Il Comitato articolo 33 per la difesa della scuola pubblica, di Bologna, attraverso Maurizio Cecconi, rivolge un accorato appello al sindaco Virginio Merola
Gentile signor sindaco del Comune di Bologna,
il Comitato articolo 33 si rivolge a Lei, dopo il pieno successo della iniziativa giudiziaria che è stato costretto a intraprendere contro il provvedimento del Comitato dei garanti (che invece di provvedere sull’ammissibilità o inammissibilità del quesito, si pronunciò per la “non procedibilità”).
Ci rivolgiamo a Lei perché riteniamo che la città, il Comune e Lei che li rappresenta, siano stati lesi in un diritto fondamentale dal provvedimento dei Garanti.
La promozione di un referendum consultivo nel nostro Comune costituisce una procedura di partecipazione democratica che non può essere illegittimamente ostacolata (né confusa con la successiva fase di “indizione” del referendum).
I cittadini promotori e la cittadinanza tutta hanno il diritto di sapere se il quesito è ammissibile (e quindi procedere senza indugi alla raccolta delle firme, che, se favorevolmente conclusa, conduce all’indizione del referendum) o se è inammissibile (e quindi adoperarsi prontamente per una riformulazione del quesito).
Abbiamo studiato a lungo la materia, insieme a giuristi di chiara fama, e siamo certi dell’inattaccabilità giuridica del quesito. L’ordinanza del giudice testimonia infatti che l’unico modo per ostacolarlo è infrangere norme e statuti e dispiace che a rendersene protagoniste siano state delle persone nominate invece col compito di favorire la partecipazione.
Trattasi di un referendum consultivo. Ma verte su un tema delicato e costituzionalmente sensibile, come è quello (e nei nostri territori in particolare, visto che qui è nato) del finanziamento con fondi pubblici delle scuola d’infanzia private (quasi esclusivamente confessionali cattoliche).
Che i cittadini possano democraticamente pronunciarsi è non solo esercizio di diritti fondamentali, ma può costituire per il governo della città una indicazione anche operativa (e tutt’altro che ideologica) alla luce dell’approssimarsi della scadenza delle convenzioni attualmente in corso, tra il Comune di Bologna e la scuola d’infanzia privata paritaria.
Il Comitato dei garanti, così come ha stabilito il giudice Antonio Costanzo, ha sette giorni di tempo, dalla data della notifica, per esprimersi in merito all’ammissibilità del quesito da noi proposto.
Siamo naturalmente al corrente del fatto che Lei, in qualità di sindaco, ha promosso la costituzione in giudizio dell’Avvocatura al fine di contrastare le nostre tesi, decisione che abbiamo ritenuto politicamente inopportuna, data la palese violazione, da parte dei Garanti, dello Statuto e del regolamento comunale.
Oggi, dopo la pronuncia del Tribunale, siamo tuttavia certi che farà di tutto per favorire una rapida e corretta conclusione della procedura.
Noi continueremo a lavorare per far sì che sia data la parola ai cittadini.
A nome del Comitato articolo 33 Le inviamo i nostri sinceri auguri di buon lavoro.
Maurizio Cecconi
Vicepresidente e portavoce Comitato Articolo 33