Nel libro “Eresia” (Byoblu Edizioni) di Massimo Citro Della Riva, centinaia di informazioni fuori dal coro sul “misterioso” virus e sugli opachi interessi economici attorno ai cosiddetti “vaccini”
Epidemia Covid-19. Sappiamo, sentiamo, che qualcosa non torna, qualcosa ci sfugge. Anzi, non qualcosa. Molto. Però, subissati dall’informazione omologata mainstream e in mancanza di cognizioni scientifiche, non riusciamo a cogliere tutti gli aspetti non chiari o proprio ingannevoli di ciò che sta accadendo ormai da 15 (o 20?) mesi a questa parte.
A chi volesse avere qualche risposta e, soprattutto, porsi ancora tante domande, consigliamo caldamente la lettura di Eresia. Riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia di Covid-19 (Prefazione di Alessandro Meluzzi, byoblu Edizioni, Milano 2021, pp. 386, € 20,00) di Massimo Citro Della Riva. Sgombriamo il campo da qualunque pregiudizio di incompetenza o “complottismo” possa attribuirsi alla pubblicazione secondo l’isteria collettiva e soprattutto massmediologica attuale. Il dottor Citro Della Riva, nato a Verona 65 anni fa, è un medico e ricercatore scientifico, nonché psicoterapeuta. Ed Eresia è documentatissimo, con numerose citazioni di seri studiosi italiani e stranieri e con ben 575 note a piè di pagina, comprese quelle tratte da prestigiosi siti telematici di Biologia e Medicina. Non solo. È un libro ben scritto (forse anche merito dell’editing curato da un’altra saggista controcorrente, Enrica Perucchietti) e molto chiaro, grazie pure a schematizzazioni, riquadri e riassunti parziali e finale. Il volume è talmente ricco di informazioni che è impossibile riassumerlo. Va letto tutto, pagina per pagina. Quello che in questa sede possiamo fare è solo fornirne una sbiadita sintesi. Innanzi tutto, è diviso in due parti. La prima tratta della «Pandemia, una rappresentazione» e si divide in dieci paragrafi; la seconda, in sette paragrafi («Il retroscena della rappresentazione»), va alla ricerca del retroterra storico ed economico che ci ha condotti alla situazione attuale.
Questioni primarie: cosa sono i virus?; cos’è il Sars-Cov-2, causa della pandemia Covid-19? (i due termini non andrebbero confusi; si tratta di sigle: Sars-Cov-2 è il virus, indicato con l’acronimo inglese severe acute respiratory syndrome coronavirus 2; Covid-19 è la malattia, COronaVIrus Disease 19); dov’è nato?; per cause naturali o per mano umana?; com’è arrivato in Italia e in Occidente?; come si cura la relativa sindrome influenzale?; sono sempre necessari lockdown, ricoveri in ospedale, intubazioni?; si tratta di un’epidemia eccezionale?; quali sono i dati verosimili?; i cosiddetti vaccini – in realtà definirli così è scorretto – sono necessari?; chi guadagna da tutto questo? E moltissime altre. Citro della Riva risponde a molte di tali domande, su altre può solo formulare fondate ipotesi. Cominciamo dalle certezze, per finire con le tesi teoriche, elencando il tutto in quasi settanta punti/nuclei informativi, forse troppo sintetici (e incompleti) e magari non sempre chiari e ordinati.
La malattia
- I virus esistono e hanno singolari peculiarità; non sono veri e propri esseri viventi, ma «acidi nucleici rivestiti di proteine», parassiti, che, pertanto, «hanno bisogno di una cellula che li ospiti e metta a disposizione le sue risorse».
- Un organismo umano sano ed equilibrato reagisce con azioni benefiche e riparatrici (M1 e M2) alla loro entrata in esso. Tuttavia, una «risposta aberrante di citochine e chemochine» può condurre a patologie anche letali. In particolare, la Covid-19 è una sindrome, provocata da un coronavirus di ignota origine, è una malattia che può divenire molto grave, soprattutto se non curata in tempo e/o in soggetti fragili.
- Essa, tuttavia, è affrontabile come ogni influenza. Però, ora vedremo come le autorità italiane e straniere facciano poco per curarla, anche a causa dello smantellamento negli scorsi decenni del sistema sanitario pubblico e dei posti letto negli ospedali.
