Molti sono i portali on line dalla “misteriosa” sede, nei quali è possibile assistere ad atti di crudeltà estrema verso varie bestioline (pesciolini, crostacei, grilli, chiocciole, e molti altri), commessi da parte di graziose ragazze, in genere dell’Est Europa. Ma l’inferno viene dalla Cina e dall’Asia orientale: nessuna pietà neppure per coniglietti, gattini, cagnolini… Si tratta del cosiddetto “animal crush” o “crush fetish”. Quali utenti, quale business?
Avvertiamo i lettori più sensibili e impressionabili che la lettura del seguente articolo e soprattutto la visione dei contenuti dei link in esso inseriti potrebbero risultare disturbanti e/o disgustosi. In effetti, abbiamo a lungo esitato prima di operare alcuni linkaggi. Ma la realtà che intendiamo denunciare è talmente indescrivibile e fuori da ogni fantasia che solo certe crude immagini sono in grado di raffigurarla.
Il titolo del presente articolo potrebbe sembrare quello di un’opera underground degli anni Sessanta-Settanta del secolo scorso. O di un folle melodramma di Pedro Almodóvar. Ma non è così. Andiamo – si fa per dire – con ordine.
“Jocelyne” è una splendida, affascinante, ragazzona dai lunghi capelli castano chiari: alta 1,90 (sic!), pesa 80 chili. Simili sono le dimensioni della bionda dai capelli corti “Roxanne”: le sue misure sono 188×78. Più “modeste” (182×75) quelle della bruna “Cynthia”, in apparenza meno giovane e gentile, o dell’angelica “Dominique”, che si limita, in virtù della sua snella figura, a un’altezza di 1,78 per soli 62 kg di peso, o della giovanissima “Tatiana” (176×70), dall’atteggiamento alquanto arrogante. Di loro si può conoscere, nella misurazione statunitense, anche il numero di scarpa: diciamo dal 41 al 45 in quella europea. Come si fa a sapere tutto questo? Queste loro misure sono inserite in un’apposita pagina on line (di un sito, come vedremo, molto particolare), assieme a quelle di un altro centinaio di ragazze, quasi nessuna delle quali bruttina o sotto i 170 cm di altezza.
Cosa hanno in comune queste bellezze probabilmente native della Russia o altri paesi dell’Est Europa? Il fatto che siano sorprendenti (per numero e insensibilità) protagoniste di filmati nel corso dei quali schiacciano sotto i piedi (nudi o calzati da eleganti scarpe, il più delle volte coi tacchi a spillo, o stivali) innocenti e inermi bestioline, quali chiocciole, rane, lombrichi, aragoste, gamberi, pesci rossi, grilli, ragni, blatte, persino farfalle, ecc. In alternativa, ci si passa sopra con biciclette, moto, autovetture… sempre condotte da donne giovani e carine. In ogni caso, sottolineiamo una peculiarità: gli animaletti sono vivi. Le modalità e gli atteggiamenti sono vari: si va dal distratto al divertito, dal diligente al sadico; in una o in gruppo, magari salendo insieme su una lastra di vetro sotto la quale c’è la povera vittima.
I video che vedono “attrici” queste donne sono scaricabili a pagamento – ma abbondanti dosi di loro “estratti” e “foto di scena” sono gratuiti. I filmati sono francamente disgustosi e disturbanti e sconsigliamo i lettori sensibili di navigare entro tali siti di Animal crush o Crush fetish, come sono definiti dagli amanti del genere. Si perviene sempre alla poltiglia-splatter, a volte dopo un lunghissimo tempo di tortura della vittima o delle vittime di turno, che prima, durante o dopo gli atti sadici possono anche essere “annaffiati” dalle urine delle torturatrici. A poco vale il ragionamento che molti di quegli animali sarebbero comunque spesso destinati a una sorte poco migliore (ma i pesciolini rossi…?). Un fatto è cucinarli o pestarli casualmente, un fatto è martoriarli per il compiacimento degli utenti e per fini commerciali.
Tuttavia, c’è anche di peggio. Sembra che esistano siti-pirata nei quali circolano filmati ancora più raccapriccianti: si schiacciano topolini, criceti, pulcini, coniglietti, gattini, cagnolini. Tale girone infernale – le fattezze delle signorine sono incontrovertibili – si colloca in Cina e nell’Asia, dove, evidentemente, l’insensibilità verso gli animali raggiunge vette sconosciute all’Occidente.
