La raccolta degli interventi del direttore nel primo trimestre del tredicesimo anno di pubblicazione di “LucidaMente”
Marzo 2018 (n. 147) – Dialogo immaginario (e impossibile) con la sinistra sconfitta e intollerante
Se alcuni partiti si allontanano dai propri elettori e, in genere, dai cittadini, è logico il loro crollo elettorale
Dialogo (mancato) preelettorale (anzi, di anni). «Le persone comuni non ne possono più di immigrati irregolari, spesso delinquenti, mantenuti a sbafo, con soldini che finiscono nelle tasche di cooperative e associazioni varie».«Razzista!».
«I cittadini italiani non accettano più stranieri che non solo non vogliono naturalizzarsi, ma neppure “integrarsi”, anzi, intendono imporre una supremazia religiosa e culturale». «Xenofobo, islamofobo, rispetta la loro cultura!». «Finitela col buonismo e con Bergoglio». «È il papa più simpatico della storia. Ed è pure terzomondista e ambientalista!». «Che senso ha parlare di antifascismo e di razzismo, se non esistono? In ogni caso, non si può fare una campagna elettorale sull’“anti” e sulle paure (che, peraltro, nessun italiano ha, almeno su fascismo e razzismo) e non su proposte positive». «Fascistoide!». «Che senso ha convocare in adunate “anti” (mai “per”) decine di migliaia di persone, che sono sempre le stesse, dando l’illusione di grandi numeri, che, però, alle elezioni, si rivelano falsi?».«Sono grandi manifestazioni popolari!».
«I giovani, come gli anziani, vogliono “posti sicuri” di lavoro, non precarietà a vita: il “Jobs Act” è precarietà occupazionale». «Si chiama flessibilità, stupido, e la nuova economia ce l’impone!». «Gli italiani non amano più l’Europa o, meglio, l’Unione europea, l’euro, gli euroburocrati, i tecnocrati, che percepiscono come causa della miseria imperante». «Arretrato, più Europa!». «La globalizzazione è un mostro dominato dalla finanza e da poteri sovranazionali che annienta le popolazioni e un’economia a dimensione umana».«È un processo irreversibile, che non si può fermare! L’Unione europea ce lo chiede!».
«Non c’è nulla di sinistra nel predicare competitività, concorrenza globale, emarginazione dei tradizionali lavori e professioni». «È il futuro cui bisogna adeguarsi». «Nessuno sopporta la Boldrini e il suo tono saccente: parla solo di immigrati e violenze sulle donne (purché non commesse di primi), dando sempre l’idea che le sue parole siano da imparare a memoria come una lezioncina». «Maschilista!». «Lasciate perdere il politicamente corretto: è roba da radical chic». «Ignorante!». «I cittadini comuni amano le tradizioni, la civiltà italiana, il cattolicesimo, la famiglia, la gastronomia locale e intendono difendere tutto questo contro l’indifferenziazione globale».«Reazionario!».
«Con la “Buona Scuola” siete riusciti a inimicarvi persino insegnanti e studenti, elettorato tradizionalmente di sinistra; si tratta di metodi pedagogici anglosassoni che, quando vediamo nei telefilm statunitensi, ci fanno ridere. Addio, cultura e spirito critico!». «Tradizionalista, ostile alle nuove didattiche!». «Le leggi sulle unioni civili e sul testamento biologico sono sacrosante, ma la gente che non sa come sbarcare il lunario non può entusiasmarsi a esse».«Omofobo!».
Insomma, solo arroganza, spocchia e insulti. Invece, chi intende proporsi al giudizio dei cittadini e – termine ormai proibito – del popolo, deve andare in giro tra la gente, il “popolo”, nei mercatini rionali, sugli autobus, nelle parrocchie, sui treni dei pendolari, tra i lavoratori e gli artigiani, per sentire davvero il polso degli elettori. Sono proibiti i complessi di superiorità. Ora vedremo se lorsignori, con uno scarso 25% complessivo, faranno ancora gli arroganti e gli altezzosi. Ma sì, continueranno! Non c’è nulla di peggio delle ideologie. Si diventa ciechi e sordi, ci si chiude alla realtà, si perde qualunque contatto con la vita comune e la società.
Nel numero di marzo della nostra amata rivista, in qualche modo legate alla tematica elettorale, e comunque ai meccanismi culturali di massa, sono anche le mie riflessioni su L’“anchenoismo” applicato dalla parte opposta; quelle di Riccardo D’Attilio (“Neofascisti”, “razzisti”, “xenofobi”: cosa ci fa diventare così); e quelle di Viviana Viviani – bentornata su LucidaMente! – su “Fake”, sua reversibilità e altre meraviglie… social. Quest’ultima ha compiuto un esperimento nei social per indagare se sappiamo interpretare le intenzioni di chi diffonde sul web contenuti ritoccati e se l’ironia e la provocazione possano rivelarsi un boomerang per chi ne fa un’arma contro la presunta stupidità altrui.