Le terapie (domiciliari) negate in Italia
- Fin dall’inizio i media hanno scatenato il panico: l’idea che si è inizialmente voluta diffondere tra la gente è che il contagio fosse sicuramente mortale.
- Il nostro Governo prima non ha chiuso quando si sarebbe dovuto, poi ha chiuso tutto quando era troppo tardi. A più di un anno di distanza, tutti i sacrifici imposti appaiono vani: i numeri ufficiali non si discostano molto da quelli iniziali.
- È molto discutibile la strategia medica ufficiale: in caso di influenza, restare in «vigile attesa» imbottendosi di tachipirina e, dopo tre giorni, recarsi al Pronto soccorso. Sarebbe necessaria una visita immediata a casa e, a seconda dei casi, intervenire o inviare subito in ospedale. Ma ai medici, nonostante le proteste di molti di loro, che desidererebbero adempiere alla propria missione, viene impedita non solo la visita domiciliare, ma anche quella in ambulatorio.
- In effetti, la sanità pubblica italiana è stata massacrata dai tagli e appaltata ai privati, ai quali non interessano affatto le emergenze perché non lucrative; nei primi anni Ottanta «i posti di rianimazione erano quattro volte quelli di oggi».
- Molteplici sono le terapie che potrebbero essere adottate, sempre personalizzate per ogni paziente (così dovrebbe funzionare la sanità pubblica, altro che telemedicina di massa!). Ad esempio, una prevenzione utile può essere quella con le vitamine C e D3 (in questo caso con protezione di vitamina K2) e melatonina, mentre per la cura risulta valida la «combinazione idrossiclorochina-azitromicina-zinco biodisponibile», azitromicina-vancomicina-metronidazolo-desametasone, cortisone, antinfiammatori, antibiotici, eparina… Ovviamente, il tutto non col “fai da te”, ma con terapie e dosaggi prescritti da un dottore. I medici di famiglia che hanno proceduto in tal senso parlano di una mortalità tra i loro pazienti affetti da Covid-19 che ha toccato solo quelli già gravemente compromessi per precedenti patologie.
- I medici del Policlinico San Matteo di Pavia e dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova hanno riproposto la nota ed efficace terapia con il plasma iperimmune; altri con l’ozonoterapia; il gruppo di virologi guidato dal professor Giuseppe Poli dell’Università di Torino, in collaborazione con altri centri e ospedali, ha puntato sul colesterolo antivirale, ovvero 27-idrossicolesterolo (27OHC).
- Lo stesso Comitato tecnico scientifico (Cts) istituito il 5 febbraio del 2020 dal Ministero della Salute ha espresso «parere favorevole alla sperimentazione con anticorpi monoclonali», ribadito il 4 febbraio 2021, che, però, richiedono l’uso di farmaci molto più costosi di quelli sopra elencati (vedi anche Daniela Mattalia, Il nostro super anticorpo contro il virus, in Panorama, n. 15, 7 aprile 2021, con intervista a Rino Rappuoli, a capo della Fondazione Toscana Life Sciences).
- Il Governo ha sconsigliato/vietato – vi è stata ambiguità – le autopsie sui morti per Covid-19; ma esse sarebbero state utilissime per sapere di più sul male e, quindi, sui possibili rimedi.
- Se si leggono i verbali del Cts, si potrà vedere che molte decisioni sono state assunte dal Governo in contrasto con quanto raccomandato da esso (usare la mascherina solo in determinate situazioni; prestare attenzione ai porti; lasciare aperte le chiese, pur con qualche precauzione; ecc).
- Il 14 aprile 2020, 41 tra medici e scienziati italiani inviano una circostanziata lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, nella quale si chiede di «promuovere l’adozione tempestiva e veloce (all’inizio della sintomatologia sospetta) rispetto dall’odierna prassi, di una semplice terapia antinfiammatoria efficace come quella cortisonica a medio o alto dosaggio associata, a giudizio del medico curante, da farmaci a probabile attività anti-Sars-Cov-2, come la Clorochina, e all’Enoxaparina per prevenire la gravi complicanze trombotiche». Nessuna risposta.
