La raccolta degli interventi del direttore nel secondo trimestre del decimo anno di pubblicazione di “LucidaMente”
Giugno 2015 (n. 114) – All’Italia importa la cultura?
Un numero di LucidaMente dedicato alla denuncia della dilagante noncuranza nei riguardi della lingua italiana e dei suoi classici, dell’arte e delle sue tecniche, degli edifici storici (trascurati o devastati)
Nel panorama mensile si salva solo l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco I, caratterizzata da una straordinaria sensibilità sociale ed ecologica. Tutto giusto. Unico aspetto non toccato (e consequenziale a tutto il contenuto del testo): il controllo demografico; delle nascite, insomma. La Terra si può salvare, lo sfruttamento delle persone da parte di multinazionali e finanza può cessare, solo se saremo di meno, più colti, più consapevoli. Ma come dire tutto ciò a chi, facendo 4, 5, 6, 7, 8 figli, va alla conquista del mondo, rendendolo più infernale e demoniaco che mai?
Il resto? Si potrebbe pensare che, una volta tanto, si possa voltare le spalle all’attualità, a terrorismo islamico, migranti, Mafia capitale, Grexit, disoccupazione, litigiosità politiche, gossip e mercato calcistico. Pensare ad altro. Al bello. E cosa c’è di più gratificante dell’arte, della letteratura, della buona musica? L’Italia è la nazione col più grande patrimonio culturale. E con la lingua più bella. Come, infatti, ha scritto Sergio Sozi su CriticaLetteraria: «L’italiano è ed è sempre stato una lingua fatta per esser fruita solo da chi fosse capace di concentrarsi nella lettura o nell’ascolto – lingua di bellezza e d’armonia poetica». Purtroppo i politici e i cittadini sono incuranti di tutto questo. Ecco una denuncia di chi sta scrivendo queste brevi note: I classici italiani: a scuola non si fan più. La carneficina della cultura. E un ulteriore dubbio: Dante, Ariosto e Tasso sono “politicamente scorretti”?
Anche altri settori della vera ricchezza italica non se la passano meglio. Francesco Cento, infatti, ci parla di come l’insipienza e il “politicamente corretto” stiano distruggendo una tradizione italiana di secoli (Fine dei classici letterari a scuola? Anche dell’arte e delle tecniche). Persino gli edifici storici, artistici, di prestigio, sono trascurati dalle autorità pubbliche o devastati da teppisti di vario livello culturale e colore politico. Il caso di Bologna: è possibile utilizzare incantevoli palazzi, come pure Villa Salus, per ospitare immigrati e rom?
Ora sono tutti in vendita, comprese Villa Ghigi e l’ex Centrale idroelettrica del Battiferro. Lo denuncia lo storico felsineo Marco Poli in Bologna: ancora a proposito di Villa Aldini… e le altre, a completamento dell’articolo di Elena Montaguti (Villa Aldini: un’Arcadia a due passi dal centro di Bologna), comparso il mese scorso sul n. 32 di LM EXTRA. Diversificata la posizione di Antonella Colella sui muri ricoperti di scritte offensive e statue deturpate con bombolette spray nella Facoltà di Scienze politiche: tra repressione delle autorità e barbarie (Bologna, il potere e i vandali di Palazzo Hercolani). Sempre nel capoluogo emiliano c’è Il doloroso museo di Bologna in memoria della tragedia di Ustica. Trentacinque anni dopo, tra creazione artistica ed estremi, commoventi messaggi umani, la personale interpretazione di Christian Boltanski della strage aerea del 27 giugno 1980.
Molti altri articoli di questo numero di LucidaMente sono dedicati a eventi, mostre, film, libri, dischi, videoclip. Vi invitiamo a leggerli. Così come vi invitiamo anche questo mese a firmare la petizione popolare proposta da varie associazioni raccolte nel Comitato Articolo 32 che chiedono alla Regione Emilia-Romagna di permettere ai cittadini di registrare elettronicamente le proprie dichiarazioni anticipate di volontà; insomma, Per inserire il testamento biologico nella tessera sanitaria. C’è tempo fino all’8 settembre 2015.
