Nati da accordi territoriali tra proprietari e conduttori, gli affitti pattuiti presentano peculiarità che possono risultare convenienti per entrambi
L’affitto a canone concordato è una particolare tipologia di contratto di locazione di immobili a uso abitativo in cui il canone di locazione è stabilito in base a parametri definiti da accordi territoriali tra le associazioni di categoria dei proprietari e quelle dei conduttori.
Più nello specifico, quando si parla di canone concordato, i parametri che determinano il prezzo dell’affitto sono:
- La zona in cui si trova l’immobile;
- Le caratteristiche dell’immobile;
- La presenza di servizi e infrastrutture nelle vicinanze;
- La domanda e l’offerta di immobili in affitto nella zona.
Gli accordi territoriali sono stipulati tra le associazioni di categoria dei proprietari e dei conduttori, e sono stati in precedenza approvati dai Comuni interessati.
Legge sul canone concordato
Il canone concordato è disciplinato in Italia dalla legge n. 431/1998, che ha introdotto nel nostro ordinamento la possibilità di stipulare contratti di locazione di immobili a uso abitativo con canoni determinati in base a parametri definiti da accordi territoriali. La legge prevede che gli accordi territoriali siano stipulati tra le associazioni di categoria dei proprietari e dei conduttori, e siano approvati dai Comuni interessati.
La legge n. 431/1998 è stata modificata dalla legge n. 433/1998, che ha introdotto una serie di agevolazioni fiscali per i proprietari che stipulano contratti a canone concordato, una valida alternativa al contratto di locazione a canone libero, in quanto offre una serie di vantaggi sia per i proprietari che per i conduttori.
Quali sono i vantaggi del canone concordato
Passiamo ora ai vantaggi del canone concordato, che possono riguardare sia il proprietario che il conduttore (o affittuario). Nello specifico si parla di questi vantaggi:
Per i proprietari:
I proprietari che stipulano contratti a canone concordato possono beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali, tra cui: riduzione della base imponibile Irpef del 30%; riduzione dell’imposta di registro; riduzione dell’imposta di bollo; una serie di tutele sia per il proprietario che per il conduttore, tra cui:
- Durata minima del contratto di tre anni, prorogabili per altri due;
- Limitazione agli aumenti del canone di locazione;
- Decadenza del contratto in caso di morosità del conduttore.
Per i conduttori:
I canoni di locazione a canone concordato sono generalmente inferiori ai canoni di mercato e prevedono una serie di garanzie per il conduttore tra le quali:
- Durata minima del contratto di tre anni, prorogabili per altri due;
- Limitazione agli aumenti del canone di locazione;
- Decadenza del contratto in caso di morosità del proprietario.
Le immagini: a uso gratuito da Pexels (autori: Maria Orlova; Ketut Subiyanto; Max Rahubovskiy).
Emilio Lonardo
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 216, dicembre 2023)