- A seguito della fake news del Lancet-Gate (vedi punto 58), l’idrossiclorochina è stata bandita.
- Infine, vi è una correlazione tra il fatto che il Sars-Cov-2 si sia esteso in modo ampio e veloce in Lombardia, Veneto, Emilia, cioè nella Pianura padana, e il fatto che questa sia una delle zone al mondo più inquinata da polveri sottili, che possono aver veicolato il virus?
Le recenti influenze e gli attuali balletti dei numeri
- Lasciando da parte le pandemie del passato, negli ultimi decenni le influenze anche gravi sono state molteplici. Ad esempio, nel 1969 la H3N2, più nota come “spaziale”, provocò circa due milioni di morti nel mondo, dei quali centomila negli Usa e ventimila in Italia. Una nota di colore: fu l’anno dei famosi festival di Woodstock e concerto dell’isola di Wight: in quei giorni milioni di persone vissero accalcati, nessuna autorità vietò gli eventi e non si verificò alcuna strage.
- Non è mai facile fornire cifre sicure su morti e malati in assoluto e, in percentuale, vittime rispetto all’intera popolazione (mortalità) e rispetto ai contagiati (letalità). Oggi si preferiscono gli indici Cfr (Case Fatality Rate), che è la mortalità sui casi accertati, e l’Ifr (Infection Fatality Rate), che è il rischio di morte per i malati. Orbene, il «Center for Evidence-Based Medicine dell’Università di Oxford stima il Cfr globale di questa pandemia intorno allo 0,51% e stima l’Ifr fra lo 0,1 e lo 0,26%. In linea con la letalità di una brutta stagione influenzale (0,1-0,2%)».
- Insomma, la Covid-19 è «più contagiosa, ma meno letale della Sars e della Mers».
- Però le cifre possono cambiare se si fa confusione tra infetti ma non malati e malati veri e propri; ancor di più se si contano tra i morti per coronavirus quelli che in realtà sono deceduti per un’altra causa primaria, ma erano infettati dal Sars-Cov-2 (morti con coronavirus). Lo stesso Istituto superiore di sanità (Iss) specifica che le cifre fornite sui morti si riferiscono a «deceduti positivi a Sars-Cov-2» e non a malati di Covid-19. E lo stesso Cts, nel verbale n. 88 del 12 giugno 2020, approva il documento dell’8 giugno redatto dal Gruppo di lavoro dell’Iss, che afferma che occorrono ben quattro condizioni affinché un decesso sia attribuibile a Covid-19.
- Ma chi è che sta calcolando i morti per Covid-19 sul pianeta? La Johns Hopkins University of Medicine ha preso subito in mano le statistiche col suo Coronavirus Resource Center, pubblicando quotidianamente su un apposito sito dati, statistiche, mappe, grafici coloratissimi, ecc. sempre molto allarmistici e diventando così la fonte primaria di ogni mass media. Ebbene, «la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health è stata fondata nel 1916 col finanziamento della Rockefeller Foundation […]. La Bill & Melinda Gates Foundation ha concesso 60 milioni di dollari» alla stessa «per finanziare il Bill & Melinda Gates Institute for Popolation and Reproductive Health che è all’interno del Johns Hopkins Hospital di Baltimora».
- Potrebbe essere accaduto (ma è molto improbabile) che il Sars-Cov-2 sia sorto in natura, mediante lo spillover [vedi Perché il coronavirus (e perché in futuro ce ne saranno altri) e Lo spietato traffico di animali selvatici]; dovrebbe essersi verificato un passaggio pipistrello-pangolino-uomo!
- In un articolo del febbraio 2020, poi ritirato, due docenti universitari cinesi hanno sostenuto che «il pipistrello non è mai stato fonte di cibo in città, e nessun pipistrello è stato scambiato nel mercato» di Wuhan.
- Il 22 marzo 2020 il quotidiano cinese People’s Daily «solleva il dubbio che il virus sia stato preparato nel laboratorio militare di Fort Derrick, nel Maryland», il laboratorio statunitense più segreto.
