Sarà finanziato con un milione di euro e vedrà impegnata un’università e una casa farmaceutica: obiettivo dar vita a farmaci in grado di ostacolare il melanoma, tumore molto diffuso nella grande isola
Parte dall’Australia, precisamente dall’Università di Canberra, uno studio scientifico di grande interesse finalizzato a fare luce sul potenziale effetto curativo della cannabis per combattere il melanoma, il cancro della pelle.
Non si tratta di uno dei tanti studi sperimentali, bensì di un progetto nel quale viene riposta grande fiducia dato che sarà finanziato con un milione di euro e portato avanti a braccetto dalla già citata Università di Canberra insieme con l’azienda farmaceutica Cann Pharmaceutical. Nel corso della sperimentazione clinica saranno testati direttamente sui pazienti farmaci a base di cannabis. Il motivo per il quale tale sperimentazione vedrà la luce in Australia è presto detto: gli australiani presentano, loro malgrado, il tasso di melanoma più alto a livello globale, con 13mila nuovi casi annui (in Italia sono meno di 7mila). Per questo si rende necessario sperimentare il più possibile e finanziare la ricerca di una cura in grado di contrastare tale forma di cancro.
I farmaci a base di cannabis, che già vengono impiegati oggi nei pazienti con tumori, ma soltanto come cura palliativa del dolore, sono al centro di altri studi a livello globale per capire se possano essere in grado di funzionare come antitumorali. In effetti, la scienza ha dimostrato che i cannabinoidi riescono ad agire inibendo la progressione tumorale a vari livelli. Tuttavia, ad oggi, gli studi sull’effetto antitumorale della cannabis si sono fermati a uno stadio preclinico.
In sostanza, mancano ancora evidenze scientifiche sugli esseri umani. Ecco perché la sperimentazione che prenderà il via in Australia nel 2017 potrà fornire alcune risposte interessanti sulla questione. Secondo gli scienziati, che stanno portando avanti la fase preparatoria, quando la sperimentazione prenderà il via i pazienti potranno utilizzare farmaci nati da varietà di cannabis specifiche, in grado di affiancare le loro cure attuali. Nella grande isola oceanica, come detto, i numeri dei pazienti affetti da melanoma sono impressionanti: si parla di circa 55mila persone colpite da questa forma di cancro maligno della pelle.
Le sue cause sono da attribuirsi principalmente ai danni derivanti dall’esposizione al sole, all’evoluzione nefasta di nei o macchie cutanee, al Dna delle cellule della pelle. Si tratta di un tumore che per molti anni ha visto un trend preoccupante legato alla mortalità. Solo ultimamente si è assistito a un’inversione di questa tendenza, con l’aumento dei tassi di sopravvivenza. Segno che si possono indubbiamente fare molti passi avanti.
(g.b.)
(LucidaMente, anno XI, n. 128, agosto 2016)