Meccanica, macchine, utensili, agroalimentare e… piccole e medie imprese: ecco i segreti del successo economico di una regione che ha fatto registrare nel pil un + 0,5%, il miglior risultato italiano
L’anno inizia con ottime notizie per l’Emilia-Romagna, che vanta la più grande crescita economica tra le regioni italiane. Lo conferma il rapporto pubblicato da Unioncamere, che già a dicembre prospettava una crescita dello 0,5% per il pil della regione. Un dato che molto dipende dalla capacità delle imprese locali di esportare globalmente i propri prodotti, vista la grande vocazione alla vendita all’estero dell’economia emiliano-romagnola. Un aspetto, questo, più volte sottolineato anche dalla società di consulenza aziendale EGO International, impegnata in prima persona nell’internazionalizzazione delle realtà produttive e delle piccole e medie imprese (PMI) locali. Già dalla scorsa estate, infatti, l’azienda di Rimini citava la regione nordorientale tra i poli produttivi più competitivi nel contesto internazionale.
L’importanza dei distretti industriali
Nelle sue recensioni online (egointernational.it) EGOInternational fa riferimento ai distretti industriali, vera e propria spina dorsale dell’economia regionale e del suo export. Tra i più importanti, si evidenzia il settore della Meccanica, con le macchine utensili di Piacenza e l’imballaggio di Bologna. Le recensioni di EGO International citano inoltre l’industria del ciclomotore – sempre a Bologna. Impossibile poi non sottolineare le ottime performance della cosiddetta “Motor Valley”, punto di riferimento per il mercato dell’automotive e del veicolo. In questo senso, ha certamente contribuito il flusso di clienti e visitatori all’edizione della Motor Valley Fest, evento nel Modenese che ha saputo dare alla meccanica del veicolo del territorio ulteriore visibilità internazionale. Tra i casi simbolo, la crescita di Argo Tractors – nome importante dei trattori Made in Italy – in mercati strategici come quello turco.
Agriturismo ed export: le opinioni e i pareri di EGO International
Manifattura e tecnologia, ma anche passione per quelli che sono i prodotti più tradizionali dell’agricoltura e dell’allevamento locali. L’Emilia-Romagna è infatti territorio di grandi sapori, apprezzati sia dai clienti italiani che stranieri. Già da tempo, in un suo report dedicato ai settori produttivi della regione, EGO International inseriva l’agroalimentare tra i più performanti della regione, citando recensioni e numeri della crescita a due cifre. Alcuni esempi tra tutti:
- I salumi della provincia di Modena e Parma
- L’ortofrutta della Romagna
- I celebri prodotti caseari di Reggio Emilia
Discorso a parte merita il vino, con le performance dell’enologia italiana che vengono descritte positivamente nelle opinioni e recensioni di EGOInternational. Nel contesto regionale dell’Emilia-Romagna spicca certamente il Lambrusco, un prodotto che ha saputo conquistarsi un suo spazio tra le bottiglie più apprezzate anche tra i clienti oltre confine.
Il boom delle piccole e medie imprese
Importante sottolineare come, quando si descrive la vendita all’estero di prodotti emiliano-romagnoli, si parli specialmente di imprese di piccole o medie dimensioni. Interessante dunque capire come anche realtà dalle dimensioni contenute riescano a competere con successo in un contesto sempre più impegnativo. Merito spesso di canali di promozione e vendita alternativi e online, come Facebook, ma anche della capacità delle PMI di avvantaggiarsi con l’outsourcing della consulenza e dell’assistenza di personale specializzato nel settore della vendita all’estero. Insomma, l’export dei prodotti manifatturieri e alimentari locali rappresenta oggi un’opportunità di crescita sempre più interessante per le imprese del territorio. Una scommessa commerciale sulla quale numerose aziende hanno deciso di puntare e che oggi, con i dati relativi all’ultimo anno, ha finalmente confermato il suo reale valore per il benessere e lo sviluppo economico della regione.
Carmela Carnevale
(LucidaMente, anno XV, n. 170, febbraio 2020)