E propongono: perché, invece di finanziare le scuole private, non rimborsare le famiglie, magari sotto forma di credito fiscale?
Nella Prima Repubblica i partiti “laici” (Partito socialista italiano, Partito socialdemocratico italiano, Partito repubblicano italiano, Partito liberale italiano, più il Partito radicale) avevano assunto un ruolo decisivo. Più o meno piccoli (con risultati elettorali, a seconda dei tempi e delle tornate, tra il 2% e il 15% circa, insieme intorno al 25-30%) garantirono la governabilità del Paese con governi di coalizione con la Democrazia cristiana (tranne i radicali). Inoltre, essendo gli unici dichiaratamente “laici”, controbilanciarono sia l’egemonia cattolico-vaticana che quella “culturale” del Partito comunista italiano, permettendo la discussione e l’approvazione di molteplici leggi che hanno recato progresso civile al nostro Paese (divorzio, aborto, diritto di famiglia, parità uomo-donna, ecc). Insomma, tra le due “Chiese” italiane hanno costituito un baluardo di libertà.
Oggi, purtroppo, il loro peso si è molto ridotto e, infatti, la situazione della laicità in Italia è disastrosa. Il polo di centrodestra è dichiaratamente clericale, nonostante la provenienza liberale e socialista di molti degli eletti dello schieramento. La laicità del centrosinistra è inficiata dalle posizioni retrive di molteplici esponenti ex democristiani. Ecco, quindi, che su testamento biologico, scuola pubblica, coppie di fatto, ecc. l’Italia non legifera, rimanendo lontani dai paesi occidentali più civili e avanzati. Per fortuna, un manipolo di socialisti è stato eletto nel nuovo parlamento italiano. Ospitiamo quindi con piacere un documento del Psi bolognese sull’imminente Referendum comunale sui finanziamenti alle scuole private (per altre informazioni, si vada ai link a fine del testo riportato).
A fine maggio i cittadini bolognesi saranno chiamati a esprimersi, tramite il Referendum indetto, in merito al finanziamento o meno della scuola d’infanzia paritaria a gestione privata. La Federazione provinciale del Partito socialista italiano fa proprio il documento approvato dalla Sezione Turati, che si riporta di seguito. In merito e sulla stessa linea, la Direzione provinciale della Federazione del Psi si era già espressa a conclusione di una recente riunione.
Il Comitato direttivo della Sezione “Filippo Turati” di Bologna, riunito il 10 aprile 2013, in merito al prossimo referendum sul finanziamento alla scuola d’infanzia paritaria a gestione privata, ritiene utile cogliere questa occasione per ribadire la posizione dei socialisti contraria all’erogazione di contributi alle scuole private. Oltre alla tradizionale posizione dei socialisti di privilegiare la scuola pubblica, questo referendum vuole essere anche l’occasione per l’apertura di un dibattito finalizzato ad una rivisitazione chiarificatrice dell’art. 33 della Costituzione, superando i tanti tabù sulla sua emendabilità, meglio specificando l’assoluto diniego ai finanziamenti alla scuola privata o alla cancellazione della norma che da quasi settanta anni è oggetto di infinite discussioni, interpretazioni, ambigue sentenze.
Il superamento di tale incertezza avrebbe dovuto essere formulato fin dal 2000, quando furono emanate le Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione, o nel 2003, quando alla dizione “scuola materna” si sostituì la dizione “scuola dell’infanzia” inserendola a pieno titolo nel sistema educativo. Non può peraltro essere accettata la propaganda di chi considera inopportuno il referendum richiamandone i costi per la sua gestione: utilizzare una possibilità prevista da un democratico statuto comunale è una forma di democrazia partecipata che vale per tutte le consultazioni alle quali ricorre la società civile non rappresentata o minoritaria nelle istituzioni politico-amministrative.
I socialisti, infine, consapevoli anche delle ragioni di chi paventa ricadute negative sull’accesso dei bambini alle scuole d’infanzia privata, respingendo al contempo il catastrofismo enunciato da molti, fanno rilevare che la natura consultiva del referendum – oltre alla mancanza di quorum – lascia al Comune di Bologna, nel caso di auspicabile successo dei contrari al finanziamento alle private, ogni possibilità d’azione, potendo apportare, per tranquillizzare le famiglie, tutte le conseguenti decisioni e le graduali modifiche regolamentari, cominciando, ad esempio, dalla riconversione dai contributi agli istituti a forme di rimborso alle famiglie, magari in forma di credito fiscale.
Mercoledì 8 maggio 2013, alle ore 18, a Bologna, presso la sala della Sezione socialista “Vancini” (via Sirani 3) si terrà un dibattito su Perché il no al finanziamento alla scuola privata dell’infanzia. I dettagli sui relatori e altre informazioni saranno resi noti a breve.
LucidaMente ha da sempre posto la scuola e l’istruzione al centro della propria attenzione (vedi, tra gli altri articoli: Tagli all’istruzione, tagli allo sviluppo; Docenti ancora indignati con Monti; Stop al massacro della scuola pubblica italiana; Docenti: devono lavorare 48 ore?; Se 18 ore vi sembran poche…; Profumo d’ignoranza; La scuola italiana è giunta ormai alla frutta…; Bologna: prosegue la raccolta firme per il referendum comunale sulla scuola; Scuole “private”? Ben peggio delle pubbliche; L’urlo della scuola (Italia-Bologna, 23-24 marzo); Ugolini, ovvero la scuola privata al governo; Come si può studiare dentro “classi pollaio”?; Artisti, «vil razza dannata»!; La Riforma Gelmini e la non meritocrazia; Tra Pon, Por e Pof… la scuola fa flop!; “L’ignoranza rende la gente malleabile”).
Inoltre LucidaMente ha seguito con interesse la vicenda-referendum. Vedi, tra gli altri nostri articoli: Appello Rodotà per la scuola pubblica Referendum scuola Bologna: Merola “scorpora” Bologna: accorpare referendum a elezioni Referendum scuola Bologna: si farà Bologna: prosegue la raccolta firme per il referendum comunale sulla scuola Soldi alla scuola pubblica o alla privata? (Bologna, 29 luglio) Bologna: perché il referendum? Per avere la carta igienica a scuola! Paolo Soglia: Bologna, quel fastidioso referendum sulle scuole private… Bologna: Articolo 33, lettera aperta al sindaco“LucidaMente” in difesa della cultura e della scuola per tutti
(n.m.)
(LucidaMente, anno VIII, n. 88, aprile 2013)