La rivista che dirigo è sempre aperta alle “denunce” di persone esterne ad essa o di semplici lettori. Ben volentieri, pertanto, sono stati accolti due interventi. Quello di Fulvio Mazza di Bottega editoriale affinché il presidente della Regione Calabria faccia rimborsare ai dirigenti del Dipartimento Cultura e Turismo i loro errori e lasci che i fondi pubblici rimangano a disposizione della Cultura e del Turismo regionale (Pubblica amministrazione e trasparenza: chi sbaglia paghi. E quello di un nostro lettore che ci ha narrato una sua reale “esperienza di vita”, che lo ha molto deluso: Il losco meccanismo di alcune cooperative.
Gli scienziati suggeriscono importanti modifiche sulle politiche ambientali per combattere il riscaldamento globale: è quanto ha scritto Fernando Candido in Troppo caldo, troppo freddo: cambiamenti climatici, è ora di dare una svolta significativa. Infine, per la prossima primavera, vi proponiamo di iscrivervi al nostro Seminario di scrittura giornalistica, con note di comunicazione audiovisiva (Bologna, aprile-giugno 2018): 11ª edizione. Sperando che davvero arrivi il bel tempo…
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIII, n. 147, marzo 2018)
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Febbraio 2018 (n. 146) – Una campagna elettorale bellissima… ma, comunque vada, sarà un disastro
Confusa, caotica, rissosa, per elezioni che forse non vedranno un vincitore. Tuttavia, vitale. E finalmente si parla di argomenti che riguardano il popolo. In attesa di un dopo voto che si presenterà durissimo
Andiamo controcorrente. Tutta, o quasi, la cosiddetta intellighenzia giudica l’attuale campagna elettorale una delle peggiori vissute dalla nostra democrazia. Demagogia, populismo, promesse mirabolanti, insulti tra partiti, colpi bassi e gaffe varie.
È la democrazia, baby. È significativo che a schernire tale campagna siano proprio i benpensanti appartenenti ai poteri forti, che vorrebbero si parlasse solo dei massimi sistemi. E, per di più, ovviamente, in termini astratti. Invece, una volta tanto, si parla di disoccupazione, povertà degli italiani, insofferenza verso l’immigrazione incontrollata, salario minimo, reddito di cittadinanza, tasse, pensioni minime, abolizione della Legge Fornero, delinquenza, scuola, riformare un’Unione europea oggi in mani a elite economico-burocratico-finanziarie neppure elette. Certo, per tutti sarà difficile mantenere le promesse. Debito pubblico (e suo rapporto col Pil), crescita bassa rispetto al resto dell’Europa e agli Usa, corruzione diffusa, mancanza di coesione sociale… E ci sarà un vincitore?
Sembrava che la nuova legge elettorale fosse funzionale all’unica maggioranza possibile dopo il 4 marzo: Forza Italia-Partito democratico, sul modello delle grandi coalizioni centrodestra-centrosinistra che guidano i vari paesi europei. Infatti, nell’ultimo decennio si è assistito in tutta Europa al progressivo crollo elettorale dei partiti storici (centro cristiano, socialista). E, in Italia, a causa del disastro Matteo Renzi, il Pd è dato intorno al 23% (poco più con gli alleati Civica popolare, Insieme e +Europa), quindi non ha alcuna speranza di governare da solo.
Intanto, dappertutto sono emersi nuovi e nuovissimi soggetti politici (i cosiddetti populisti, nuove destre e sinistre estreme, oltre al fenomeno dei pentastellati). Così i vecchi “nemici”, ridotti, quando va bene, al 30% ciascuno, hanno dovuto fare di necessità virtù e trovare un’alleanza per “affinità” negate per mezzo secolo. Tuttavia, nel momento in cui scriviamo, la coalizione italiana di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia) è data dai sondaggi attorno al 37%. Però, per storica tradizione preelettorale, il centrodestra risulta sempre sottostimato in sondaggi ed exit poll; inoltre, molti di quel terzo di elettori indeciso o tendente all’astensione, se decidesse all’ultimo istante di recarsi alle urne, voterebbero Silvio Berlusconi e alleati. Pertanto, alla fine, l’alleanza Fi-Lega ecc. potrebbe davvero superare, magari di poco, quel 40% che gli garantirebbe la maggioranza in Parlamento. Allora si prospetta uno scenario di stabilità, di mancanza di compromessi, inciuci e maggioranze parlamentari spurie o variabili?