E, sempre con largo anticipo, continuiamo a sollecitarvi alle due nostre iniziative “didattiche” che si svolgeranno a Bologna in autunno, presso le strutture di Unci Formazione (via Cincinnato Baruzzi 1/2): il Laboratorio di scrittura scenica (docente l’attrice e autrice Alessandra Merico, diplomata all’Accademia internazionale di Teatro di Roma) e la sesta edizione del Seminario di scrittura giornalistica e comunicazione audiovisiva, diretto dal sottoscritto. Infine, riserviamo le ultime righe del presente editoriale a qualcosa che ci sta particolarmente a cuore. Da pochi giorni è uscito un innovativo Manuale pratico di Scrittura (edito da Kimerik), ricco di consigli, suggerimenti, sintesi e schemi, tutti d’immediata applicazione (vedi anche pagina facebook). Assieme a Bottega editoriale, l’ha curato chi state leggendo. Una sorta di risposta (Scrivere bene? Si può imparare) a quel degrado linguistico-culturale del quale parlavamo all’inizio. Se lo comprerete, fateci sapere se l’avete gradito e forniteci le vostre critiche. Sempre gradite.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno X, n. 114, giugno 2015)
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Maggio 2015 (n. 113) – Primo Maggio senza lavoro, né operai
Il nuovo ordine economico-finanziario mondiale ha stabilito che in Occidente…
Primo maggio festa dei lavoratori? Il problema è che nel Belpaese manca il lavoro e che gli operai manifatturieri, un tempo i lavoratori per antonomasia, son sempre meno. Questo è quanto è stato deciso dal capitalismo finanziario mondiale con la cosiddetta globalizzazione: all’Occidente, all’Europa, all’Italia, cioè ai luoghi del welfare state, tocca la precarietà e il terziario avanzato.
Si è stabilito che l’età dell’oro dei diritti sociali per tutti dovrà tramontare in ogni angolo del mondo. Miliardi di persone in balia del capitalismo selvaggio, ricattabili, disposti a offrirsi e vendersi al peggior offerente. Basta ammortizzatori sociali, scuola e sanità quasi gratuite, case popolari, pensioni dignitose, garanzie contro gli infortuni… Sul tema dell’attacco allo stato sociale europeo torneremo presto. Intanto, a pagare tale situazione sono soprattutto i giovani e, come dimostrano le levate di scudi contro il congelamento dell’indicizzazione dei ricchi assegni mensili ai fortunati pensionati, nessuno si occupa di loro e del loro futuro. Tranne qualcuno, come la fotografa Simona Hassan, che, col reportage [Dis]occupazione giovanile. Italians do it better, ha delineato il ritratto di un’Italia che resiste. Enea Conti (Giovani, italiani, disoccupati… e attivi: le loro immagini) l’ha intervistata in esclusiva per LucidaMente.
Del resto, cosa ci si può aspettare da un paese che non ricorda i propri eroi e i loro luoghi? Vittoria Colla ha denunciato il fatto che Rimane chiuso il casolare dove venne ucciso Peppino Impastato: nel 2014 il bene è stato dichiarato “di interesse pubblico”; il decreto di esproprio è pronto, ma la sua attuazione sembra ancora lontana. Con questo articolo abbiamo altresì inteso ricordare l’anniversario dell’eccidio del militante di sinistra, trucidato dalla mafia nella notte tra l’8 e il 9 maggio 1978. Incerto è pure il destino di Villa Aldini: un’Arcadia a due passi dal centro di Bologna, ma…; ce ne parla Elena Montaguti, debuttante sul n. 32 di LM EXTRA. Meglio l’Unione europea? C’è dubitarne. Un altro esordiente, Riccardo Camilloni, sullo stesso supplemento della nostra rivista, ha scritto due articoli sul medesimo argomento, prima esponendo le nuove politiche sui migranti nel Mediterraneo da parte dell’Ue dopo l’ennesima strage in mare (Immigrazione, «la rottura del muro di Dublino»), quindi la possibilità di una “guerra” ai nuovi “schiavisti” del XXI secolo (Immigrazione, guerra ai trafficanti di esseri umani?) senza che si consideri il destino delle popolazioni civili.