- Si può aggiungere che, ufficialmente «per incapacità di contenimento di materiali biologici ad alto rischio», tale laboratorio è rimasto chiuso dall’agosto del 2019 al marzo 2020 e che i Giochi mondiali militari si sono svolti proprio a Wuhan tra il 18 e il 27 ottobre 2019, con ampia rappresentanza Usa.
- Le ipotesi che Citro della Riva formula riguardo la genesi dell’infezione sono quattro. In sintesi: 1) Deliberata diffusione del virus creato in laboratorio, da parte della Cina; 2) Incidente nel laboratorio di Wuhan; 3) Il virus è cinese, ma la diffusione è esterna; 4) La sintesi virale è stata finanziata da più attori. Comunque, in tutte e quattro le eventualità, il Sistema ha colto l’occasione per rafforzare al massimo grado i propri interessi economici e di potere.
I sospetti iniziali
- La Cina è l’unica nazione al mondo a non aver mai ratificato la Convenzione sulle armi biologiche e tossiniche (1972).
- A Wuhan esistono ben due laboratori “sospetti”: «uno nato nel 1956 come laboratorio di microbiologia, convertito nel 1978 in laboratorio di virologia»; il secondo (Wuhan Institute of Virology), progettato congiuntamente nel 2004 «a seguito delle due epidemie di inizio millennio, Sars e Aviaria», mediante accordi tra Cina e Francia (44 milioni di dollari di investimento) e inaugurato il 23 febbraio 2017 alla presenza dell’allora primo ministro francese Bernard Cazeneuve. Poco tempo dopo i ricercatori francesi furono rimandati nel loro Paese senza neppure potervi entrare! A loro subentrarono come finanziatori gli statunitensi: «dieci milioni di dollari elargiti dal National Institutes of Allergy and Infectious Disease, diretto fin dal 1984 da Anthony Fauci. Lo stesso Governo Usa ha versato quasi quattro milioni di dollari per finanziare gli esperimenti sui coronavirus dei pipistrelli (catturati in gran numero nello Yunnan»).
- La ricerca congiunta è guidata dalla «professoressa Shi Zeng-li, formatasi a Lione e direttrice del Centro per le malattie infettive emergenti» di Wuhan; a causa di tale attività è stata soprannominata Bat Woman! Nel corso degli anni Zeng-Li ha inserito «sequenze diverse della proteina spike del virus della Sars in quello del pipistrello, ottenendo una serie di chimere virali [in biologia il termine chimera indica un essere ibrido derivante da due specie diverse, ndr]». In uno studio del 2008 ella stessa dichiara di adoperare inserti genomici del virus Hiv. Dopo lo scoppio della pandemia, della Zeng-Li non si sa nulla: l’Istituto viene commissariato e passa sotto il controllo dell’esercito, nella figura del generale Chen Wei.
- Luc Montagnier, nel 2008 premio Nobel per la Medicina per aver scoperto il virus Hiv, «dichiara di aver analizzato attentamente, insieme al biomatematico Jean-Claude Perez, la descrizione del genoma del Sars-Cov-2 e di aver individuato con certezza inserti del genoma dell’Hiv, il virus dell’Aids. Si tratta di piccole sequenze dell’Rna dell’Hiv inserite nel Rna del coronavirus»: nel concreto, una manipolazione di una parte del genoma del Sars-Cov-2 che può essere avvenuta solo in un laboratorio e non certo per un processo naturale. L’intenzione, se buona, potrebbe essere stata quella di creare un vaccino per l’Aids. La buona notizia è che, non essendo naturale, il virus possa via via indebolirsi e scomparire da sé. Anche i ricercatori dell’Indian Institute of Technology dell’Università di New Dehli, guidato dal professor Prashant Pradhan, scoprono (31 gennaio 2020) che «nel Sars-Cov-2 vi sono almeno quattro inserti genomici del virus dell’Aids», conseguenza non di mutazioni naturali, ma introdotti da qualche scienziato.
I ritardi e le responsabilità di Cina e Oms; l’ambigua figura di Ghebreyesus
- Alla fine del 2019 nella zona di Wuhan viene segnalata un’epidemia di polmoniti.
- L’8 dicembre si registra già il primo ricovero per Covid.
