Nel Comune del Bergamasco il sindaco leghista toglie l’intitolazione della biblioteca al martire della mafia. Manifestazione di protesta e intervento degli stessi poliziotti attraverso il Coisp
Dopo mesi di polemiche, stamattina il sindaco leghista Cristiano Aldegani del Comune di Ponteranica, nella Bergamasca, ha presieduto alla cerimonia per la “reintitolazione” della locale biblioteca comunale “Peppino Impastato” di via Valbona. Da oggi sarà dedicata a padre Giancarlo Baggi, sacramentino, studioso e scrittore locale.
Un centinaio di manifestanti ha fatto sentire la propria voce di protesta. Tra gli slogan: «Mafioso, Non sei il mio sindaco». Su uno striscione: «Qui muore di nuovo Peppino Impastato. La mafia ringrazia». E non sono mancati gli insulti al sindaco leghista. Da un altoparlante è stata trasmessa una telefonata di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che ha chiesto le dimissioni del sindaco Aldegani. Fra i manifestanti Rifondazione comunista, Unione inquilini, Rete antimafia di Brescia, Tavola della pace della Valle Brembana, Rosa bianca, Unione popolare Val Brembana. I poliziotti, comunque, hanno tenuto i manifestanti a distanza dalla biblioteca e dalle autorità.
D’altro canto anche la stessa Polizia di Stato, attraverso Franco Maccari, segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia, ha espresso il proprio sdegno per l’evento: «Non ci sono parole adeguate per descrivere l’indignazione e la vergogna che noi stessi proviamo per quello che è accaduto oggi a Ponteranica, dove l’insulsa follia, l’egocentrismo e il fanatismo hanno inferto un duro colpo all’insaziabile voglia di legalità e giustizia che alimenta molti italiani impegnati, come noi, nella diuturna opera di trasmettere soprattutto alle nuove generazioni l’importanza e il significato del ricordo di chi ci ha preceduto offrendo la propria vita per la difesa di quegli ideali e di quei diritti negati dalla violenza e dalla criminalità di ogni genere. Aldegani dovrebbe scusarsi con i cittadini che indegnamente rappresenta e con l’Italia intera, prima di tornarsene a casa definitivamente, perché un comportamento come il suo non può consentirselo nessuno, figuriamoci un sindaco!».
Maccari ha rinforzato la propria indignazione affermando che «è davvero scandaloso quello che è stato fatto e lo è ancora di più il pensiero che ciò possa essere accaduto per via del fatto che Impastato fosse siciliano. Più probabile è l’ipotesi che l’insulso rappresentante di questa Amministrazione, che al pari di lui non merita altro che censure per aver deciso di compiere un oltraggio del genere decidendo questa nuova intitolazione, abbia solo voluto cercare nella maniera più meschina un pizzico di celebrità che altrimenti la vita non gli avrebbe mai potuto regalare. Altro senso quel gesto non ce l’ha! Voler rendere omaggio al ricordo di Baggi non includeva infatti la conseguenza di calpestare l’esempio mirabile che Peppino Impastato rappresenta per tutti, e con questo anche il lutto di quelle centinaia di famiglie orfane degli affetti più cari per colpa della violenza». Va ricordato, infatti, che il Coisp si è sempre impegnato nel tutelare il ricordo e la dignità di tutte le vittime di terrorismo e mafia, al di là di ogni possibile differenza di collocazione culturale e politica. Per la cronaca, terminata l’inaugurazione, il sindaco ha lasciato la biblioteca da una porta secondaria.
(m.a.)
(LucidaMente, 5 giugno 2012)
Ma i Siciliani 151 anni or sono aprirono le porte del regno a questi mal fattori perché non volevano stare con i Napoletani e da allora la Sicilia ne ha vissute di disgrazie sotto i “piemontesi” come anche i napoletani. Si sa benissimo che questi hanno fatto i loro affari. Smettetela di piangere a questi piccoli dettagli bisogna prendere coscienza di noi stessi, decidere chi sono i nostri fratelli, mettersi a lavorare insieme; questi non ci vogliono allora lasciamoli al loro destino; creiamoci il nostro.
Antonio
Ogni popolo ha gli amministratori che merita. Fino a quando la cultura, quella vera, non sarà diffusa a scuola, fatti simili si ripeteranno sempre. Occorre obbligare il Ministero della Pubblica Istruzione di spiegare davvero quello che è successo al sud (e le spoliazioni dele ricchezze eseguite al sud 150 anni indietro). Invece, mi risulta che addirittura si cercano di togliere dai programmi scolastici gli autori meridionali ed anche quelli più impegnati a dare manifestazione di civiltà anche al nord, dove l’elezione di certi sindaci dimostra solo il grado di arretratezza culturale e sociale di certi cittadini. E fino a quando succede questo non ci sarà speranza di costruire una nazione. L’Italia è ferma al medioevo e neppure un nuovo Cialdini riuscirebbe a formare un popolo!
Bellissimo tributo ad un vero eroe immortale dei nostri tempi…da qui a 31 anni, forse, non è cambiato un granché, se solo si pensa che a quest’ora carabinieri e polizia presenti sul luogo dell’assassinio di Peppino, massacrato di botte e fatto esplodere sui binari, stavano ipotizzando il suicidio, con grande placet della politica e della stampa nazionale. Forse non è davvero cambiato nulla…ma, per fortuna, “con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo”. O tentiamo di farlo.—–“Sei andato a scuola, sai contare?” “sec, so contare” “E sai camminare?” “so camminare” “E contare e camminare insieme lo sai fare?” “credo di sec” “Allora forza, conta e cammina.. 1,2,3,4..” “ma dove stiamo andando?” “..conta e cammina..95,96,97,98,99,100..lo sai chi ci abita qui? U zu Tano ci abita qui.. cento passi ci sono da casa nostra, cento passi” (dal film I Cento Passi di M.T. Giordana sulla storia di Peppino Impastato)
Scusate qualche errore di battitura nel testo precedente….