Dalla Toscana alle Marche, all’Umbria: Vernaccia, Verdicchio, Sagrantino
Quali sono i vini più rappresentativi del Centro Italia? Anche nella parte mediana dello stivale la cultura del vino riesce a dar vita a prodotti di grande qualità che vanno ad attirare il consenso non solo dei consumatori italiani, ma anche dei tanti cultori del Made in Italy vinicolo sparsi in ogni parte del globo. Ci sono regioni note in tutto il mondo per la produzione dei vini, ma anche altre, meno pubblicizzate, che riescono comunque a tirar fuori eccellenze enologiche. Andiamo a elencare alcuni vini tra i più diffusi: solo una lista ridotta all’osso e in cui, di conseguenza, potrebbero risultare mancanze di un certo rilievo.
La Vernaccia di San Gimignano
La Toscana rappresenta indubbiamente una delle regioni di punta nella produzione di vino italiano. Una posizione che le deriva in particolare da bevande ormai celebri come il Chianti, il Nobile e il Brunello. Forse meno famoso, ma certo non inferiore dal punto di vista qualitativo, è però la Vernaccia di San Gimignano, la cui particolarità deriva proprio dall’essere prodotta solo ed esclusivamente sul territorio di questo comune. La sua origine è molto antica, tanto da vedere la sua prima commercializzazione già nel corso del XIII secolo e da essere menzionato da Dante Alighieri nella Divina commedia.
Il Verdicchio delle Marche
Spostandoci verso est, nelle Marche, è impossibile non citare il Verdicchio, sia nella versione di Matelica sia nella variante prodotta nei Castelli di Jesi. Il primo viene prodotto a ridosso delle ormai celebri Grotte di Frasassi, mentre il secondo vede la diffusione del suo vitigno in un’atmosfera medievale, quella che caratterizza località come Fabriano, Cerreto d’Esi e Camerino. In entrambi i casi i risultati sono di ottimo livello, se si pensa che ben 12 delle 21 Corone attribuite alla regione da Vinibuoni d’Italia 2019, la guida del Touring Club dedicata ai vini prodotti da vitigni autoctoni italiani, sono appannaggio del Verdicchio.
Il Sagrantino dell’Umbria
Infine l’Umbria, regione che è riuscita a mettersi in evidenza nel corso degli ultimi anni grazie in particolare a un vino rosso sempre più rinomato, il Sagrantino di Montefalco Docg, divenuto marchio di fabbrica dei vini umbri. Proprio Montefalco, nell’hinterland perugino, è la zona di produzione, cui concorrono le uve indigene, caratterizzate da una buccia spessa e da un gusto molto intenso, adatte di conseguenza ai vini da invecchiamento. Il prodotto che ne risulta è un vino dal colore rubino tendente al granato, di indubbia potenza, concentrazione e longevità. La persistenza al gusto, la struttura grande e i tannini facilmente riconoscibili ne fanno l’accompagnamento ideale per le carni rosse e la selvaggina.
Carmela Carnevale
(LucidaMente, anno XIV, n. 162, giugno 2019)
Per favore, perché non intervenire sulla disposizione legislativa della Regione Lombardia che obbliga gli agriturismi lombardi a offrire solo vini lombardi ed esclude il pesce di mare: la Lombardia non ha il mare. Grazie mt