- Il 27 dicembre il laboratorio cinese Vision Medicals sequenzia parte del genoma virale e condivide le informazioni con le autorità sanitarie di Wuhan e con la Chinese Academy of Medical Science, ma dall’alto sopraggiunge l’ordine di non pubblicare i risultati.
- Il 30 dicembre i sanitari di Wuhan iniziano a diffondere avvisi interni su una «polmonite atipica».
- Il 31 dicembre il Chinese Center for Disease Control invia degli esperti nella città-focolaio. Nello stesso giorno l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) viene a conoscenza della nuova malattia cinese e il giorno dopo chiede informazioni al Governo del colosso asiatico.
- Intanto, le autorità di Taiwan avvertono l’Oms sui pericoli della malattia e della sua trasmissione da uomo a uomo, ma non viene neppure considerata perché Stato non riconosciuto dalla Cina e, quindi… dall’Oms. Essa, pur trovandosi a soli 81 km dalla Cina, grazie a provvedimenti tempestivi (chiusura porti e aeroporti e rigida quarantena per chi è rientrato), conterà solo 496 casi (quasi tutti importati) e 7 morti per Covid-19.
- Il 2 gennaio 2020, dopo aver atteso i limiti massimi del tempo consentito dal diritto internazionale per fornire una risposta, il Governo cinese comunica 44 casi e nessun decesso.
- La pneumologa Ai Fen e il dottor Wenliang Li (che poi morirà di Covid-19 e verrà considerato un eroe) cercano di dare l’allarme, ma vengono messi a tacere per «aver diffuso dicerie»; otto medici vengono arrestati e poi rilasciati.
- Con una velocità che ha dell’incredibile, il 9 gennaio Shi Zheng-Li riesce già a decodificare il genoma virale.
- Solo il 28 gennaio una delegazione dell’Oms si reca a Pechino per incontrare il presidente Xi Jinping. Il direttore generale dell’Oms Thedros Adhanom Ghebreyesus elogia il Governo cinese per la sua trasparenza e velocità con le quali ha gestito la situazione sanitaria e tranquillizza il resto del pianeta.
- Solo il 30 gennaio l’Oms si decide di dichiarare la Covid-19 «emergenza sanitaria internazionale»; per Ghebreyesus «non serve indossare le mascherine».
- È l’11 febbraio quando lo stesso afferma che il virus è una grave minaccia per il mondo.
- L’11 marzo, quando ormai «114 nazioni sono ormai in ginocchio e i contagiati superano i 100», l’Oms dichiara lo stato di pandemia planetaria.
- Ghebreyesus è un biologo etiope di 55 anni, primo direttore generale dell’Oms senza laurea in Medicina.
- È membro anziano del Fronte popolare di liberazione del Tigré, organizzazione di stampo marxista-leninista, che rivendica la separazione della regione dallo Stato etiopico; gli Stati uniti l’hanno classificata come «terrorista».
- Diventa ministro della Salute nel Governo illiberale dell’Etiopia di Meles Zenawi: le sue azioni in ambito sanitario e nel campo dei diritti umani sono spesso criticate; tuttavia, è apprezzato dalla Gavi (Alleanza globale per le vaccinazioni, che incontreremo ancora più avanti) e nel 2011 è il primo non americano a essere premiato col Jimmy and Rosalynn Carter Humanitarian Award.
- Nel 2017 diventa direttore generale dell’Oms col sostegno di Unione africana e Cina, mentre l’Occidente aveva appoggiato un altro candidato; poco dopo nomina ambasciatore Oms il sanguinario dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe, ma le polemiche scatenatisi lo costringono a desistere.
- «Circa metà del debito estero dell’Etiopia è detenuto dalla Cina, che ha investito 4 miliardi di dollari nella costruzione della ferrovia da Addis Abeba a Gibuti, dove si trova anche la prima base navale cinese in Africa». Il colosso asiatico ha partecipato a progetti di dighe per il controllo delle acque del Nilo, tra le quali la Gerd (Grand Ethiopian Renaissance Dam), che ha sollevato le preoccupazioni di Egitto e Sudan, che, percorse a valle dal grande fiume, rischiano di rimanere a secco (leggi Massimo Castelli, La diga della discordia, in Panorama, n. 17, 21 aprile 2021). Il mastodontico palazzo di venti piani, nuova sede dell’Unione africana, si trova in Etiopia. Indovinate chi l’ha “donato”? La Cina. «In cambio l’Etiopia è stata la prima nazione a opporsi alla decisione dell’Onu di sanzionare la Cina per la violazione dei diritti umani nel Tibet».
