La fusione fra aziende rappresenta una strategia ottimale per creare nuove realtà in mercati sempre più ampi
I mercati sono da sempre una questione di incastro: sono infatti numerosi gli elementi che devono combaciare per portare al successo un business, componendo un puzzle che non trascuri alcun dettaglio. Da questo punto di vista, la fusione fra aziende rappresenta una strategia ottimale per creare nuove realtà in grado di assumere il comando di un mercato sempre più ampio. Un esempio recente è la fusione fra Luxottica ed Essilor, la leader nella vendita di occhiali alla moda e l’inventore delle lenti progressive. La fusione, tuttavia, non è l’unica strategia percorribile e le multinazionali non sono certo le uniche realtà a poter sfruttare positivamente i vantaggi di un’acquisizione. Difatti questa è un’opportunità particolarmente interessante soprattutto per le startup, per le quali invece utilizzeremo il termine di exit strategy.
Fusione fra aziende: perché conviene? – Spesso la fusione fra aziende viene vista come il tentativo di evitare il fallimento ottenendo il supporto di un’altra società, che ben si adegui al proprio business e ai propri obiettivi di mercato: un falso mito, tra l’altro testimoniato dalla scelta condotta da Luxottica e Essilor, entrambe leader del proprio mercato di riferimento. E lo stesso discorso vale per la cosiddetta fusione di incorporamento, che vede una società prendere il controllo di un’altra, attraverso l’acquisizione delle quote di maggioranza: in questo caso, infatti, la vendita del pacchetto di controllo non deve essere vista come una sorta di bandiera bianca, ma come l’opportunità di capitalizzare al massimo i propri sforzi e il successo della propria attività imprenditoriale. Una decisione che prende il nome di exit strategy, e che può diventare l’arma in più di una startup.
Exit strategy: di cosa si tratta? – L’exit strategy si realizza quando un imprenditore decide di cedere alle avances di una multinazionale, trasferendo le proprie quote di controllo. Tale strategia può avvenire attraverso diverse modalità, che è sempre il caso di conoscere prima di pianificare questo momento: da questo punto di vista, il consiglio è di approfondire le forme di exit strategy esistenti, così da poter sapere come massimizzare la vendita della propria startup soprattutto da un punto di vista finanziario.
Aziende di successo: come far volare una startup? – Altra questione interessante per le startup è avere le idee chiare su come far decollare il proprio business, così rendendolo appetibile agli occhi di una futura azienda in ottica di una futura collaborazione. In primo luogo, uno dei modi migliori per realizzare una startup di successo è scegliere il momento giusto per rivolgere i propri servizi o prodotti al mercato più adatto. Da questo punto di vista, lo studio dei mercati e del target è fondamentale per non anticipare le tendenze, o per non giungere in ritardo. Inoltre, la fase di marketing rappresenta uno step importantissimo. Infine, l’acquisizione del proprio pubblico deve anche poter contare su strategie creative e innovative, decisive per poter stuzzicare il target superando la concorrenza.
Acquisizioni hi-tech: le più importanti del 2016 – Il successo della exit strategy per una startup viene testimoniata dal gran numero di acquisizioni hi-tech che sono state registrate nel 2016: ne sono un esempio lampante la FitBit con la Pebble, la Mattel con Sproutling, la Walmart con Jet e la Samsung con Harman. Ma gli esempi non terminano certo qui: da Tesla a Snapchat, passando per Uber, sono tantissime le grandi aziende che hanno voluto migliorarsi assimilando le startup di maggior successo.
Enrico Terzi
(LucidaMente, anno XII, n. 133, gennaio 2017)