Secondo i sondaggi, alle prossime elezioni amministrative bolognesi i tre candidati favoriti sono Delbono per il centrosinistra, Cazzola e Guazzaloca, aspiranti sindaco per due liste civiche più orientate verso il centrodestra. Abbiamo provato ad analizzare i progetti principali dei loro programmi, sebbene al momento in cui scriviamo Guazzaloca non lo abbia ancora presentato.
Inoltre abbiamo incontrato i volontari che hanno reso possibile le loro candidature e la campagna elettorale (ad eccezione di quelli di Cazzola, che non ci hanno ricevuto), per capire quale motivazione li spinge ad appoggiare un candidato piuttosto che un altro e quali sono le loro aspettative.
I tre candidati e i loro collaboratori volontari
Alfredo Cazzola, “l’uomo del fare”, come lui stesso si definisce, imprenditore, ex presidente e proprietario della Virtus pallacanestro e del Bologna football club, con il suo slogan “L’energia delle nuove idee” si presenta con una lista civica.
Flavio Delbono, docente universitario di Economia politica con diverse esperienze istituzionali alle spalle sia comunali sia regionali, si presenta alle prossime amministrative appoggiato da sette partiti. Egli può contare su circa duemila volontari, la maggior parte donne, che, oltre a distribuire volantini e presenziare ai banchetti informativi, ritengono sia fondamentale parlare con la gente.
Giorgio Guazzaloca si candida con la sua lista civica Per Bologna. Un self made man: da figlio di un macellaio a presidente dell’Associazione dei commercianti bolognesi nel 1985, fino a sindaco di Bologna prima di Cofferati, il primo non di sinistra. I suoi collaboratori, circa trecento e per lo più donne, come nel caso di quelli di Delbono, gli hanno permesso di ricandidarsi, raccogliendo 30mila firme. Oltre a coloro che si occupano del volantinaggio e dei banchetti, ci sono professionisti che mettono gratuitamente a disposizione del partito le proprie competenze.
Il degrado urbano
“I graffiti d’arte sono una cosa, mentre i muri imbrattati degli edifici storici un’altra. Come ha detto il nostro candidato, si troverà un posto ai murales“, ci dice una delle volontarie che si occupano della campagna elettorale per Delbono.
Alla parola “degrado” ciascuno dei tre candidati associa le scritte sui muri, numerose per le vie della città. E tutti e tre se ne occuperanno. Guazzaloca sembra aver commissionato uno studio di fattibilità perché già dai primi mesi del suo possibile mandato si possa iniziare la pulizia delle pareti bolognesi. Saranno inoltre previste pesanti sanzioni nei confronti di coloro che torneranno a imbrattarli.
Anche Cazzola condurrà una dura lotta contro coloro che deturperanno i muri cittadini, se eletto; inoltre propone un nuovo patto di convivenza con i writers, che prevederà nuove regole di educazione civile, oltre che nuove norme per i centri sociali. Come si evince dalla dichiarazione di una delle sue volontarie, Delbono annuncia invece che concorderà con i graffitari degli spazi appositi dove potranno esprimere la propria arte.
Inoltre, al fine di superare il degrado, Guazzaloca promette di organizzare diversi eventi socioculturali proprio nelle zone più marginali della città. Sempre per fronteggiare il problema suddetto, i tre candidati vorrebbero aumentare il numero di vigili presenti sul territorio, fino a proporre, come accade nel caso del programma di Cazzola, un numero verde antidegrado attivo ventiquattro ore su ventiquattro, delle telecamere di videosorveglianza sugli autobus e dei luoghi attrezzati per i bisogni fisiologici dei cittadini e dei cani.
La sicurezza: reale o presunta?
Filippo, ventisette anni, collabora con l’entourage di Guazzaloca dal 2004. Parlando di sicurezza commenta: “Il mio quartiere sembra il Bronx: i lampioni sono accessi alle dieci di mattina e spenti alle diciannove”. Sarà anche per questo motivo che Cazzola e lo stesso Guazzaloca propongono più illuminazione per le strade e l’ex presidente della Virtus anche un maggior controllo sulla vendita degli alcolici.
