Fine del centrosinistra bolognese? Intervento di Marco Strada, segretario del Psi bolognese, dopo la ricandidatura a sindaco di Merola senza primarie. Per le prossime comunali, il progetto di una lista di sinistra riformista, ambientalista, laica e libertaria
Ennesima dimostrazione di arroganza del Partito democratico formato Partito della nazione. Ieri sera l’Assemblea cittadina del Pd ha dato all’unanimità il via libera alla ricandidatura di Virginio Merola senza passare dalle primarie e senza un confronto con chi ha permesso la sua elezione al primo turno. Un atto che rischia di affossare definitivamente ogni possibilità di presentare alle elezioni comunali del 2016 una coalizione di centrosinistra.
A Bologna, la strada comune del Partito socialista italiano e del Pd, dopo anni di collaborazione, si interrompe. Troppe le questioni che ci dividono, da quelle programmatiche a quelle politiche. Sul piano programmatico ci separano i nostri no a: l’elezione diretta del sindaco della città metropolitana; la trasformazione dei quartieri in municipi; il passante nord; la costituzione di un’unica Asl metropolitana unificando quella di Bologna con quella di Imola; il people mover; il superamento delle unioni comunali a vantaggio delle fusioni tra comuni; l’eliminazione delle Comunità montane. Inoltre, la nostra posizione sulla centralità della scuola pubblica e la nostra idea di acqua bene comune (no a qualsiasi forma di privatizzazione).
Sul piano politico noi contrastiamo ogni forma di prevaricazione e imposizione e siamo per un centrosinistra che basi il proprio impegno sulla costruzione di un percorso comune fatto di rispetto, pari dignità, confronto e condivisione sulle scelte. Nel 2016 i socialisti bolognesi saranno presenti con una lista che rappresenti la vera sinistra riformista, ambientalista, laica e libertaria. Avanti!
Marco Strada – segretario della Federazione provinciale del Psi di Bologna
(LucidaMente, anno X, n. 116, agosto 2015)