Nei prossimi giorni i cileni maggiori di 14 anni sono chiamati a esprimersi sul futuro della loro istruzione con un plebiscito per la Riforma dell’educazione
A seguito della mancata risposta da parte del presidente Sebastian Piñera alle richieste del movimento studentesco rispetto alla necessità di una Riforma dell’educazione in Cile (cfr. Gli studenti cileni di nuovo in piazza per la scuola pubblica, LucidaMente, n. 68, agosto 2011), si è indetto un plebiscito per risolvere la controversia cilena sull’istruzione, a favore di un’educazione pubblica gratuita e di qualità.
Il 7 e l’8 ottobre 2011 tutte le persone con età maggiore di 14 anni, che vivono sul territorio nazionale o all’estero, in possesso di un documento di identità valido, saranno chiamate a esprimere la propria opinione sulla Riforma dell’educazione. Il Plebiscito nazionale per l’educazione è stato convocato dagli attori e gruppi sociali riuniti nel Tavolo sociale per l’educazione (Mesa social por la educación). Il rumore generato delle numerose manifestazioni, dalle occupazioni di istituti scolastici e università che da maggio di quest’anno agitano il Cile, insieme alla presentazione dei dati del Cerc (Centro de estudios de la realidad contemporanea), hanno condotto alla consultazione che avverrà i prossimi venerdì e sabato. Il Cerc ha divulgato lo scorso 27 settembre i risultati di una ricerca da loro condotta, secondo la quale il 71% dei cileni è convinto che il plebiscito sia l’alternativa giusta per risolvere il problema dell’educazione nel loro paese.
Nessuno dovrà preoccuparsi del luogo in cui si troverà al momento della consultazione. Infatti saranno allestite mesas de votacion (tavoli per il voto) presso i comuni, le scuole, le università, i sindacati, i pronto soccorso, gli ospedali, i consultori, i mercati, le strade. Sarà inoltre possibile votare tramite internet. Si richiede ai cittadini di esprimere la propria preferenza una sola volta per non invalidare i risultati del voto e si invita coloro che si accorgeranno di illeciti durante lo stesso, di segnalarlo alle autorità competenti. Il quesito al vaglio dei cileni potrà essere simile ai seguenti: «Lei è d’accordo sul fatto che esista un’educazione pubblica gratuita e di qualità in tutti i sui livelli d’istruzione, garantita dallo Stato?» oppure «Lei è d’accordo che il lucro con risorse pubbliche debba essere proibito in tutti i livelli d’istruzione dell’educazione cilena?».
L’immagine: Santiago del Cile, palazzo presidenziale La Moneda (foto della stessa articolista).
Francesca Gavio
(LucidaMente, anno VI, n. 70, ottobre 2011)