Il singolare caso del gallese James Howells e della città di Newport che non vuol saperne dei quasi 100 milioni di euro che le spetterebbero
Considerando il valore da record raggiunto nel 2021, attualmente i bitcoin viaggiano sulla cresta dell’onda, così come, di conseguenza, l’enorme mercato di trading che si muove dietro questa moneta virtuale. Si tratta di un argomento così particolare che spesso dà vita a storie che hanno quasi dell’assurdo, come quella che riguarda un cittadino del Galles, da otto anni alla ricerca del proprio hard disk.
L’uomo che gettò nella spazzatura 8.000 bitcoin
Diventare milionari e non rendersene conto, prima di aver combinato uno dei più grandi pasticci della storia. Potrebbe essere riassunta così la storia del gallese James Howells, che nel lontano 2013 ebbe l’ardire di gettare nella spazzatura il disco rigido del suo vecchio computer contenente la chiave per accedere ai suoi ottomila bitcoin. Al cambio attuale sarebbe come aprire il cestino dell’indifferenziata e gettarci dentro, spicciolo più spicciolo meno, circa 350 milioni di euro: un valore che, considerando l’estrema volatilità di questo mercato, può abbassarsi o alzarsi rapidamente.
Perché serviva necessariamente il computer per appropriarsi dei propri bitcoin? Perché non era possibile farlo senza la chiave alfanumerica di 64 caratteri, indispensabile per accedere alla valuta. Bastava dunque rompere il proprio hard disk per dire addio a una fortuna. Oggi, invece, gestire le proprie criptovalute è molto più facile, perché esistono diversi servizi che operano direttamente nel settore. Inoltre, c’è molta più informazione al riguardo, perché sul web è possibile trovare recensioni su piattaforme come trading plus500, ad esempio, che fanno da intermediari tra investitori e mercato. Com’è andata a finire la storia di Howells? Dopo anni di attese, inutili, nel 2021 ha deciso di proporre alla città di Newport il 25% del potenziale incasso derivante dal ritrovamento del portatile, nella speranza di poter ottenere un aiuto significativo. Newport, però, ha rifiutato la proposta.
Otto anni passati a sognare la discarica
Otto anni di ricerche, passati ad ammirare la spazzatura. Quando Howells si rese conto del valore dei bitcoin, iniziò una strategia ancora oggi destinata all’insuccesso. Raccontò la sua storia a svariate note testate, descrivendo la sua situazione e sperando di stuzzicare l’interesse della città di Newport, ma sempre senza ottenere successo. Il motivo? Per rovistare in discarica serve il permesso dell’amministrazione cittadina, quindi – a conti fatti – Howells non ha mai potuto realmente cercare il proprio computer. E, nel mentre, i rifiuti continuavano ad accatastarsi in discarica, coprendo letteralmente le speranze del gallese di rientrare in possesso della chiave necessaria per accedere ai propri bitcoin.
Per quale ragione l’amministrazione comunale di Newport ha rifiutato la proposta? Lo ha spiegato un suo portavoce: scavare alla ricerca del portatile di Howells costerebbe all’amministrazione milioni di sterline, una spesa probabilmente vicina a quanto guadagnerebbe in caso di donazione del 25% della ricompensa. Ad oggi il sogno di Howells sembra destinato al fallimento definitivo, anche per via del fatto che gli anni passano, e che un eventuale recupero dei dati non è comunque certo.
Carmela Carnevale
(LucidaMente 3000, anno XVI, n. 192, dicembre 2021)