Come «LucidaMente», ad aprile un’altra rivista telematica – tra l’altro fondata anch’essa dal nostro direttore Rino Tripodi – raggiunge le cento uscite: eccone la storia, ricostruita da Fulvio Mazza, direttore di Bottega editoriale
Per una strana coincidenza, in aprile raggiungono il numero 100 sia LucidaMente, sia la prima rivista telematica diretta dal nostro fondatore e direttore, Rino Tripodi: direfarescrivere, «Mensile di cultura e scrittura». Ecco la celebrazione – titolo originale (Almeno) altri 100 di questi numeri! Un bel traguardo per Direfarescrivere – di Fulvio Mazza, direttore e patron di Bottega editoriale, con intervista-ricordo allo stesso Tripodi.
Ingredienti: una solida base culturale (per la cui preparazione, che necessita di tempi lunghi e tecniche impegnative, si rimanda a un buon ricettario universitario o ai vecchi ma ancora utilissimi manuali di lettura); massicce dosi di abilità analitiche, critiche e argomentative; abbondanti conoscenze tecnico-editoriali; una generosa porzione di voglia di mettersi in gioco; un cucchiaio di umiltà e delicatezza; un bicchierino di passione; una spruzzata di pazienza mista a perseveranza; un pizzico di fantasia; curiosità quanto basta.
Amalgamare bene tutti gli ingredienti fino a formare un impasto liscio e omogeneo. Porre in forno già caldo e attendere finché non si sarà formata una crosticina dorata, gradevole all’aspetto (e di certo anche al gusto!). Sfornare e spolverizzare con abbondante arte comunicativa. Servire subito accompagnato da un buon passaparola. Non si preoccupino i nostri lettori: non siamo impazziti. Siamo soltanto un poco euforici – per una volta permetteteci anche questi toni leggeri! – per aver raggiunto l’importante traguardo del centesimo numero della nostra rivista. E pensando a un modo per festeggiare il lieto evento insieme, abbiamo infine deciso di preparare una torta un po’ bizzarra. Niente panna, però, e come ciliegina la promessa di far sempre meglio e con impegno il nostro lavoro di lettori, recensori, giornalisti, scrittori.
Come certamente avrete notato in questo incipit metaforico, la ricetta per la buona riuscita di una rivista è complessa, sì, e richiede talvolta tempi di preparazione anche lunghi, ma non è di per sé particolarmente complicata. Il segreto, infatti, sta tutto nella qualità delle materie prime e nella capacità di sceglierle. La collaborazione e la perfetta coordinazione dei cuochi sono altresì fondamentali, così come il supporto di validi assistenti e di qualche apprendista.
Nel dicembre del 2005, augurale mese d’esordio di direfarescrivere, Rino Tripodi scriveva nel suo editoriale che uno dei nobili propositi della rivista era, tra le altre cose, di mettersi a disposizione, come una piccola “officina” di scrittura, di quanti si affacciavano per la prima volta al mondo dell’editoria, della carta stampata, della critica letteraria, del giornalismo, della pubblicistica. Ebbene, così è stato (e continua a essere), e molti di coloro che cominciarono allora quest’avventura sono diventati ora giornalisti iscritti all’albo o hanno acquisito ruoli tutt’altro che di second’ordine in diverse strutture editoriali. Con questo non intendiamo certo pavoneggiarci con sterili vanti, ma solo avvalorare il concetto, per alcuni forse banale, che, con l’ausilio di professionisti, la pratica spesso aiuta molto di più di tanta teoria o, perlomeno, ne costituisce un ottimo coadiuvante.
Ma per noi direfarescrivere non è solo questo, naturalmente. Il nostro obiettivo principe resta sempre quello di impegnarci il più possibile per offrire ai nostri lettori la qualità: nel tenore stilistico e contenutistico delle nostre recensioni, nei suggerimenti di lettura, nelle proposte di riflessione. Tutto questo, cercando di mantenere sempre la pacatezza nei toni e dando spazio a opinioni disparate, nella convinzione che fare cultura sia essenzialmente un dialogo tra voci polifoniche, possibile soltanto se si è disposti ad ascoltare (e leggere) e a parlare (e scrivere) senza desideri di prevaricazione sulle opinioni altrui.
