Seconda parte dell’intervista a Francesco Grassi, che ci parla del “crop circle” apparso nel 2011 nelle campagne torinesi e ci svela cosa si nasconde dietro i suoi messaggi cifrati
Nel 2011, nelle campagne di Poirino in provincia di Torino, è apparsa, in una notte, una formazione particolare, i cui segni, una volta decifrati, conducevano alla nota profezia Maya del 21 dicembre 2012 e a una presunta civiltà aliena. Queste considerazioni sono state fatte da persone favorevoli all’ipotesi extraterrestre degli agroglifi. Abbiamo chiesto a Francesco Grassi, che conosce benissimo il cerchio di Poirino, di spiegarci alcuni interessanti retroscena, svelati per la prima volta al recente convegno del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap) di Volterra.
In occasione del recente XII congresso del Cicap (Volterra 5-7 ottobre 2012), lei ha presentato il suo libro Cerchi nel grano. Tracce d’intelligenza. Ufo, alieni e Incontri Ravvicinati del 2° tipo (Stes, pp. 530, € 24,00), di cui abbiamo parlato nella prima parte di questa nostra intervista (Crop circle, tracce d’intelligenza), svelando cosa c’è dietro le quinte del famoso cerchio italiano denominato Poirino 2011. Sappiamo che anche lei è un abile circlemaker. Vuole raccontarci questa interessante vicenda?
«L’obiettivo era realizzare un esperimento sociale legato ai cerchi nel grano, utilizzando la modalità che in campo scientifico viene chiamata “in cieco”. Chi analizza un cerchio nel grano di sicura paternità umana troverà mille modi per provare che “è chiaramente visibile il fatto che quella formazione abbia origine umana”. Al contrario, se non si sa di osservare una formazione realizzata da uomini (se si è cioè “ciechi” rispetto a questa informazione), allora sicuramente si potrà essere più oggettivi nel giudicare la presunta genuinità o meno della formazione stessa. Così ho voluto creare una formazione, senza rivelare di esserne l’autore, per poi annotare le reazioni della comunità».
Nel disegno, inoltre, ci sono simboli che rimandano al 21 dicembre 2012 e a una fantomatica civiltà aliena…
«Esattamente. L’idea del disegno era legata all’approssimarsi del 21 dicembre 2012 e alla leggenda nata intorno al fantomatico pianeta Nibiru, secondo la quale la vita sul nostro pianeta sarebbe stata influenzata da una presunta civiltà extraterrestre: gli Anunnaki».
Ci racconta brevemente della leggenda?
«Questi extraterrestri, provenienti appunto dal pianeta Nibiru, sarebbero scesi sulla Terra già in passato per sfruttare le risorse minerarie. Sempre secondo le leggende, quando Nibiru fu nel punto della sua orbita più vicino alla Terra, una spedizione di sette Anunnaki, guidata da Enki, si recò in alcuni luoghi scelti: la Valle del Nilo, la Valle dell’Indo e la Mesopotamia. Altre speculazioni, diffusesi attraverso internet, addebitavano proprio a Nibiru la distruzione della Terra nel 2012, finendo per creare una sovrapposizione con l’altro mito moderno, che vedeva il 21 dicembre dello scorso anno come data chiave per un cambiamento epocale di natura imprecisata, in base a fantasiose interpretazioni del calendario Maya. Tali elementi mi sono sembrati più che sufficienti: così ho basato il disegno finale per questo esperimento sociale sul numero 7 e vi ho codificato il nome dell’extraterrestre/divinità Enki, appellato anche Ea. La formazione ha destato moltissimo interesse e clamore in tutto il mondo: è stato un grandissimo successo!».
Alcuni believers sostengono che talune formazioni non possono essere riprodotte allo stesso modo, cioè non possono essere opera di esseri umani. Che ne pensa?
«Ebbene sì; questo è uno dei punti cruciali che alimenta la credenza nella misteriosità dei cerchi. Qualsiasi attività artistica soffre del problema della perfetta riproducibilità. Per quanto un qualsiasi autore si possa sforzare, non riuscirà mai a replicare in maniera perfetta una propria opera creata nel passato, figuriamoci un’opera altrui. Infatti, nel mondo dell’arte si disquisisce sulla buona o cattiva fattura di una copia e, quindi, se il suo autore sia più o meno un bravo artista. Nel caso dei cerchi, in cui è proprio la paternità umana a essere un elemento di discussione, questa problematica si manifesta all’ennesima potenza. Fin dai primi anni di vita del fenomeno sono nati dei sedicenti “esperti”, i quali si sono arrogati il diritto di stabilire – in maniera assolutamente arbitraria – i criteri di genuinità per poter discriminare i cerchi genuini da quelli che non lo erano».
Se si parte da premesse sbagliate si giunge, inevitabilmente, a conclusioni altrettanto errate?
«Certo. Adottando criteri arbitrari, è praticamente impossibile falsificare o mettere alla prova la bontà dell’assunto di partenza, secondo il quale esisterebbero delle formazioni genuine. Ecco, quindi, che l’esperimento da me ideato e condotto mostra, in maniera assolutamente inequivocabile, tutta la fragilità della tesi su cui si basa la credenza nella misteriosa paternità dei cerchi. Oltre al capitolo finale, in cui racconto fatti e retroscena relativi all’esperimento sociale di Poirino, il libro contiene tutte le mie ricerche sul fenomeno, frutto di indagini scientifiche che hanno richiesto svariati anni per essere realizzate. Il lavoro complessivo, confluito nel libro, è veramente enorme: chi vorrà conoscere la vera storia dei cerchi e comprendere come possa nascere ed evolvere un sistema di credenze, troverà tutte le informazioni del caso nelle 530 pagine del mio libro, con fotografie a colori, grafici e disegni».
Quindi, Cerchi nel grano è un’opera completa, un trattato generale e specifico che fa definitivamente luce sui misteri ancora legati a queste meravigliose sculture con il grano. Grazie, dottor Grassi!
Per leggere la prima parte dell’intervista a Francesco Grassi, cliccare su Crop circle, tracce d’intelligenza.
Le immagini: il cerchio di Poirino progettato da Francesco Grassi; lo stesso Grassi mentre esegue il cerchio; il logo del Cicap.
Marco Cappadonia Mastrolorenzi
(LucidaMente, anno VIII, n. 88, aprile 2013)
Il problema è risolto, guarda qui:
http://www.cropcirclesonline.com/nature-science/crop-circles/it/index.htm
e tale qui
http://www.cropcirclesonline.com/crop-circles-hermajesty.htm
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