate, la vita. Camminate di anziani all’alba o al tramonto, da soli o in compagnia, per hobby o per competizione, ci segnalano anche che questo piacere diffuso del marciare a piedi non è un’attività riservata solo a chi ha un’età non elevata e un fisico atletico.
Essa permette a tutti di risentire o di sentire la fatica tipica di quando si vuole ottenere qualcosa, assieme al piacere del misurarsi e di impegnarsi nello svolgere attività anche scomode, ma gradevoli perché volute. E poi c’è la natura. Passeggiando, meglio se nel verde, l’individuo ripete a se stesso notandolo, osservandolo all’aria aperta, che tutti su questo pianeta siamo posti all’interno di un ciclo, con un’origine e una conclusione, e che ciò ci consente di essere, consapevolmente, in ogni momento, parte di un tutto che è sempre in cammino. Se vedete anziani passeggiare con i loro amori, con i loro amici magari in difficoltà o con bambini mano nella mano, potete scorgere, percepire, gustare questa grande capacità che gli esseri umani hanno di percorrere l’esistenza passo dopo passo…
Mario Gaiani
(LucidaMente, anno XIII, n. 154, ottobre 2018)