…E vissero felici. Liberi pensieri sulle giuste strategie per occupare un pianeta ingannando chi lo abita
In uno dei più celebri e belli racconti di fantascienza (e non solo) gli astronauti terrestri giunti su Marte per colonizzarlo vi trovano una perfetta riproduzione di una cittadina statunitense del Primo dopoguerra, per di più abitata dai parenti deceduti. Un paradiso concesso a chi muore sulla Terra? La realtà sarà, ovviamente, molto meno tenera di quel che appare a prima vista. Il piccolo capolavoro è (Aprile 2000) La terza spedizione, sesto racconto della raccolta Cronache marziane (The Martian Chronicles, 1950) di Ray Bradbury.
Attacco extraterrestre!
Insomma, se per gli alieni il miglior modo per difendersi è celarsi, mimetizzandosi, agli invasori terrestri, qual è la strategia più adatta (e incruenta) per conquistare la Terra?
Ci sono le aggressioni violente, da scegliere soprattutto se si è tecnologicamente e militarmente superiori. Sempre restando a letteratura (e cinema), l’esempio più famoso è quello del romanzo La guerra dei mondi (1897) di Herbert George Wells (1866-1946), dal quale sono stati tratti numerosi film, serie televisive e fumetti. Le più celebri pellicole sono state quelle del 1953 e del 2005, dirette rispettivamente da Byron Haskin e da Steven Spielberg.
Potenti, aggressivi, cattivi, sono pure gli invasori alieni di Indipendence Day (1996, di Roland Emmerich) e di decine di altre opere fantascientifiche. E, in chiave parodistica anti radical chic, quelli di Mars Attacks! (1997, di Tim Burton).
Celarsi e conquistare
Tuttavia, le guerre implicano morte, distruzione, perdite anche da parte degli aggressori. Se si vuol conquistare un pianeta per le sue risorse, per il suo habitat e, magari, per schiavizzarne la popolazione, non sarebbe meglio prenderselo lasciandolo intatto? Ecco, allora, altri esempi di invasioni: “soft”, subdole, pervasive, basate sull’infiltrazione.
Come nel romanzo di Jack Finney L’invasione degli ultracorpi (The Body Snatchers, 1954), trasposto due anni dopo sul grande schermo da Don Siegel, e poi da molti altri. O come nel film Essi vivono (They Live, 1988, di John Carpenter), tratto dal racconto del 1963 Alle otto del mattino (Eight O’Clock in the Morning) di Ray Nelson.
Insomma, come conquistare la Terra senza distruggere il pianeta con una guerra catastrofica? Innanzi tutto, sarà necessario infiltrarsi nei gangli vitali del potere del pianeta, occupandoli.
La nuova governance
Ovviamente, affinché la direzione del pianeta ai fini degli invasori alieni sia più rapida ed efficace, occorrerà creare una sorta di governo sovranazionale mondiale. Servirà una globalizzazione politica, economica, finanziaria, agricola, ambientale, ecc. I primi a esserne coinvolti saranno i Paesi più ricchi e potenti: è da lì che si comanda il mondo.
E bisognerà stremare questa parte più forte dei terrestri, scatenando contro di loro continue crisi economiche, immiserimento della gente, immigrazione incontrollata di massa, guerre ad hoc, imbarbarimento culturale e dei costumi. Inoltre, si potrà ridurre o indebolire la popolazione con epidemie nate in biolaboratori e con farmaci o presunti vaccini per curarle, dagli effetti anche peggiori.
Come fiaccare i terrestri…
Andranno bene anche la sterilità o il favorire le coppie non eterosessuali, quindi infeconde per loro natura. Qual è la parte più robusta e combattiva delle società? I giovani. Perché non indebolirli con la diffusione massiccia di droghe, divertimenti e distrazioni istupidenti (smartphone, videogames, tv spazzatura, sport a profusione) e analfabetismo di massa? A questo punto chi si opporrà, se, lentamente, ipocritamente, si adatterà l’ambiente e l’alimentazione alle esigenze degli extraterrestri?
L’inquinamento e il cambiamento climatico tanto dannosi per i terrestri potrebbero generare un pianeta paradisiaco per gli invasori provenienti da altri mondi. Infine, se esistono alieni rettiliani, cosa preferiranno mangiare? Gli insetti. Qualcuno potrebbe pensare che la situazione odierna rifletta… Ma no, dai, non siamo mica complottisti! È pura fantascienza, no?
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Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 208, aprile 2023)