Gli artisti della scuola “Chorea” del capoluogo emiliano si sono esibiti nella cittadina della Bassa con uno spettacolo fatto di bellezza e di risate
In occasione del termine delle lezioni della scuola di teatro & danza in movimento Chorea di Bologna, il 14 giugno scorso si è tenuto a Budrio, sotto la direzione artistica di Nicoletta Sacco, la regia di Monica Giannini e il coordinamento di Belinda Diamanti, lo spettacolo dal titolo Nel cuore di tutti la Danza. Il centro bolognese ha un ruolo di tutto rispetto nel moderno panorama creativo italiano, pur sviluppando rapporti di collaborazione e ricerca anche con maestri e ospiti di fama internazionale.
La manifestazione, proposta nello storico, vellutato e gremito teatro consorziale della cittadina della Bassa, ha avuto luogo in un contesto ideale sia per le caratteristiche tecnico-spaziali, come l’ottima acustica e l’illuminazione, sia per quelle professionali del gruppo di interpreti. In un gioco ritmico di movimenti, gli artisti, compresi i più piccoli, si sono esibiti lasciandosi condurre lievemente dalle onde armoniche, anche durante i rapidi attraversamenti e le corse sulla pedana del palcoscenico. Una serata volta a raccontare alla platea il “sacro” messaggio della ricerca di un mondo migliore. A tal proposito, la dice lunga proprio il titolo del depliant distribuito all’ingresso in sala, atto a fornire la “traccia” dell’intero spettacolo: Guarda… guarda meglio e vedrai l’anima danzare.
E proprio questo si è visto: una sorta di magica ricomposizione degli infiniti tentativi di dar voce alla forza di aneliti, commoventi e puri, tra musica dal vivo e brani selezionati dai repertori melodici di Adele, Johann Sebastian Bach, Dead can dance, Peter Kater e Yann Tiersen. Inoltre, tra le movenze dei danzatori, ha fatto capolino lo sketch di Gloria Fenzi, basato sul personaggio della signora Giovanna Ferro, con voce fuori campo del suo alter ego, “la direttrice”.
La praticante, studiosa e appassionata di teatro-danza, conferma il successo già ottenuto nel concorso annuale per comici e cabarettisti Ridàn a Bulàgna (“Ridiamo a Bologna”), rompendo ancora una volta la gabbia delle immagini femminili da rotocalco accessoriata da ridondanze trite e vuoti schemi. La signora Ferro anche a Budrio ha indossato con esplosiva e severa convinzione vesti inconsuete. All’interno di un paradosso esistenziale, inserito in un ambito scenografico fatto di travestimenti gioiosi e delicati, l’attrice, occhialuta e demodé, sceglie di modificare una realtà infinitamente stretta spaziando in autonomia nella recitazione. Sospinta da un’atmosfera a volte minacciosa, rincorre un ambito impreciso e finisce con il ritrovarsi a percorrere strade in salita, fino ad arrivare al cospetto del proprio Io, urtante e dissacratorio. Un azzardo esilarante, supportato da una sorta di finto spogliarello.
Questa l’atmosfera respirata tra artisti, danzatori e musicisti del Chorea. Con la ferma volontà di poter planare indisturbati tra petali di rose, volteggi sufi e onestà fanciullesca, tutti hanno collaborato a trasmettere momenti di commozione, piacere, arte e cultura, consentendo ai partecipanti, spettatori attivi, di fare un libero tuffo tra le più variegate ed essenziali forme di bellezza. Perché la danza e i movimenti vividi sono passaggi irrinunciabili per il raggiungimento di un unico obiettivo: la fluidità dell’Essere, necessaria per fare e creare.
Margherita D’Amico
(LucidaMente, anno XI, n. 127, luglio 2016)