- Al contrario di quello che si può ingenuamente pensare, l’Oms, invece di essere finanziata dagli Stati membri dell’Onu, lo è soprattutto da privati (l’80% del budget di 5,6 miliardi totali). La Fondazione Bill & Melinda Gates vi contribuisce con 600 miliardi, la Gavi con 330; tali donazioni sono quasi sempre vincolate a precisi obiettivi di spesa o programmi (anche vaccinali). Ma lasciano ancora più perplessi i soldi versati dalle multinazionali farmaceutiche: come può l’Oms risultare indipendente dai loro interessi economici?
I cosiddetti vaccini
- Come ci insegnavano mamme e nonne, che mettevano a dormire insieme i bimbi malati con quelli sani, per rinforzarli e immunizzarli, «l’influenza è un prezioso sistema naturale per depurare l’organismo da molte sue tossine».
- È noto che «l’immunità naturale data dalla malattia è sempre superiore a quella artificiale del vaccino».
- Inoltre, c’è il rischio dell’interferenza vaccinale: «un vaccino diretto contro alcuni ceppi virali può aumentare il rischio di contrarre altri tipi di virus contro i quali non si è stati vaccinati».
- Questo vale certamente per i coronavirus, che tendono alla continua mutazione; secondo uno studio del Pentagono del 2020, «i vaccini antinfluenzali aumentano il rischio di coronavirus del 36%».
- Vaccinare a tappeto può difendere da alcuni microbi, esponendo però l’organismo umano ad altri.
- Ovviamente, bisogna sempre porre sulla bilancia i rischi e i benefici di ogni scelta: se per una malattia non c’è cura o il soggetto rischia molto nel contagiarsi, è meglio vaccinarsi.
- I vaccini che usano l’m-Rna (leggi qui) sono impropriamente definiti vaccini; in realtà sono impianti genici sperimentali. Infatti, nei primi deve essere presente il patogeno o i suoi antigeni, in questi ultimi c’è, invece, proprio il suo genoma. Il pericolo che ogni vaccino comporta va valutato: in caso di rischi gravi (vedi poliomielite), va accettato; ma perché sconvolgere il proprio sistema immunitario per ciò che è curabile e, il più delle volte, neppure produce sintomi?
Strani, reali, eventi
- Nell’ottobre 2009, a New York, il Johns Hopkins Center for Health Security, in collaborazione col World Economic Forum e la Bill & Melinda Gates Foundation, ospita «un’esercitazione da tavolo di pandemia, chiamata Event 201». Vi si immagina una pandemia di 18 mesi con 65 milioni di morti, finché arriva il miracoloso vaccino anche grazie alla «cooperazione affidabile fra diverse industrie, fra i governi e fra istituzioni internazionali chiave».
- Nel febbraio 2010, nel corso di una conferenza Ted, Bill Gates ha affermato: «La popolazione mondiale conta oggi 6,8 miliardi di abitanti e ci dirigiamo verso i 9 miliardi. Se facciamo un buon lavoro con i vaccini, con la sanità e con le politiche riproduttive, possiamo diminuire questa stima del 10-15 per cento». Non vi è una contraddizione tra i vaccini e la buona sanità, che dovrebbero migliorare le speranze di vita e, quindi, la popolazione, e l’affermazione finale del magnate americano?
- Il 4 giugno 2020 due titolate riviste di Medicina, The Lancet e New England Journal of Medicine, devono scusarsi per aver pubblicato il 22 maggio 2020 articoli sull’inefficacia, anzi sulla pericolosità della clorochina e della idrossiclorochina nella cura della Covid-19, in quanto basati su un’indagine farlocca della startup Surgisphere, finanziata col solito sistema del “rimborso spese” da ben undici multinazionali, delle quali tre farmaceutiche, una di apparati medicali, una di ricerche cliniche e… una di terapia genica e un’altra di farmaci cellulari. Ma ormai s’è diffusa l’idea che l’idrossiclorochina sia inutile o, peggio, dannosa, e già il 27 maggio il Ministero della Salute italiano aveva emanato una circolare alle farmacie che sospende l’uso del rimedio per la cura della Covid-19.