Occorrerà poi vedere le reazioni dei mercati e dei potentati europei (leggi i poteri forti sovranazionali). L’Italia, infatti, da tempo non è più un paese indipendente: ha perso la propria sovranità firmando supinamente ogni trattato con l’Unione europea della finanza e dei burocrati senza neppure tentare una trattativa. La nostra società e soprattutto il nostro tessuto produttivo, costituito da piccole e medie imprese, spesso a conduzione famigliare, e con una quota ancora alta di agricoltori (spesso coltivatori diretti), è il più lontano possibile dal modello Ue. E il più danneggiato dalla tecnocrazia. I vecchi rimedi (svalutazione della moneta e indebitamento pubblico) usati nei periodi di crisi economica nella Prima repubblica sono stati sottratti al nostro Paese.
Da qui, la smania del partito più conformista ed “europeista”, il Pd, di adeguarsi acriticamente al “nuovo che avanza”, anche quando questo fa schifo. Come scriveva Eugenio Montale ne Il sogno del prigioniero, «dicono che chi abiura e sottoscrive / può salvarsi da questo sterminio d’oche; / che chi obiurga se stesso, ma tradisce / e vende carne d’altri, afferra il mestolo / anzi che terminare nel pâté / destinato agl’Iddii pestilenziali». Dunque, la speranza di Renzi e dei suoi amici è che restando proni ai potentati europei ci si salvi… se stessi e l’Italia. Il Movimento 5 stelle (dato al 28% circa) resta isolato e circondato da perplessità da parte di molti elettori e aperta ostilità da parte delle due coalizioni (il che depone a suo favore). Liberi e uguali, relitto di sinistra, oscilla tra il 6-7%.
Vincerà allora il centrodestra disprezzato dall’Unione europea, e già defenestrato con modalità discutibili, sebbene Matteo Salvini rappresenti una Lega diversa da quella di Umberto Bossi, così come Giorgia Meloni non è Gianfranco Fini? O il debole centrosinistra, con un Pd antipatico e spocchiosamente radical chic a causa soprattutto del suo leader? O il M5s, ridicolizzato in quanto composto da presunti “dilettanti allo sbaraglio”? Oppure si formerà un’alleanza di necessità Pd-Fi, che durerà al massimo 18 mesi, prima di nuove elezioni? In ogni caso, per gli italiani si prospettano ancora anni di ansia e precarietà.
Ci resta solo un po’ di spazio per segnalare in ordine sparso alcuni articoli del numero di febbraio di LucidaMente. Orazio Francesco Lella ha evidenziato come forme di precariato e sfruttamento vengano addolcite nel racconto dei programmi televisivi (Talent show: la classe operaia va in onda sul piccolo schermo). Ludovica Merletti ha intervistato Quirino Quisi e Rossella Semplici sul loro libro Il lavoro. Tra identità personale e società (Paoline editoriali libri), nel quale si parla dei fattori e delle dinamiche che rendono un lavoratore soddisfatto o meno (Lavorare ed essere soddisfatti… o quasi). Emanuela Susmel ha navigato per noi su un portale che fornisce un significato alle visioni oniriche secondo un approccio junghiano: Sognipedia.it, la guida gratuita on line per interpretare i sogni. Curiosa la hit parade di Sara Spimpolo sulle Stranezze all’asta: i 10 oggetti più assurdi battuti nel 2017, ovvero i lotti più bizzarri aggiudicati dai collezionisti durante lo scorso anno
Chi vi scrive ha elencato, dalle scomparse Fallaci, Hack, Levi Montalcini e Magli a Bat Ye’Or, Le Pen, Benedettelli, Brambilla, Chirico, Di Salvo… alcune Donne controcorrente. Libere, soprattutto dalle convenzioni e dal politicamente corretto. E ha esaltato l’amore per i nostri “fratelli minori” (Delon, Feltri, gli splendidi animali e gli spregevoli umani). Infine, “a grande richiesta”, come si suol dire, dopo il successo di partecipazione al nostro 10° Seminario, ne proponiamo per la prossima primavera un ennesimo allestimento: Seminario di scrittura giornalistica, con note di comunicazione audiovisiva (Bologna, aprile-giugno 2018): 11ª edizione. Iscrivetevi.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIII, n. 146, febbraio 2018)
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Gennaio 2018 (n. 145) – La fede sotto la fredda neve
Se una civiltà non crede più in se stessa è perduta. Una lezione per gli ignoranti profeti della multietnicità e del multiculturalismo a oltranza
Nel freddo inverno che ci sta avvolgendo in queste settimane e nelle ormai totali vacuità spirituale e amnesia culturale e religiosa nelle quali viviamo le festività natalizie, la mente può forse andare anche a terre, natura, popoli per molti mesi dell’anno sommersi da neve e ghiaccio. Popoli la cui cultura, lingua, fede religiosa, tradizioni popolari, sono stati massacrati da invasioni, dominazioni, persecuzioni, migrazioni forzate, deportazioni, stragi.
