L’analisi costi-benefici conferma la convenienza di questi mezzi soltanto nelle città. La carenza di colonnine per la ricarica è il primo nodo da sciogliere
Enorme è stato il successo, lo scorso 14 aprile 2018, del primo E-Prix di Roma, gran premio di Formula E per auto elettriche da corsa. L’intento non era solo sportivo, ma anche pubblicitario e commerciale. In effetti, per chi vive in città l’automobile elettrica è il mezzo di trasporto ideale, non soltanto dal punto di vista ambientale. Stiamo parlando degli electric vehicles (Ev), alimentati esclusivamente da batterie elettriche al litio.
Essi si differenziano da quelli “ibridi”, dotati di un motore a combustione interna che ricarica i generatori per consentire la partenza della vettura, nonché per lo spostamento al di sopra di una certa velocità. Scopriamo insieme cosa offrono gli Ev, oltre all’assenza di emissione acustica e di CO2, a un rendimento efficiente e a un’ottima accelerazione. I vantaggi economici sono molteplici. L’assenza di candele, olio, filtri, frizione, cambio, cinghie e altre componenti del motore a scoppio riduce drasticamente l’intervento di manutenzione programmata e non. Nel cofano sono infatti inseriti soltanto il motore elettrico, il sistema di ricarica delle batterie e la pompa di calore per il condizionatore. A questo risparmio si aggiunge quello sulle pastiglie dei freni, il cui consumo è nettamente inferiore grazie al “freno rigenerativo”: l’energia non viene dispersa sotto forma di calore ma immagazzinata per ricaricare le batterie in rallentamento e in decelerazione.
I freni tradizionali Abs entrano quindi in funzione esclusivamente in caso di arresto brusco e improvviso. La maggior parte dei modelli in commercio permette inoltre di monitorare il consumo immediato e progressivo, l’eventuale spreco di energia conseguente a un tipo di guida non ottimale, il chilometraggio residuo istantaneo calcolato sulla base del livello di carica dei generatori. Buone novità anche rispetto al bollo: in moltissime regioni italiane vi è l’esenzione totale per i primi 5 anni e l’importo richiesto successivamente risulta irrisorio rispetto a quello applicato per le auto tradizionali.
Il risparmio prosegue sui parcheggi: la maggior parte dei Comuni del nostro Paese garantisce alle vetture in modalità “zero emission” l’accesso gratuito alle zone a traffico limitato. Ma il vantaggio economico più consistente riguarda l’alimentazione: la sosta alla pompa di benzina viene sostituita da quella alle colonnine elettriche, decisamente più conveniente. Il luogo della ricarica delle batterie può variare a seconda delle esigenze personali. Numerose app scaricabili sul cellulare aiutano nella scelta dei punti di rifornimento, spesso gratuiti presso i centri commerciali o in alcuni siti comunali. Un esempio fra tutti: la ricarica di una batteria con “capienza” 20 kW/h (circa 140 km reali) può durare al massimo un’ora con colonnine da 25 kW; il suo costo orario è pari a 1,5 euro.
Fuori dalle città, però, la musica cambia. Tanti infatti sono ancora i limiti all’utilizzo delle Ev. Primo fra tutti il loro prezzo elevato, cui occorre aggiungere quello dell’acquisto o del noleggio delle batterie. Molti preferiscono ancora – a parità di esborso economico – acquistare un veicolo di categoria superiore alimentato da carburante tradizionale. Altro importante ostacolo, seppure in fase di superamento, è la carenza di colonnine per la ricarica (in gergo tecnico “biberonaggio”) al di fuori delle mura cittadine e la lentezza del rifornimento.
Inoltre, la capienza delle batterie oggi in commercio, in via di miglioramento nelle nuove versioni, non garantisce lunghi percorsi: questi ultimi poi dipendono dal tipo di guida, dall’itinerario e dalla temperatura climatica esterna. Al pari delle batterie dei cellulari, infatti, nella stagione fredda la loro carica risulta nettamente inferiore, con evidenti limiti negli spostamenti. Le politiche attuate dai Comuni in tema di circolazione urbana stanno lentamente incentivando l’utilizzo delle automobili a zero emission. Siamo però ancora lontani da un cambio di mentalità in materia di trasporti: è auspicabile che entro qualche anno molte restrizioni restino soltanto un ricordo.
Le immagini: l’illustrazione di una vettura con alimentazione elettrica e vignetta con una batteria elettrica applicata alla carrozzeria.
Emanuela Susmel
(LucidaMente, anno XIII, n. 150, giugno 2018)