Educazione che stimoli lo sviluppo fisico e cognitivo, spinta alla relazione con gli altri, supporto anche fuori dagli orari scolastici, consulenze psicologiche, sinergia con le famiglie…
Scegliere l’asilo nido più adatto per i propri figli rappresenta per i genitori un momento fondamentale, nel quale devono essere considerate un alto numero di variabili per arrivare alla soluzione che meglio risponde alle esigenze delle famiglie e dei bambini.
Del resto, dopo i primi anni di vita in cui il bambino è stato costantemente a contatto con la mamma e il papà, l’iscrizione all’asilo nido è un vero e proprio spartiacque nella crescita e nello sviluppo dei più piccoli. Con l’allontanamento dei bimbi dagli affetti e dal controllo dei propri genitori, esiste la reale possibilità che in questi ultimi possa generarsi ansia e preoccupazione nell’affidare a terzi la gestione quotidiana dei propri figli.
Una situazione che diventa ancor più delicata in caso di presenza di bambini affetti da disabilità che, per la loro condizione, necessitano di un’attenzione maggiore e di uno staff qualificato in questo senso e programmi formativi specifici.
L’importanza del sostegno alla disabilità
Come accennato in precedenza, la presenza di un figlio con disabilità può essere fonte di stress e paure per i genitori che devono iscrivere il bambino all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia.
Le strutture devono infatti essere in grado di fornire tutti gli strumenti necessari al bambino per offrire a quest’ultimo un’educazione dello stesso livello dei propri coetanei iscritti, coinvolgendolo pienamente in tutte le attività quotidiane, e comprendendo allo stesso tempo le sue difficoltà, attuando quelle azioni in grado di sviluppare tutto il suo potenziale. In questo senso, è fondamentale rendere costantemente partecipe il bambino disabile, senza dover necessariamente pianificare attività ad hoc, ma rispettando i suoi tempi e stimolandolo in continuazione a superare quegli ostacoli che purtroppo la vita gli ha presentato, aumentando il suo livello di indipendenza e autosufficienza e favorendo un clima per lui inclusivo sotto ogni aspetto.
Per questo, il sostegno alla disabilità è fondamentale e deve essere portato avanti con competenza e professionalità per il benessere del bambino, per il suo sviluppo cognitivo e fisico e per il miglioramento della sua capacità di relazionarsi con gli altri anche fuori dalla zona di confort rappresentata dalla famiglia e dai suoi affetti. Un elemento prioritario anche e soprattutto nei confronti dei genitori che devono avere la garanzia di poter contare su una struttura in grado di prendersi davvero cura del piccolo, dimostrando fattivamente la capacità di gestire con la dovuta sensibilità, empatia e comprensione la sua condizione e rispondere efficacemente ai suoi specifici bisogni, evitando allo stesso tempo di creare quel senso di diversità che può generare frustrazione e chiusura, con effetti negativi per la sua crescita.
È importante quindi che gli educatori e lo staff coinvolto siano precedentemente e adeguatamente formati per condurre al meglio la gestione della disabilità e che l’asilo nido disponga di tutto ciò che è richiesto per sostenere il bambino nella vita di tutti i giorni, affiancandolo con profili professionali le cui competenze sono dimostrate da attestati e diplomi specifici.
I servizi per il sostegno alla disabilità
Oltre alla pianificazione di programmi formativi che contemplano la disabilità, rendendola perfettamente inserita nell’ambito delle attività quotidiane, un asilo nido dovrebbe prevedere anche una serie di servizi accessori in grado di facilitare l’inserimento del bambino disabile all’interno del contesto educativo. Va certamente offerta la possibilità ai genitori di poter interfacciarsi continuamente con gli educatori e con i gestori della struttura, attraverso una comunicazione costante mediante la quale far emergere le problematiche e le singole peculiarità del proprio figlio, così da realizzare le azioni più coerenti rispetto alla sua condizione.
Oltre a questo, è importante offrire un supporto fuori dall’orario scolastico, predisponendo soggiorni e centri estivi dedicati alla disabilità, con soluzioni che possano consentire al bambino di poter vivere appieno la propria infanzia con le stesse possibilità dei normodotati. Infine, è fondamentale ricoprire un ruolo di assistenza e aiuto alle famiglie, mettendo a disposizione consulenze psicologiche e centri d’ascolto condotti da professionisti del settore che possano aiutare le mamme e i papà a vivere con serenità la crescita del proprio figlio, senza ostacoli e rinunce dettati dalla paura di non essere in grado di affrontare quelle situazioni molto delicate proprie della disabilità.
C. Liliana Picciotto
(LucidaMente 3000, anno XVII, n. 202, ottobre 2022)