Il partito di Bossi ha un potere immenso, ma per il Nord non ha fatto nulla. «Altro che Roma ladrona: la Lega, ben salda sulla sua poltrona, la difende e la perdona!»
La manifestazione della Lega Nord di domenica 22 gennaio in piazza Duomo a Milano ha segnato il flop definitivo di un movimento politico che ancora deve fare i conti con un leader volgare, costretto a esprimersi a gestacci, a insultare la nostra patria, a muoversi sul palco scimmiottando i bei tempi andati.
Il fenomeno Lega ora si concretizza nelle speculazioni finanziarie, con i buoni del tesoro della Tanzania, e nella fantasmagorica esaltazione della Padania. Siamo giunti alla Panzania, secondo il neologismo inventato dal comico Maurizio Crozza. Ci sarebbe da scherzare se questo partito non fosse stato anni e anni al governo del Paese, se non governasse ancora importantissime regioni, province e comuni del Nord, sempre fedelmente e supinamente alleata con Berlusconi. Al timone di banche, aziende pubbliche e grandi istituzioni, con un vero e proprio esercito di lottizzati. La Lega ha avuto, e ha, un potere immenso, con cui ha potuto e può fare il bello e il cattivo tempo. Ma, al netto delle urla e degli slogan e delle pagliacciate, per il Nord, che dice di rappresentare e difendere, non ha fatto praticamente niente, anzi, ne ha peggiorato la vita e le prospettive!
La Lega ha fallito completamente e ha tradito gli interessi del Nord e della sua gente, compresi i suoi stessi elettori: ha perseguito solo i propri interessi di potere e, in virtù di questi, ha accettato di tutto, dai voti parlamentari in difesa della casta e degli inquisiti (come l’ultima grottesca e scandalosa vicenda sulla richiesta di arresto dell’esponente Pdl campano Cosentino, in odor di camorra, dimostra), all’indulgenza verso evasori e cricche varie.
Altro che Roma ladrona: la Lega, ben salda sulla sua poltrona, la difende e la perdona! È inutile che oggi, davanti ad una terribile crisi cui bisogna rispondere con il massimo di responsabilità e determinazione, la Lega giochi a fare opposizione, per far dimenticare le sue responsabilità e i suoi fallimenti. Il vero federalismo, il vero senso di comunità va in direzione opposta rispetto alla visione leghista.
Alessandro Pietracci (da Avanti! della domenica, n. 4, 5 febbraio 2012)
(LucidaMente, anno VII, n. 74, febbraio 2012)
Il partito di Bossi non ha nessun potere, il potere ce l’hanno le istituzioni internazionali che ci puntano la pistola alla tempia e ci obbligano a cedere la sovranità ai potentati finanziari. E’ la vittoria finale dell’internazionalismo di sinistra!