A causa di un grave incidente stradale è morto il 65enne Roberto Musiani, figura nota e amata presso il rione Cirenaica di Bologna, dove aveva il proprio laboratorio
Un tempo le botteghe artigiane, come quelle dei calzolai, dei falegnami, degli scalpellini ecc. non erano solo un servizio per il rione, in genere operaio, nel quale operavano, ma erano anche un punto di aggregazione e di presidio di sicurezza della zona. Oggi, purtroppo, i laboratori artigianali son sempre di meno e i rioni popolari sono lasciati spesso in balìa di malintenzionati e del degrado.
Nel rione Cirenaica di Bologna, in via Gastone Rossi, da decenni operava il falegname (e artista) Roberto Musiani. Il suo laboratorio rispecchiava in tutto e per tutto la vecchia tradizione ottocentesca dell’artigiano geniale. Non solo perché Roberto lavorava benissimo, era bravissimo nel proprio mestiere ed era sempre disponibile con tutti, ma perché, nel corso della giornata, era quasi un punto di sosta obbligato per i residenti delle abitazioni circostanti e oltre. Un’altra caratteristica di altri tempi era che lì potevano nascere belle conversazioni che spaziavano dai libri al cinema e alla musica, dall’arte al calcio, dalla politica alla religione. Più volte ho detto che ne sapeva più lui che quegli spocchiosi professoroni che conoscono solo gli aspetti centrali della loro materia e poi si fermano lì. E che, per me, era un piacere parlare con lui piuttosto che con quelli lì, che non sapevano nulla, neppure della vita. Roberto, infatti, era colto e intelligente, dialogante e tollerante – anche troppo, per i miei gusti, e spesso cercavo di provocarlo. Era pure un artista (aveva fatto l’Accademia di Belle Arti), capace, al di fuori delle strette necessità lavorative, di produrre manufatti di squisito valore artistico.
Come persona era gentile, mite, sensibile, generoso, ironico, sempre disponibile. Persino alcuni bimbi, uscendo dalla vicina scuola, passavano a salutarlo. Con lui si poteva scherzare; e mai l’ho visto arrabbiarsi o prendersela contro qualcuno o commentare con contrarietà gli avvenimenti di politica o attualità. Purtroppo, negli ultimi tempi il destino si era accanito contro di lui, con vari problemi di salute. E lo scorso 3 febbraio gli ha teso una trappola fatale, che di certo Roberto, 65 anni, non meritava. Resta nel ricordo di chi gli ha voluto bene. Addio, antico falegname-artista-gentiluomo-galantuomo.
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 206, febbraio 2023)
Con la sua morte esce di scena un personaggio atipico che si sarebbe trovato a suo agio in un racconto di Simenon.
Abitiamo poco distante dal laboratorio di Roberto, lo conoscevamo da quando si è trasferito in via G. Rossi, per cui da molti anni. Da subito si è instaurato un bel rapporto fatto di scambi di idee, vedute che spaziavano dalla cultura, all’arte, alla politica e alle cose di tutti i giorni. E’ stato il fulcro di quella parte della Cirenaica dove tante persone vedevano in Roberto un punto di riferimento cui fare affidamento sia per esigenze lavorative che altro, sempre disponibile e mai una parola o un atteggiamento fuori posto. Ci mancherà tantissimo.
mauro cesarini
anna della godenza
Caro Roberto, mi mancherai. In verità era da un po’ che mancavi alla nostra strada: un passaggio, una chiacchera, progetti in corso. Nell’ultima nostra telefonata di saluto mi avevi trasmesso alla tua maniera, a volta ermetica, di ritornare in pista. I nostri progetti realizzati rimarranno indelebili. Ciao Anna DG
Robi, grazie a te mi sono realizzato. Sei stato tu ad aiutarmi e non ti dimenticherò mai. Sei stato come un padre, un fratello, un amico…
Ciao, Roberto. Ti volevo ringraziare per quello che eri. La mia fortuna è stata di averti conosciuto: mi hai insegnato tanto al lavoro e consolato in varie situazioni, sei stato come un fratello maggiore. Ti posso assicurare che un pezzettino di me se ne è venuto via con te, ti porterò sempre nei miei pensieri e nel mio cuore. Non sarà facile quando si parlerà di te, quando mi chiamavi xaM e io otreboR: ci prendevamo in giro con i nomi all’incontrario; diciamo che ti soffermavi a dire xaM, perché Massimiliano era un po’ lunghino come nome, ti avrei messo un pochino in difficoltà. Mi rimarrà sempre in mente che, quando andavamo al bar a fare colazione, riuscivi a leggere il giornale all’incontrario, mi facevi sempre ridere. Non sarà facile dimenticarti. Ciao, caro amico mio.
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Cari tutti,
vi giro in allegato la locandina del programma che avverrà nel Laboratorio di Ceramica di Roberto Musiani.
Si tratta di far conoscere tutta la produzione ceramica eseguita nel corso degli ultimi anni di vita di Roberto. Produzione interessante che comprende vasellame di piccole e grandi dimensioni, piatti, ciotole, oggetti scultorei, ecc. realizzate con tecniche sorprendenti…
Nell’Atelier i cugini di Roberto con un’amica stanno dedicando ormai da alcuni mesi il loro tempo per riportare in “luce” il lavoro creativo e per restituire a breve le chiavi dell’immobile alla proprietà, svuotandone il contenuto.
Il materiale è veramente tanto e valido ed insieme a loro si è pensato per non disperdere la produzione di mettere in vendita con modiche cifre gli oggetti.
Vale per un ricordo di lui ma anche per fare dei regali alle persone care, pensando magari al Natale…
Se pensate che sia una buona idea vi chiedo di inoltrare la locandina di invito e farla circolare…
Grazie
Anna DG