Secondo il nostro lettore, il programma di Italia Uno “Mistero” rischia di esser blasfemo nei confronti della retta dottrina cattolica
Su Italia Uno è ripresa la trasmissione Mistero. Sin dalle prime edizioni i conduttori e i suoi ospiti si sono contraddistinti per aver fatto credere ai telespettatori che i fantasmi non solo esistono, ma anche che sarebbero anime defunte impossibilitate a tornare a “casa”. Senza mai spiegare quale o dove sarebbe la meta ultima delle anime vaganti, i fantasiosi presentatori hanno dato credito alle pseudo rilevazioni “scientifiche” di sedicenti ghostbuster e operatori dell’occulto.
L’apice della ridicolaggine è stato raggiunto lunedì 5 settembre, quando il conduttore Daniele Bossari ha ringraziato (commuovendosi sino alle pelle d’oca) i cacciatori di fantasmi e una medium per aver liberato un’anima incatenata in un luogo infestato. Ciò che, non solo i conduttori di Mistero, ma anche la maggioranza della gente ignora, è che, come spiega la teologia cattolica, nel momento del trapasso le anime vengono immediatamente giudicate da Dio e indirizzate subito dopo all’inferno, al purgatorio o in paradiso. La teoria delle anime incapaci a transitare oltre il mondo materiale è pertanto una mera supposizione folcloristica priva di qualsivoglia prova scientifica, filosofica e teologica. Evidentemente tanti film fantastici dal sapore vagamente new age hanno condizionato troppi italiani e troppi registi televisivi.
Gli esorcisti seri asseriscono che eventuali presenze spiritiche localizzate in siti particolari (prevalentemente in luoghi ove sono avvenuti omicidi o dove sono state praticate sedute spiritiche) sono totalmente imputabili alle presenze demoniache. La demonologia sancisce chiaramente che dietro ogni potenziale manifestazione spiritica, si cela certamente uno spirito maligno. Il motivo per cui la Bibbia vieta con parole severe qualunque contatto o tentativo di contatto con l’aldilà è riconducibile alla consapevolezza delle Sacre Scritture (quindi ispirate da Dio, e quindi Vere) circa la “furbizia” del maligno.
Il diavolo, precisa il Magistero, opera generalmente attraverso la tentazione e l’inganno, è mentitore, “padre della menzogna” (Gv 8,44). Può ingannare, indurre all’errore, illudere. Come Gesù è la Verità, così il diavolo è il bugiardo per eccellenza. Lo scrittore francese Charles Baudelaire diceva che l’astuzia più perfetta di Satana consiste nel persuaderci che non esiste.
Se si nutrissero dubbi sulla sorte delle anime dei propri cari: preghiere e messe di suffragio, altro che team di ghostbuster e zuzzurelloni sensitivi!
Gianni Toffali – Verona
(LucidaMente, 12 settembre 2011)