Elezioni nei campi rom della Capitale, volute dal Campidoglio in base a un regolamento per eleggere i rappresentanti all’interno dei “villaggi attrezzati” della città. Dal 30 giugno sono in corso le consultazioni del Comitato di Rappresentanza di via di Salone, il primo, nella città di Roma, a essere interessato da questo intervento giudicato dalle autorità locali, un passaggio importante per l’attuazione del Piano Nomadi. Con una lettera inviata al sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’Associazione 21 luglio ha ravvisato gravi irregolarità e violazioni del Regolamento Comunale, in grado di mettere a rischio la correttezza della votazione in corso.
L’Associazione ha denunciato la mancata osservanza del comma 4 articolo 2 del Regolamento Comunale quando afferma che «la lista dei candidati eleggibili verrà affissa all’ingresso del Villaggio e in ogni altro luogo di comune accesso e visibilità, da dieci giorni prima della data fissata per la consultazione elettorale». Nessuna lista dei candidati è stata affissa all’interno del campo nei giorni precedenti la votazione, solo il giorno del voto è stata resa pubblica e visibile all’interno del “villaggio”.
La mancata affissione della lista dei candidati “da dieci giorni prima della data fissata per la consultazione elettorale”, come previsto dal Regolamento Comunale, comporta la loro illegittimità a partecipare alla competizione elettorale, con l’inevitabile e immediato annullamento delle elezioni in corso nel “villaggio” di via di Salone e la ripetizione delle stesse, nel rispetto delle regole democratiche. Dall’analisi del Regolamento, l’Associazione 21 luglio ha ravvisato una probabile violazione di carattere costituzionale nell’articolo 6 comma 1, punto b), laddove vengono indicate tra le circostanze per le quali i rappresentanti del campo perdono il loro titolo: «intervenute condanne in sede penale in primo grado (o gradi successivi)».
La presunzione di innocenza è sancita dalla Costituzione Italiana la quale recita all’articolo 27 comma 2 che «l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva». Emerge con chiarezza nella norma del Regolamento Comunale un chiaro profilo discriminatorio che verrà preso in esame, nei prossimi giorni, dall’Antenna Territoriale Anti-Discriminazione, alla quale l’Associazione 21 luglio ha segnalato il caso.
(f.f.)