Una strage di innocenti. Oltre la distrazione di chi guida, che certi mezzi siano di per sé pericolosi a girare per strada?
Non intendiamo assolutamente criminalizzare i due genitori che hanno provocato le due tragedie nel Trevigiano ieri e nel Lodigiano oggi, con bambini rispettivamente di 10 e 4 anni finiti, proprio davanti alle proprie scuole, sotto le ruote di camper e di suv guidati da adulti (la madre nel primo caso, un altro genitore nel secondo). Saranno le forze dell’ordine e la magistratura a stabilire eventuali responsabilità, del tipo guida col cellulare o altro.
Ma non viene in mente che automezzi come camper e suv, in pratica una sorta di autoblindo, siano vetture di per sé pericolose, inadatte a circolare in città, in ambiti angusti (cfr. Lucilio Santoni: Suv contro auto (e pedoni)… Chi vince?)? Che il posto guida di tali veicoli impedisca una corretta visualizzazione dei pedoni, tanto meno se sono bambini? Che siano inutili, se non come status symbol (ed emblema di prepotenza)?
Ancora: la nostra società, il lavoro (per i pochi che ce l’hanno), lo stress, la disperazione nevrotica di oggi, ci costringono a ritmi esasperati. Non è un caso che i due incidenti siano avvenuti al mattino, quando tutti dobbiamo correre per recarci al lavoro, magari dopo aver già fatto cento cose, e con la testa già rivolta ai mille impegni e ansie della giornata.
In ogni caso: che mondo e che società sono quelle che schiacciano i propri bambini sotto ruote di macchine mostruose?
L’immagine: La strage degli innocenti (tra il 1625 e il 1629, olio su tela, 147 x 171, Chantilly, Musée Condé) di Nicolas Poussin (Les Andelys, 15 giugno 1594 – Roma, 19 novembre 1665).
(r.t.)
(LucidaMente, 11 gennaio 2012)
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