Cinque giorni ricchissimi di incontri e dibattiti su antifascismo, religioni, satira, guerra, fine vita, cancel culture, politicamente corretto, sessualità, femminicidio, femminismo, cambiamento climatico…
Da mercoledì 8 a domenica 12 giugno, a Reggio Emilia, presso l’Arena ex Stalloni, si svolgeranno le Giornate della laicità 2022. Quest’anno il tema principale è Libertà (è) responsabilità. L’evento prevede un ricco calendario di incontri e dibattiti per riflettere intorno all’argomento centrale. Ad aprire le Giornate sarà l’incontro, dal titolo L’antifascismo necessario, tra lo storico Francesco Filippi e il rettore dell’Università per stranieri di Siena, il saggista e scrittore Tomaso Montanari.
Un focus specifico sarà dedicato alla libertà d’espressione nelle sue molteplici forme, con un doppio appuntamento: l’attore e direttore del Teatro comunale Abbado di Ferrara Moni Ovadia, in dialogo con la direttrice artistica del Festival sulle arti censurate Emanuela Marmo, si concentrerà sul tema della blasfemia e sui limiti della tutela del sacro. La libertà di satira fra censura e politicamente corretto sarà invece il filo conduttore dell’intervento di Gérard Biard, caporedattore di Charlie Hebdo, storico giornale satirico francese diventato tragicamente noto per la strage della sua redazione avvenuta nel 2015 per mano di terroristi islamici. Giuliana Sgrena esprimerà il proprio pensiero sulla guerra in corso in Ucraina e sulla libertà di autodeterminazione dei popoli. Il filosofo Vito Mancuso, in dialogo con la direttrice del Festival Cinzia Sciuto, rifletterà sul ruolo della religione nella contemporaneità, in un mondo in cui lo scientismo è arrogantemente preponderante.
I temi del fine vita e della libertà di scelta, e quindi del diritto a una morte dignitosa, saranno al centro del dialogo tra la pastora valdese Ilenya Goss e l’epistemologo Gilberto Corbellini. Il sociologo Marco Marzano in dialogo con il giornalista di Left Federico Tulli affronterà il tema della pedofilia nella Chiesa, approfondendo le ragioni di questo fenomeno e i possibili strumenti che le istituzioni laiche e la società civile possono introdurre per prevenire un crimine così vile e salvare tante esistenze. La cancel culture e il politicamente corretto, con le reazioni identitarie, saranno al centro del dialogo tra la giornalista Federica D’Alessio e il saggista e ricercatore Raffaele Alberto Ventura.
Si riallaccia invece alla discussione attuale sul rapporto tra identità di genere e sesso biologico il confronto tra la docente di Studi delle donne e di genere Maria Serena Sapegno e l’attivista e presidente del Mit (Movimento Identità Trans) Porpora Marcasciano. L’approfondimento della psicoanalista Simona Argentieri sarà invece dedicato al fenomeno del femminicidio, e in particolare alle dinamiche psicologiche alla base di questo fenomeno ancora oggi troppo diffuso. I temi che attraversano, e talvolta dividono il femminismo – dal velo alla prostituzione, dalla gestazione per altri all’identità di genere – saranno al centro del dialogo tra la giornalista femminista e formatrice Monica Lanfranco e la filosofa politica Giorgia Serughetti. Non mancherà infine una riflessione sulla transizione ambientale e il cambiamento climatico, con gli interventi della fisica e ricercatrice del Cnr Elisa Palazzi e dell’attivista e divulgatrice scientifica Sara Segantin.
Per consultare il programma e rimanere aggiornati sulle iniziative si può visitare il sito dell’evento.
Le immagini: alcune delle locandine delle Giornate della laicità 2022.
Isabella Parutto
(LucidaMente 3000, anno XVII, n. 198, giugno 2022)