Chi compra tali video? Chi li produce? Qual è il giro d’affari che ruota attorno alla sofferenza di esseri viventi? Gli acquirenti sono donne che, in una sorta di delirio d’onnipotenza, provano eccitazione nell’immaginare di essere al posto delle “attrici protagoniste” o uomini eccitati dall’atto e che vorrebbero trovarsi proprio loro sotto i piedi delle ragazzotte d’assalto. Mistero fitto su chi produce i filmati. Dai siti non è possibile pervenire a società e luogo di produzione. Il giro d’affari procurato da tali attività deve essere molto remunerativo. La prova indiretta è data dalle centinaia di siti esistenti, ciascuno con un “catalogo” con un’infinità di video. E, supponiamo, pure le giovani donne – che anche in questo campo hanno raggiunto la parità (di crudeltà) uomo-donna – riceveranno un bel compenso per sporcarsi piedi e scarpe…
In più paesi occidentali varie associazioni hanno tentato o stanno tentando di far approvare dai propri parlamenti leggi (già vigenti, ad esempio, in Usa e Gran Bretagna) che bandiscano non solo tali atti di “gratuita” (quanto redditizia) crudeltà eseguiti nel territorio nazionale, quanto il loro commercio e chi scarica i filmati. Insomma, si chiedono norme simili a quelle che sanzionano la pedopornografia.
E in Italia? La legge 201 del 4 novembre 2010 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia) punisce gli atti dei quali abbiamo parlato in questo articolo. Ma il fenomeno, negli inferi del web, è presente. Il Corriere della sera ha dato notizia che, grazie alle denunce della Lega antivivisezione (Lav), una 40enne di Rho (Nuda e in tacchi a spillo uccideva pulcini, conigli e altri piccoli animali, condannata a 4 mesi) è stata punita. Con la condizionale. Nella nazione di san Francesco d’Assisi…
Rino Tripodi
(LucidaMente, anno IX, n. 102, giugno 2014)
LucidaMente ha pubblicato numerosi articoli dedicati alla difesa dei diritti degli animali. Segnaliamo, in particolare: Sara Del Dot, Estate: sole, mare, castelli di sabbia. E il cane? In autostrada Dario Lodi, L’orribile strage che insanguina le vacanze estive Giuseppe Licandro, “Zoomafia” e iniziazione dei giovani delinquenti Jessica Ingrami, Sparare a un cane per noia Dario Lodi, I cani e i gatti ucraini e gli Europei di calcio Lucilio Santoni, La sofferenza senza perché degli animali Jessica Ingrami, E se la scelta vegetariana riguardasse anche gli animali? Paolo D’Arpini, Contro lo sgozzamento lento degli animali da macello senza stordimento Guido Monte, “Un eroe giapponese” Paolo D’Arpini, Dieta vegetariana e spiritualità Paolo D’Arpini, Animali domestici fuori natura Valdo Vaccaro, Il significato di essere vegani e il relativo stile di vita Simone Jacca, La terribile tortura degli orsi della luna Jessica Ingrami, Quella connessione tra uomini e animali Jessica Ingrami, Sperimentazione animale: strage vana, crudele, infinita Rino Tripodi, Uno spontaneo inno a libertà e natura Diego Salimbeni, Una strage di innocentiGiuseppe Licandro, La “zoomafia”, una terribile iattura che incombe sull’Italia
UNA VOLTA LA NATURA FACEVA DA FILTRO AGLI ERRORI GENETICI OGGI DOBBIAMO ESSERE NOI A FARE PULIZIA DI QUESTA IMMONDIZIA PRIMA CHE DISTRUGGA IL PIANETA e NOI
Gentile lettore, il suo intervento non è molto chiaro. Chi siamo “noi” e qual è l'”immondizia”? Chi “distrugge” il pianeta e “noi”?
Comunque, la crudeltà verso gli animali è sempre esistita. E una bella ragazza non è un errore genetico.
Si tratta di una questione di sensibilità, moralità, civiltà, educazione, leggi.
Il direttore
Nulla di che, nei macelli fanno molto peggio.
Gentile lettore, grazie di essere intervenuto.
C’è un distinguo da fare. I macelli, pur con pratiche crudeli, sono sottoposti a norme e hanno la giustificazione di uccidere per l’alimentazione umana. Chi produce i video citati nell’articolo usano il sadismo e l’unico fine è di speculare e far soldi sporchi.
Purtroppo giornalmente trovo nel web video allucinanti di donne MALATE russe che senza un minimo di pietà si divertono a far soffrire animaletti indifesi. Possibile che nessun ente internazionale riesca a fermare queste atrocità?
Gentilissimo Frank,
grazie per averci scritto.
Due annotazioni:
1) A essere “malate” non sono quelle “attrici”, che lo fanno per soldi, ma i fruitori sadomasochisti.
2) Ci siamo recati presso la Polizia postale e ci hanno detto che era inutile fare la denuncia, in quanto è impossibile arrivare a stati stranieri!
Grazie per la Sua risposta, sulla polizia postale non ci contavo minimamente, piu’ che altro spero che sia fatta qualcosa come per Green Hill.
Gentilissimo Frank, in paesi come Russia, Ucraina, Bielorussia (o dove “producono” tali video) azioni animaliste sono impossibili. Sia per la durezza della repressione poliziesca sia perché suppongo dietro le “case produttrici” vi siano delinquenti e mafie. Ancora peggio l’orrore che si consuma nell’Asia (Cina, Thailandia, Hong Kong, ecc.). Un mondo infame.
Ha detto bene Sig.r Direttore, “un mondo infame”! Che tristezza!