Al contrario, le volontarie ultrasettantenni che appoggiano Delbono parlano dell’insicurezza come di una questione di percezione, in quanto, secondo loro, nel corso della giunta di Cofferati la criminalità è diminuita: “C’è un’informazione distorta. Si fanno tante chiacchiere sugli immigrati, ci sono molti pregiudizi nei loro confronti. Spesso sui giornali leggiamo di reati da loro commessi, tuttavia, se vengono dichiarati innocenti, la notizia non viene pubblicata”.
Cazzola e Guazzaloca non si espongono sul tema dell’immigrazione, mentre Delbono è convinto che gli stranieri abbiano diritto al voto amministrativo. Tuttavia non è favorevole alla Grande Moschea a Bologna: meglio piccoli luoghi di culto disseminati per il territorio. Inoltre egli è attento alla prevenzione alla violenze sulle donne e al supporto delle vittime: pensa a una “Casa della sicurezza”, che ospiterà le associazione che si occupano del tema.
Quali priorità per Bologna?
Alfredo Cazzola gioca la carta elettorale della sanità. Con il progetto “Bologna Si-Cura” vuole portare la città ai primi posti nella medicina nazionale e europea. Due i capisaldi individuati: egli stesso si porrà alla guida della “Giunta per la tutela della salute” e il Comune sarà in prima linea nelle decisioni riguardanti la produzione sanitaria e gli investimenti in un settore che definisce “strategico per il benessere dei cittadini”. Un ruolo fondamentale in questa corsa al primato sanitario sarà quello della Facoltà di Medicina e gli istituti di ricerca.
I collaboratori di Delbono sono dell’idea che “bisogna parlare di più dell’ambiente perché se ne parla poco”; sarà per questo motivo che il Partito democratico fa la scelta più “verde”. Mediante una campagna culturale, metodo utilizzato anche a favore del risparmio energetico, il candidato si pone come meta quella di arrivare al 65% della raccolta differenziata dei rifiuti.
Le linee tracciate dal centrosinistra per la riduzione dei consumi prevedono un cambiamento nell'”estetica” degli edifici: questi verranno infatti attrezzati per la raccolta delle acque piovane; inoltre prevedono una maggiore manutenzione degli impianti idrici per ridurre le perdite in rete. Sempre puntando sulle energie rinnovabili, si progetterà un parco solare con i pannelli fotovoltaici e, sulla scia dell’energia pulita, il programma annuncia un impulso all’agricoltura ecologica, la filiera corta e nuovi sistemi ecologici di packaging.
Il 29 aprile, in un’intervista rilasciata al Corriere di Bologna, Guazzaloca alla domanda “se lei vincesse le elezioni, quali sarebbero le sue prime mosse da sindaco?”, ha risposto: “La prima cosa é ripulire tutti i muri della città dai graffiti nei primi mesi di amministrazione”. La fattibilità della proposta viene confermata da uno studio elaborato su modalità, tempi e risorse, come già detto in precedenza.
Perché volontari di quella lista?
Un’ex elettrice della Margherita, mentre, davanti a una gigantografia di Delbono nella sede di via Farini, distribuisce depliant ai passanti, ci risponde: “Perché ci crediamo. Perché crediamo nel centrosinistra”. Insieme a lei, all’incrocio con via Santo Stefano, due sue “colleghe” si dichiarano una dei Ds, l’altra “prodiana”, ma sono “unite dal candidato”, che dichiarano di conoscere personalmente e di cui apprezzano il fatto che “scommette per le colline, il verde e le persone più deboli”. Di Delbono, inoltre, dicono che “è un grande economista e amministratore”, una sicurezza in tempo di crisi economica. Infine, confessa la ex Margherita: “Sono volontaria per il centrosinistra dal 1994. Quando è arrivato Berlusconi ho avuto paura. Ho quasi settant’anni e la mia generazione deve rimediare ai tanti errori commessi”.
In via dei Toschi, nella sede di Guazzaloca, alla stessa domanda, Paola Zaccheroni, quarantacinquenne professionista del mondo della comunicazione, ci risponde: “Sono qui per una questione umana. Durante la giunta di Cofferati ho capito che bisognava collaborare con la politica, invece di aspettare e lamentarsi”.
L’immagine: la Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio.
Francesca Gavio e Sara Diaz Gonzalez
(LM BO n. 3, 15 maggio 2009, supplemento a LucidaMente, anno IV, n. 41, maggio 2009)