Di psicologia, famiglia e sanità si sono occupati vari articoli. Emanuela Susmel, in I complessi genitoriali e il “decalogo della buona educazione”, ha ampiamente trattato gli estremi dell’impotenza e dell’onnipotenza nel rapporto educativo dei genitori nei riguardi di bambini, ragazzi e adolescenti secondo lo psicoterapeuta Roberto Benini. Abbiamo altresì ospitato un intervento di Alberto Brugnettini del Ccdu sulla Depressione post partum? È anche maschile! O no? Realtà, moda o marketing psicofarmaceutico? Mariella Arcudi, partendo dalla legge n. 38 del 2010 che consente le cure palliative e la terapia del dolore, ha parlato de L’autodeterminazione terapeutica, diritto fondamentale della persona e ha comparato la situazione italiana a quella della Francia, dove è prevista la sedazione profonda e continua per i malati terminali.
A tal proposito, ricordiamo ancora una volta che in Emilia-Romagna il Comitato Articolo 32 sta raccogliendo le firme per una petizione popolare che chiede alla Regione di permettere ai cittadini di registrare elettronicamente le proprie dichiarazioni anticipate di volontà, insomma Per inserire il testamento biologico nella tessera sanitaria. Mentre Christian Corsi ha scelto una via originale per parlare di Oltre la morte: suggestive ipotesi letterarie. Nei tradizionali modelli di aldilà, laico o fideistico, l’enigma e l’angoscia della fine rimangono irrisolti; ma c’è la letteratura di Nabokov e Dick. Più “leggero” l’articolo Ogni occhio vuole la sua parte di Maria Daniela Zavaroni sul caso mediatico riguardante la foto di un vestito a righe e le sue diverse interpretazioni cromatiche: l’abito era bianco e oro oppure blu e nero? L’aspetto curioso della vicenda è che tutti avevano ragione.
Concludiamo con la segnalazione di alcuni corsi. L’imminente seminario su “Arte e decrescita” – Per un Rinascimento possibile (Firenze, 29-31 maggio 2015) – organizzato da Maurizio Pallante e altri intellettuali che non si rassegnano all’attuale modello di sviluppo. E, con largo anticipo, vi invitiamo alle nostre due iniziative “didattiche” che si svolgeranno a Bologna in autunno, presso le strutture di Unci Formazione (via Cincinnato Baruzzi 1/2): il Laboratorio di scrittura scenica (docente l’attrice e autrice Alessandra Merico, diplomata all’Accademia internazionale di Teatro di Roma) e la sesta edizione del Seminario di scrittura giornalistica e comunicazione audiovisiva, diretto dal sottoscritto.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno X, n. 113, maggio 2015)
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Aprile 2015 (n. 112) – L’ignobile schiaffo di Erdogan a Francesco I
È forse dai tempi del celebre “Oltraggio di Anagni” che un pontefice non veniva così umiliato…
Nella notte tra il 6 e il 7 settembre del 1303, grazie a circa duemila uomini armati appositamente reclutati, Guglielmo di Nogaret, membro del Consiglio di Stato di Francia, e Giacomo Colonna, detto “Sciarra”, entrarono ad Anagni e catturarono papa Bonifacio VIII (al secolo Benedetto Caetani, storicamente molto discusso).
I due agivano per conto del re francese Filippo IV, detto “il Bello”, e la loro missione era quella di costringere il pontefice a non emettere la bolla Super Petri Solio, contenente la scomunica del monarca transalpino, nonché di condurlo prigioniero a Parigi. Tale episodio passa alla storia come Oltraggio o Schiaffo di Anagni (forse il 7 Giacomo Sciarra fece davvero l’atto di schiaffeggiare il papa). Per fortuna, gli anagnini si ribellarono e liberarono Bonifacio VIII, che, però, morirà poco più di un mese dopo, forse per l’età (circa 73 anni) o forse per lo spavento e l’umiliazione subiti. Certamente, nella storia successiva, altri pontefici passarono dei brutti quarti d’ora, tuttavia, non si ricordano altri episodi di tal genere, né, soprattutto in epoca moderna, sono accaduti analoghi “oltraggi” alla massima autorità cattolica.
