Dopo la standing ovation dei poliziotti del Sap in onore di chi ha provocato la morte del giovane Federico Aldrovandi, finalmente è possibile inneggiare a tutti i benefattori dell’umanità, da Hitler a…
Quando non ci sono più parole per esprimere lo sdegno, il dolore, la vergogna, resta l’arma dell’ironia e della satira paradossale. In questo caso amarissima e poco divertente. Ce ne scusiamo coi nostri lettori.
Rimini, 29 aprile 2014. Nel corso della sessione pomeridiana del Congresso nazionale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), circa cinque minuti di applausi e delegati in piedi. Per chi questa standing ovation? Per i tre agenti (Paolo Forlani, Luca Pollastri ed Enzo Pontani), presenti al raduno, condannati in via definitiva per la morte del diciottenne Federico Aldrovandi, avvenuta a Ferrara il 25 settembre del 2005 durante un controllo (vedi Federico Aldrovandi, un’assurda tragedia): due manganelli spezzati sul corpo del ragazzo. La quarta condannata, Monica Segatto, non era presente in aula. Peccato, sarebbe stata acclamata anche lei.
L’evento ha suscitato un’ondata di vera liberazione in tutta Italia. Molti si son detti: “Se i poliziotti, impiegati dello Stato, tutori dell’ordine e rispettosi delle sentenze della magistratura, possono fare questo, perché non farlo anche noi?”. Ecco, dunque, il giorno dopo, l’Heil (Hitleriani esteri e italiani liberi) festeggiare allegramente in un proprio convegno di studi, con birra e salsiccia, la nobile figura del Führer nazista. Nel raduno dei giornalisti che, nei pomeriggi televisivi (e talvolta pure alla sera), si occupano dei più efferati casi di cronaca nera, applausi scroscianti alla simpatica famiglia di Avetrana, alla splendida coppia Amanda Knox–Raffaele Sollecito, nonché alla sempreverde signora Annamaria Franzoni e alla deliziosa Erika De Nardo: «Grazie a loro, abbiamo il pane assicurato; ci auguriamo che tanti, tantissimi italiani, procedano sulle loro orme». Ospite d’onore Bruno Vespa.
Non sono stati da meno, nei loro rispettivi meeting, la Pace (Produttori acidi europei) e la Mec (meccanici e carrozzai). I primi hanno festeggiato gli ex partner di Lucia Annibali e William Pezzullo: il loro volto deturpato è la migliore pubblicità per l’efficacia dei prodotti targati Pace. I secondi hanno invece augurato lunga vita agli “automobilisti-investitori”, che garantiscono loro eterno lavoro. Durante il convegno della Mec, un messaggio di solidarietà verso la nobile categoria dei pirati della strada è giunto da fisioterapisti, traumatologi, ortopedici, medici riabilitativi ecc.
Dappertutto, in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, è un pullulare di allegre feste paesane in onore dei più efferati mafiosi, ’ndranghetisti, camorristi. I commenti della gente scesa in piazza: «Anche loro, come Silvio Berlusconi, sono vittime della magistratura; anche per loro, come per gli agenti, un errore giudiziario; viva la mafia che dà lavoro». Nei prossimi giorni sarà la volta di un altro Sap (Società anonima pedofili), che applaudirà quelli da loro definiti come i veri “educatori dei bambini”; nonché dell’Avis (Associazione violentatori sereni), che chiederà la liberazione degli stupratori detenuti, in quanto vittime delle provocazioni sessuali femminili e delle toghe rosse. Nel corso del 1° maggio saranno consegnati attestati agli sfruttatori dei lavoratori e agli imprenditori che hanno moltiplicato il fatturato risparmiando di più sulle misure per la sicurezza dei lavoratori. In tarda serata, simposio su I veri eroi dei nostri tempi: i giustizieri di Aldo Moro e gli allegri animatori della stazione di Bologna, il 2 agosto 1980. Applausi per tutti.
Carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti penitenziari, guardie forestali, vigili, ecc., spesso operanti in condizioni proibitive, in molteplici casi si sono resi protagonisti di atti eroici, fino all’estremo sacrificio (per ultima, in ordine di tempo, vedi la vicenda del sostituto commissario di Polizia Roberto Mancini). Tuttavia, ormai sono anche troppi i casi di “eccessi” (presunti o veri) da parte delle forze dell’ordine. Come documentato dall’Osservatorio Repressione, dal 1945 sono decine i cittadini uccisi, centinaia e centinaia le vittime di gratuite violenze. Dopo gli eclatanti casi Diaz, Bolzaneto, Sandri, Bianzino, Cucchi, Uva, ecc., ora è sulle cronache quello della Morte Magherini, indagati i quattro carabinieri.
Le immagini: le opere di Filippo Vendemmiati e Francesca Boari sul caso Aldrovandi.
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno IX, n. 101, maggio 2014)