Le varie tipologie (monofase o trifase), i motori (a benzina o a diesel), la potenza elettrica e gli adempimenti burocratici
Per chi ne avesse la necessità, l’acquisto di un gruppo elettrogeno è sicuramente vantaggioso. Tuttavia, se si acquista l’apparecchio sbagliato perché non sono state fatte le dovute valutazioni in fase preacquisto, la gestione di un generatore di corrente può rivelarsi difficile e sconveniente. In generale, non si può comprare un generatore di corrente senza sapere quale sarà la sua applicazione.
conviene riordinare le idee e farsi poi le seguenti domande:
- serve un generatore che si avvii automaticamente in mancanza di elettricità o lo si vuole avviare manualmente?
- per quante ore al giorno il generatore sarà in funzione?
- quali apparecchi verranno alimentati mediante il generatore?
- che potenza e tensione hanno gli apparecchi da collegare al generatore?
Se cercate le risposte alle domande più frequenti in materia di installazione e di esercizio di generatori di corrente per l’uso domestico, consultate la sezione delle Faq relative ai generatori elettrici di un rivenditore specializzato.
1. Gruppo elettrogeno con avviamento automatico
Se lo scopo dell’acquisto del generatore è quello di avere una garanzia riguardo la fornitura continua di corrente, la scelta più adeguata sarà un modello dotato di avviamento autonomo, che entrerà in funzione automaticamente in caso di interruzione dell’energia elettrica. Allo stesso modo, il funzionamento dell’apparecchio si disattiverà una volta ripristinata la fornitura della rete pubblica convenzionale.
2. Gruppo elettrogeno a benzina o diesel
Facciamo una premessa: in termini di costi, solitamente le guide online tendono a consigliare i gruppi elettrogeni con motore a benzina, in quanto più economici. Ma se il generatore è destinato a un impiego sporadico, quindi trascorre molto tempo tra un’accensione e un’altra, la scelta dell’alimentazione a benzina sarebbe uno sbaglio.
Al di là del fatto che il motore a benzina richiede una costante manutenzione, esiste il forte rischio che, andandolo ad avviare dopo diverso tempo di inattività, non parta, esattamente come accade con i motorini a benzina inattivi da tempo. Inoltre, la benzina è soggetta ad usura e potrebbe essere responsabile del danneggiamento delle parti interne del motore.
I gruppi elettrogeni dotati di motore diesel risultano più resistenti all’usura e più adeguati all’uso non continuo. Scegliendo un generatore alimentato a gasolio si potrà contare sull’avviamento istantaneo e assicurato dell’apparecchio.
3. Generatori monofase e trifase
Nel caso di un impiego in ambito domestico, i generatori monofase sono sufficienti. Solitamente, le utenze domestiche sono monofase, quindi un generatore di questo tipo si rivelerà perfetto. Al contrario, l’impiego dei gruppi trifase è indicato prevalentemente presso i cantieri o nelle grandi strutture come gli ospedali o gli aeroporti.
È molto importante sincerarsi circa la potenza elettrica erogata dal gruppo elettrogeno, affinché sia adeguata alle esigenze abitative e non vada a creare problemi alle apparecchiature da alimentare.
Attenzione: fare riferimento esclusivamente al valore della potenza elettrica della rete pubblica convenzionale, ovvero 3kW, potrebbe rivelarsi un errore. Idealmente, si dovrebbe calcolare l’assorbimento di tutti gli elettrodomestici indispensabili in caso di blackout e considerare quello come valore di riferimento.
4. Generatori 1.500 rpm e 3.000 rpm
Il valore rpm si riferisce al numero dei giri del motore. Per i gruppi elettrogeni destinati all’ambito domestico, di norma si sceglie un generatore diesel con motore da 1.500 rpm o 3.000 rpm. Il motore diesel a 1.500 giri è sicuramente il più consigliato: assicura ottime prestazioni ed è silenzioso, può essere impiegato per un uso continuo (qualche giorno di fila) e non è particolarmente soggetto agli sbalzi di tensione.
5. Gruppi elettrogeni e autorizzazioni
L’installazione delle seguenti categorie di gruppi elettrogeni è esente dalla richiesta di autorizzazione e soggette solamente a comunicazione:
- gruppi elettrogeni in funzionamento continuo con potenza termica non superiore a 3 MW (se alimentati a metano o GPL);
- gruppi elettrogeni in funzionamento continuo con potenza termica non superiore a 1 MW (se alimentati a benzina o gasolio);
- gruppi elettrogeni in servizio di emergenza.
La comunicazione, che deve contenere le modalità di installazione del generatore conformi alle norme di sicurezza e di tutela ambientale, deve essere poi inoltrata all’ufficio della Provincia attraverso raccomandata A/R. La validità della comunicazione inizia nel momento della sua ricezione. Suddetta comunicazione va inoltrata anche al Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (G.R.T.N.) e all’Ufficio Tecnico di Finanza (U.T.E.) preposto. Successivamente, si può procedere con l’installazione e l’utilizzo del gruppo elettrogeno.
Chiara Ferrari
(LucidaMente, anno XIV, n. 166, ottobre 2019)