Passiamo così a domenica 12 aprile 2015. Papa Francesco I, nel corso della messa, ha ricordato il massacro di un milione e mezzo di armeni (cattolici), commesso un secolo fa, nel 1915, dai turchi (musulmani), definendolo, com’è corretto, «il primo genocidio del Novecento». Apriti, cielo! O, meglio, mamma li turchi! Il premier della Turchia odierna Recep Tayyip Erdogan (leader del partito islamico al potere) ha reagito così: «Avverto il papa di non ripetere questo errore, e lo condanno […] Quando dirigenti politici, religiosi, assumono il compito degli storici, ne deriva delirio, non fatti». Dello stesso tenore le dichiarazioni di altri notabili di Ankara, tra i quali il gran mufti Mehmet Gormez, la principale autorità religiosa islamica turca.
Chi sta scrivendo il presente editoriale – lo sa chi ci segue abitualmente – è laico e ateo; tuttavia, è rimasto basito e sente il dovere di difendere papa Bergoglio e i cristiani massacrati oggi in molti paesi a maggioranza islamica. Non abbiamo più il diritto di affermare la verità storica? Le nostre libertà di espressione sono limitate? È di buon gusto che leader islamici intendano mettere il bavaglio al papa proprio in tempi nei quali migranti cristiani vengono gettati dai barconi da altri migranti (musulmani)? Nei quali trafficanti di carne umana islamici infieriscono senza pietà sui malcapitati, rendendo il Mediterraneo un enorme cimitero? E nei quali in Pakistan (e non solo) si viene linciati, trucidati, bruciati, per essere cristiani? Per non parlare dei massacri e delle distruzioni generalizzati dei cosiddetti “terroristi” o “estremisti” o “fondamentalisti” islamici. Chi è che spinge per una nuova Lepanto? L’Occidente o i “moderati” dell’islam?
Passiamo a riassumere di cosa si è occupata questo mese LucidaMente. Innanzi tutto della tutela dei bambini, anche da informatica e telematica, oggi viste e utilizzate in modo passivo e acritico, quasi un dogma indiscutibile. Emanuela Susmel ha riportato le parole del pedagogista Daniele Novara: “Tablet e smartphone da vietare ai minori di 6 anni”. Insomma, che bambini e ragazzi vivano la propria età. Giovanna Chiricosta ha parlato de Il destino dei minori senza famiglia col magistrato Danila Indirli, che ha delineato il quadro di diritti e doveri in ambito giuridico.
Passando all’argomento cultura e dintorni, Dora Anna Rocca ci ha raccontato Dalla satira ai libri secondo Neri Marcorè. Grazie a Luciana Rossi e Vittoria Colla abbiamo segnalato tre importanti mostre: La ricerca di assoluto di Cristina Wistari (Lugano, fino al 10 maggio 2015); Boldini e la fin de siècle (Forlì, fino al 14 giugno 2015); Escher: paesaggi, forme e frattali (Bologna, fino al 19 luglio 2015). E pure l’uso di un curioso congegno musicale nell’album d’esordio di una band bolognese (I Pristine Moods e la magia del theremin). Abbiamo altresì ospitato il “manifesto” che costituirà il tema del seminario su “Arte e decrescita”: Per un Rinascimento possibile (Firenze, 29-31 maggio 2015). A organizzarlo, Maurizio Pallante e altri intellettuali che non si rassegnano all’attuale modello di sviluppo. Tra cultura e gastronomia il servizio di Enea Conti sul nuovo polo bolognese nato dall’intesa fra Caab ed Eataly (Mangiare a Bologna sarà più Fico?).
In vista del ritorno della bella stagione e delle giornate tiepide e soleggiate, Giuseppe Licandro ha offerto qualche utile consiglio a chi volesse comprare una bicicletta a pedalata assistita: un mezzo di trasporto economico, confortevole e rispettoso dell’ambiente (La pedelec, un comodo veicolo per gli spostamenti in città). Importantissimo per i cittadini residenti in Emilia-Romagna: attraverso una petizione popolare, varie associazioni, raccolte nel Comitato Articolo 32, chiedono alla Regione di permettere ai cittadini di registrare elettronicamente le proprie dichiarazioni anticipate di volontà (Per inserire il testamento biologico nella tessera sanitaria). Firmate, firmate, firmate!
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno X, n. 112, aprile 2015)