- Nel 1990 nasce la Children Vaccination Initiative (Cvi), su iniziativa di Banca mondiale, Fondazione Rockefeller, Oms, Unicef e Undp (United Nations Development Programme). Essa persegue, «tramite la collaborazione con l’industria farmaceutica», l’estensione delle vaccinazioni a tutta la popolazione pediatrica mondiale. Nel 1998 la suddetta Cvi pubblica il suo secondo “Piano Strategico” intitolato Una visione della vaccinazione del 21° secolo, che ha, fra i propri obiettivi: incrementare «la consapevolezza del valore delle vaccinazioni nella società e nei decisori, in modo da far aumentare la domanda di vaccini in ogni paese del mondo […]. Promuovere il concetto secondo cui la vaccinazione è una misura preventiva fondamentale in ogni momento della vita, infanzia, giovinezza, adolescenza, età adulta e maturità [… e] l’utilizzo di mezzi di comunicazione di massa per sostenere il valore della immunizzazione e dei vaccini […], cooperare con tutti gli enti e soggetti coinvolti al fine di indurre il consumatore ad accettare i vaccini ed anzi a richiederli […], spingere i Governi ad approvare piani quinquennali per le immunizzazioni […], stimolare l’industria a costituire delle partnership con il settore pubblico».
- Nel 2000 viene istituita la già citata Gavi, una fondazione privata di diritto svizzero fondata sul partenariato tra pubblico e privato, finalizzata all’immunizzazione nei Paesi in via di sviluppo. Essa nasce su idea della Fondazione Bill & Melinda Gates, che offre 750 milioni di dollari per la sua costituzione. Membri permanenti di Gavi sono, oltre alla fondazione stessa, Banca mondiale, Oms e Unicef.
- Nel 2002 la Bill & Melinda Gates Foundation acquista quote di nove società farmaceutiche per un totale di 205 milioni di dollari.
- Dal 2007 l’Oms comincia ad accettare finanziamenti da privati, comprese multinazionali dei farmaci. Contemporaneamente, ridefinisce la definizione di pandemia, per la quale non si fa più riferimento alla letalità, ma all’ampiezza geografica. L’acquisto di vaccini per l’influenza suina, rivelatasi meno pericolosa degli allarmismi, è costato al mondo diciotto miliardi di euro; di questi, un miliardo di franchi è finito alla Novartis, un miliardo e 700 milioni alla Glaxo e tre miliardi alla Roche.
- Al Forum economico di Davos del 2010, la Fondazione Bill & Melinda Gates offre 10 miliardi di dollari a condizione che venga implementata la “decade dei vaccini”.
- Nel 2015 nasce la ID2020 Alliance, un’altra partnership mondiale che fa tutto per il nostro bene. Infatti, il suo obiettivo dichiarato è «migliorare la qualità della vita delle popolazioni tramite lo sviluppo dell’identità digitale». L’Alleanza è gestita da una corporation che collabora con varie agenzie delle Nazioni unite, con Ong, nonché con Governi e imprese di tutto il mondo. Nella lista dei partner finanziatori troviamo, tra i tanti, Bill Gates con la Microsoft, come pure la Rockefeller Foundation e la Gavi; gli undici membri del Consiglio di amministrazione dell’Alleanza provengono, oltre che da suddette organizzazioni, da Lehman Brothers, da JP Morgan e dal think tank New America Foundation. L’ID2020 è un programma di identificazione elettronica che punta a includere ogni persona sulla Terra; un programma che come piattaforma andrebbe a utilizzare la vaccinazione generalizzata. Ma non solo: «dei microchip, infatti, potrebbero essere impiantati per la conferma della nostra identità personale (ad esempio, in sostituzione dei documenti d’identità), ma anche per la condivisione di informazioni bancarie (potenzialmente, quindi, si potrebbe anche pagare per mezzo di questi microchip)».