Gli argomenti affrontati nelle rubriche della rivista sono stati, sin dagli albori, i più eterogenei. Le tematiche sociali, storiche e politiche ci hanno appassionato da sempre, ma, come si evince dal nostro Archivio, anche la musica, la cinematografia, la religione, la filosofia e la narrativa di ogni genere – purché di qualità, come si diceva poc’anzi – sono state oggetto di recensione, o di trattazione per mezzo di brevi saggi, da parte dei nostri abili collaboratori. Avendo particolarmente a cuore la scrittura, un occhio di riguardo è stato dedicato – come è ovvio, essendo il nostro editore un’agenzia letteraria – ad argomenti di natura tecnico-editoriale. La rubrica Questioni di editoria (nata con il nome di Questione di stile) si prodiga tuttora nel fornire utili suggerimenti non solo agli “addetti ai lavori” ma anche agli stessi lettori, i quali, una volta in possesso di tali strumenti, ci auguriamo abbiano la possibilità, all’acquisto di un testo, di distinguere un prodotto di qualità da uno realizzato con scarsa cura.
Nel corso degli anni, direfarescrivere ha attraversato qualche lieve cambiamento, specie nelle rubriche. Ad esempio, L’inedito letterario, che pubblicava brevi opere appunto inedite seguite da un attento commento dei nostri recensori, ha lasciato spazio a Un editore al mese, che si propone invece di presentare, attraverso interviste o ricerche giornalistiche, il lavoro delle piccole e medie case editrici italiane, nella convinzione che sia qui, nelle loro spesso anguste “officine”, nelle loro sfide culturali e nelle loro battaglie per la sopravvivenza in un mondo dominato dai colossi dell’industria libraria, che risiede spesso il vero grande sapere del nostro paese. Ma non sono state solo le rubriche a cambiare.
Dal Natale del 2005 si sono succeduti anche diversi direttori alla guida di direfarescrivere. Dopo il già citato Rino Tripodi, fondatore della rivista, è stata la volta di Luigi Grisolia, che ha poi passato il testimone ad Annalisa Pontieri, sino ad arrivare, dopo Luciana Rossi, alla direttrice in carica Graziana Pecora, la quale ha da qualche anno assunto anche la gestione della “sorella” Bottega Scriptamanent, «Mensile di dibattito culturale e di recensioni». Dal giorno della sua prima uscita, dunque, direfarescrivere ha fatto parecchia strada. E chissà quali altre novità ci riserverà il futuro. Ma ecco come Rino Tripodi ricorda i primi passi della nostra rivista:
«Correva l’anno 2005. Anzi, eravamo proprio alla fine del 2005. Bottega editoriale stava pensando a una nuova rivista telematica, sorella della già ben avviata www.scriptamanent.net – all’epoca edita da Rubbettino editore e che poi, con la nuova gestione, cambiò il nome nell’attuale Bottega Scriptamanent –, e mi fece l’onore di offrirmi l’incarico di idearla, progettarla e dirigerla. Dopo un iniziale brainstorming essa fu battezzata direfarescrivere. Grafica spartana, ma chiara e di buongusto. Così, a dicembre, usciva il n. 1 della nuova testata. Perché un’altra rivista? Non erano già sufficienti le centinaia (o migliaia, più o meno professionali; diciamo “meno”) che circolavano e che oggi ancor più circolano in rete? Cosa doveva caratterizzarla rispetto alla “sorella” e alle altre? Come scrivevo nel primo editoriale, direfarescrivere intendeva «anche essere una palestra, un laboratorio, una “nave-scuola” di scrittura». Per di più con un’apposita rubrica – Questione di stile – dedicata alle regole di redazione, ai dubbi stilistici, ai consigli pratici, al “mestiere dello scrittore”.
Ecco, credo che nel corso degli anni direfarescrivere, anche dopo la conclusione della mia “direzione”, abbia tenuto fede a questa missione. Nei suoi testi si possono rintracciare preziosi, sintetici, chiari suggerimenti atti a orientare e stimolare chi voglia intraprendere un mestiere (saggista, giornalista, editor, redattore editoriale, narratore, correttore di bozze, ecc.). E il tutto – come il resto dei contributi – sempre caratterizzato da cura formale, buongusto, equilibrio, attenzione, compostezza, pacatezza; doti oggi così difficili da riscontrare. Per una singolare coincidenza, anche la rivista telematica che attualmente dirigo (e da me fondata), LucidaMente, nata qualche tempo dopo direfarescrivere, ad aprile diviene, grazie alla sua diversa scansione/organizzazione temporale, “centenumeraria”. In bocca al lupo a entrambe le testate. E arrivederci al numero 200». E noi ricambiamo sentitamente l’augurio!
Le immagini: Rino Tripodi, Fulvio Mazza, i loghi delle due riviste telematiche.
(m.d.z.)
(LucidaMente, anno IX, n. 100, aprile 2014)