Bologna: una lettera di un ospite del Centro Selleri Battaglia denuncia varie carenze e difficoltà
Azienda Usl di Bologna. Centro residenziale socio riabilitativo Selleri Battaglia. Centro riabilitativo dovrebbe significare luogo in grado di fornire assistenza e riabilitazione ai disabili. Ma non è così. Io in prima persona, come altri nel centro, siamo stati fuorviati, visto che ci dissero che facevano riabilitazione, invece non vi è nessuno che faccia terapia ai disabili. C’è uno psicoterapeuta: che ti aiuta ad affrontare stati di ansia, che ti insegna a relazionarti con gli altri utenti che vivono nel centro. Ci sono materassini per fare ginnastica, ma non sono utilizzati. Ognuno di noi ha un fisiatra, per carrozzine, manuali, elettriche, comode per bagno, cuscini antidecubito, materassini antidecubito.
Gli operatori hanno un compito già arduo: portarci in bagno, alzarci e lavarci la mattina e metterci a letto la sera. Due volte la settimana ci fanno la doccia, tutte le mattine ci sono disabili che vanno a lavorare, ci danno la colazione, ci rifanno i letti, ci danno pranzo e cena. Ci sono operatrici che puliscono le camere, che ci lavano gli indumenti tutti i giorni. I responsabili di struttura ci programmano le giornate, assecondano gli impegni che abbiamo, sia per visite che per svago. Ci sono disabili che non lavorano, ci sono disabili che fanno attività nel centro.
Ma di fisioterapico che ti aiuti a superare ostacoli, allenando braccia, gambe, con terapie personali e di gruppo? Il centro questo non riesce a offrirlo. I responsabili dicono che non ci sono i fondi, che la struttura non ha i mezzi per pagare una persona che aiuti i disabili a muovere le mani, rinforzare gli arti per potersi spostare più liberamente senza doversi affaticare spingendo la propria carrozzina per i corridoi della struttura, o farsi spingere dagli operatori.
Vorremmo anche una cucina in cui poterci fare un piatto di pasta come desideriamo, mentre quella attivata non ha i permessi per potere cucinare, e vi si può solo scaldare le vivande che arrivano dalla mensa, con cui si è convenzionati. Né possiamo farci una grigliata di carne e verdure all’esterno della struttura, dove c’è il giardino, a causa della mancanza di permessi da parte di Azienda Usl e Comune per mancata conformità alle leggi dell’ufficio di igiene. Nella struttura i disabili residenziali ci vivono e ci dormono.
Vogliamo sia tutelata la nostra dignità ed essere rispettati. Anche se al posto delle gambe abbiamo delle ruote non significa che siamo interdetti, abbiamo dei diritti costituzionali che andrebbero qualche volta onorati. Restiamo sempre esseri umani, con un cuore e un cervello e i diritti li abbiamo anche noi come chi cammina. Se possiamo andare a votare e pagare le tasse, vogliamo pure andare a comprarci qualche cosa per vestirci e ci andiamo noi, non chi per noi. Vogliamo atti che ci semplifichino la vita, invece di rendercela ancora più amara di quella che dobbiamo vivere.
Infine, un appello a fare donazioni a una delle cooperative che gestiscono il centro socio riabilitativo Selleri Battaglia di via Saliceto 75 che soffre per mancanza di fondi. La struttura avrebbe bisogno di migliorie per rendere i disabili più orgogliosi della loro casa. Fondi per far sì che si possano fare tettoie e strade per fare andare nel parco della struttura carrozzine a rotelle senza batterie accompagnate da operatori che lavorano con i disabili da tempo e ormai fanno parte di questa grande famiglia. Aiuti piccoli per fare opere grandi per rendere la vita meno amara dal punto di vista umano. La crisi ha toccato tutti, ma la solidarietà è nel cuore di tutti; un piccolo gesto è come aiutare un figlio, una madre, una famiglia.
Massimiliano Merighi
(LucidaMente, 5 novembre 2011)