Stiamo parlando di estoni, lettoni, lituani. Nell’attuale numero di LucidaMente, abbiamo recensito, infatti, il bel libro Anime baltiche (Iperborea, 7ª edizione). In esso lo scrittore olandese Jan Brokken dipinge un quadro ampio ed emozionante dei tre paesi ai confini dell’Europa (Estonia, Lettonia, Lituania: personaggi e avvenimenti di bellissime terre straziate). Per buona parte si tratta di un resoconto di guerre, sfruttamento, scioperi, rivolte, rivoluzioni, ma soprattutto di pogrom verso gli ebrei (spesso la maggioranza in alcune città e la parte più produttiva della popolazione), di discriminazione, intolleranza, odi etnici e religiosi, deportazioni, repressioni, massacri… I fanatici della multietnicità e del multiculturalismo a oltranza dovrebbero leggere questo libro per poi compiere qualche dovuta riflessione. Ma come può farla chi ha perso ogni senso di appartenenza culturale e accetta l’indifferenziazione globale?
A essere importante è ritenuta la sola sfera economica: produrre, pubblicizzare, vendere, acquistare. Lo denuncia scaltramente Orazio Francesco Lella nel suo Spot invasion: la pubblicità è ovunque, per tutti e uno per uno, che ha provato a chiarirci quali forme essa assuma e quali strategie adotti per incrementare una sua diffusione sempre più capillare. Uno sguardo d’insieme che abbraccia e chiarisce i concetti di product placement e storytelling. Sebbene la stessa Rete che veicola messaggi pubblicitari possa agevolare anche riciclo ed economia circolare: una filosofia second hand alla base di nuovi stili di vita e di consumo (Il web come luogo di scambio di oggetti usati).
Altra tematica del numero di gennaio della nostra rivista riguarda bigottismo, censura, eros, mondo femminile. A nostro sommesso parere, in Italia esistono varie forme di ipocrita puritanesimo. C’è quello del conformismo tradizionale, cattolico, baciapile e atavico. C’è quello di sinistra, buonista, sessuofobo e politically correct: un nuovo totalitarismo. C’è quello di destra, a volte brutale. Tutti insieme costituiscono un pensiero unico intollerante, una insopportabile melassa, che si autoriproduce all’infinito. Un mix che non solo non risolve alcun problema, ma neppure, per pigrizia mentale, riesce a scorgere la realtà («effettuale», secondo la definizione di Niccolò Machiavelli) e, quindi, non propone alcuna soluzione. Così, il disastro morale del Belpaese continua e si perpetua e si perpetuerà per sempre.
Una piccola eccezione è stata la normativa sul fine vita approvata lo scorso 14 dicembre dal Parlamento italiano, a fatica e a fine legislatura. Una vittoria anche per LucidaMente, che fin dalla sua nascita si è battuta per questo diritto dei cittadini di uno stato che voglia definirsi civile e laico. Abbiamo cercato di spiegare nel modo più schematico e chiaro per tutti cosa accadrà (Dopo la legge sul biotestamento: una sintesi per i lettori). Sara Spimpolo ci ha parlato di alcuni dei più recenti casi di “arte proibita” che hanno fatto scalpore: Il nudo fa ancora scandalo. Eppure, viviamo negli Anni Duemila e in Occidente
Tutto ciò nonostante le trasformazioni dell’ultimo mezzo secolo che hanno nettamente trasformato l’idea dell’erotismo e i vecchi ruoli maschio-femmina, dei quali ha trattato Lucilio Santoni (Sesso e potere, uomo e donna). Ma con quali modalità è avvenuto tale mutamento? E cosa accadrà in futuro? Ancora la Spimpolo ci ha raccontato l’organizzazione femminile nata nel 2006, e divenuta virale a seguito del caso Weinstein, definita dalla rivista Time come «il cambiamento sociale più veloce degli ultimi anni» (#MeToo: il movimento contro la violenza sulle donne è “persona dell’anno” 2017). Infine, abbiamo ancora ricordato che a Bologna ogni giovedì, dal 18 gennaio all’8 marzo 2018, si terrà la 10ª edizione del nostro ormai tradizionale Seminario di scrittura giornalistica, con note di comunicazione audiovisiva. Vi sono ancora posti: iscrivetevi. Buon inizio 2018.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno XIII, n. 145, gennaio 2018)