- Non è vero che con la pandemia tutto il mondo si è impoverito. Mentre la “gente comune”, gli antichi mestieri e le vecchie professioni sono allo stremo (vedi Perché le élites disprezzano i “bottegai”), col nuovo coronavirus si sono arricchiti: le case farmaceutiche (Big Pharma); i produttori di mascherine, guanti, respiratori, ossigeno, ecc.; le multinazionali di food delivery e di consegne a domicilio (in primis Amazon); i fabbricanti di hardware e software informatico e telematico; la stessa Cina, il cui Pil è tornato subito a cavalcare come e meglio di prima.
Molto ampio resta, comunque, il terreno dei dubbi, delle oscurità, delle ipotesi da proporre, in sostituzione di una trasparenza e del diritto dei cittadini alla conoscenza e alla verità, che latita da parte di istituzioni, scienziati, industrie farmaceutiche e centri di potere vari. Citro Della Riva risponde a molti quesiti, ma sono molte di più le domande che pone. Ad esempio, c’è un’area tematica inquietante, che riguarda le influenze delle onde ad altissime frequenze (fra 24 GHz e 72 GHz), quindi con microscopiche lunghezza d’onda (come quelle del 5G), sulle cellule umane, nelle quali il Dna svolge un ruolo di dispositivo elettrico. Un’altra è la nanotecnologia dei quantum dots e dell’entanglement da remoto: è stato lo stesso Gates, «durante una sessione di Ask Me Anything di Reddit del 18 marzo 2020» (una settimana dopo la dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms) ad annunciare che «nel vaccino sarà inserito un nuovo e invisibile impianto […]. Cristalli semiconduttori fissati su rame e incorporati in minuscole capsule biocompatibili». Lo scopo? Nobilissimo, in apparenza, come al solito: controllare che il soggetto sia “sicuro”.
Si tratta di una tecnologia sviluppata dal Mit grazie ai finanziamenti della “solita” Bill & Melinda Gates Foundation e pubblicata a dicembre 2019, guarda caso, proprio ai primi segnali della Covid. Il problema è che il soggetto iniettato sarà sempre tracciabile e – ancora più grave – potrà ricevere frequenze di ogni tipo dalla centrale dati. Sì, lo sappiamo, sembra fantascienza, per di più di bassa lega. Ma, pensateci: le teorie scientifiche di Copernico, Galileo, Darwin, Freud, Einstein furono considerate subito roba da pazzi e, nel campo tecnologico, se appena vent’anni fa vi avessero detto che con uno schermetto rettangolare di pochi centimetri avremmo potuto fare di tutto, ci avreste creduto?
Infine, un’ultima considerazione, che anche Citro Della Riva si pone en passant. Da sempre le sinistre si sono caratterizzate per porre dubbi, per aver contestato la verità ufficiale del potere e della stampa di regime, per aver cercato cosa c’era dietro i fatti ed essersi poste domande sul cui prodest. In particolare, in Italia, dal potere democristiano e del Vaticano alle stragi terroristiche, dal caso Mattei al Dc-9 di Ustica, dall’omicidio di Aldo Moro all’“incidente” del Cermis… Ed era giustissimo: questo deve essere il ruolo di ogni opposizione in generale e delle sinistre in particolare, non importa se al governo o no. Come mai, ora, nessuno di sinistra si pone qualche domanda sulla “pandemia” e sui presunti “vaccini”: da dove è sorta, chi ci sta guadagnando, le cifre manipolate, se e quando potrà finire, sulla limitazione di libertà e democrazia, sulla rovina economica, sociale e morale del nostro Paese, ecc. ecc. Le sinistre sono ormai prone e alleate ai vari poteri (economico, farmaceutico, “scientifico”, accademico, massmediologico, giudiziario, editoriale, cinematografico) e alle loro verità ufficiali. E la motivazione di tutto ciò è semplice quanto triste: sono entrate nella stanza dei bottoni, occupando il versante ideologico, culturale, “buonista” del turbocapitalismo finanziario globalista…
Le immagini: a uso gratuito da pixabay.com.
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 185, maggio 2021)
Grande articolo, veramente carico di informazioni; una cosa davvero interessante, sarebbe da leggere e rileggere tre volte.
Opachi interessi economici… In compenso quelli del dott. Citro sono trasparentissimi.