La storica testata socialista riprende il proprio cammino
Per iniziativa della rivista Critica Sociale, riprendono le pubblicazioni dell’Avanti!, il quotidiano socialista che aveva cessato le sue pubblicazioni nel novembre del 1993 per il fallimento della casa editrice del Partito socialista italiano.
Della vicenda della testata e della squallida operazione da parte di Valter Lavitola, ci siamo occupati di recente sulla nostra rivista con vari articoli quali Ufficiale il ritorno del vero “Avanti!” al Partito socialista italiano o C’è l’“Avanti!” e c’è (purtroppo) “L’Avanti!”.
La novità consiste nel fatto che il Tribunale di Milano, lo scorso 15 novembre, ha confermato a Critica Sociale (la rivista fondata da Filippo Turati nel 1891, quindi proprio in occasione del 120° anniversario della fondazione) la proprietà e il titolo esclusivo a editare il quotidiano. D’altra parte, la testata socialista venne registrata appunto da Critica Sociale a sua tutela nel 1994, un anno dopo la cessazione delle pubblicazioni, in base alla legge sulla stampa numero 48 del 1947.
Il direttore dell’Avanti! è Rino Formica, col compito di svolgere un ruolo di garanzia verso tutte le componenti socialiste presenti negli attuali schieramenti politici. Direttore responsabile, in rappresentanza della proprietà e dell’editore, è Stefano Carluccio, già caporedattore dell’Avanti! di Milano.
Lo scopo dell’iniziativa editoriale – secondo i promotori del nuovo progetto dell’Avanti! – è duplice: «Da un lato, sottrarre il quotidiano, dopo il lungo periodo di paralisi dovuto al prolungato processo fallimentare della vecchia editrice, all’abuso del nome della sua testata di cui è stato oggetto in questi anni, contando sulla buona fede di molti lettori ed ex militanti socialisti bisognosi di un punto di riferimento dopo il crollo del proprio partito; dall’altro rendere il giornale direttamente disponibile, attraverso la convocazione di una Conferenza nazionale, alle Fondazioni socialiste, alle organizzazioni, alle associazioni territoriali, senza preclusioni o pregiudizi circa le scelte di schieramento compiute in questi anni di bipolarismo rissoso a cui il ritorno dell’Avanti! intende contribuire nel porre termine per una svolta autentica ed un nuovo corso politico della democrazia».
Nel primo numero della nuova serie, una pubblicazione “simbolica” – che intende essere di buon auspicio – di uno straordinario documento storico: il numero zero dell’Avanti! pubblicato da Turati e Bissolati il 2 aprile del 1893 a cura dell’Unione tipografica socialista di Milano per lanciare il movimento di sottoscrizione popolare. Iniziativa che portò tre anni dopo, il 25 dicembre del 1896, alla nascita del primo quotidiano nazionale dei lavoratori italiani. Del resto, si tratta della medesima strada sulla quale il numero 1 della nuova serie, 115 anni dopo, intende nuovamente incamminarsi, vale a dire una casa editrice fondata su un azionariato diffuso e indipendente.
Viviana Viviani
(LucidaMente, 25 novembre 2011)
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