Entro un anno dalla vendita si può comprare un’altra abitazione fruendo delle agevolazioni. Inoltre, c’è l’imposta agevolata causa pandemia
La legge 448 del 1998 Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo ha introdotto la possibilità di ottenere il credito di imposta per la compravendita immobiliare a uso abitativo. Una misura che rientra nel novero dei benefici per l’acquisto della prima casa e della quale, come riporta il sito dell’Agenzia delle Entrate, è previsto che sia fatta esplicita richiesta al momento dell’acquisto dell’immobile.
È necessario indicare anche se si vuole utilizzare tale credito di imposta come detrazione per l’imposta di registro dovuta al momento della sottoscrizione dell’atto stesso, quindi andare a fruirne in tempo reale. Chiunque abbia un immobile che risulti essere stato acquistato come prima casa, e che quindi abbia usufruito delle agevolazioni previste dalla normativa in vigore, può aver diritto al credito di imposta anche nel caso di immobile rivenduto e di successivo riacquisto entro un anno.
Vendita e riacquisto di immobile: quali agevolazioni
A riportare questa modalità di fruizione è il sito Notaiotassitani.it, secondo il quale il proprietario di un immobile acquistato in precedenza come prima casa usufruendo dei benefici previsti per poi venderlo e acquistarne un altro entro un anno, può aver diritto al credito di imposta a patto che l’abitazione ceduta sia stata precedentemente oggetto di compravendita. Tutto questo non riguarda invece il caso di immobile acquisito per donazione o per successione. Come può essere utilizzate tale credito di imposta? Il modo più conveniente è quello di usarlo per abbassare le imposte che si dovrebbero andare a pagare sul nuovo acquisto. L’ammontare del credito sarà determinato dal valore minore tra l’imposta di registro o iva sulla prima casa acquistata e imposta di registro o iva sulla nuova casa da acquistare.
L’imposta agevolata post Covid
Nel novero di questa disciplina si inquadra anche l’art. 24 del dl n. 23 dell’8 aprile 2020, emanato in piena pandemia Covid, il cui obiettivo era quello di impedire la decadenza del beneficio sulla prima casa prendendo atto di quelle che erano state le difficoltà nel portare a termine compravendite immobiliari durante la pandemia. Si era quindi deciso per una sospensione dei termini per gli adempimenti necessari a ottenere il bonus prima casa con relativi benefici ai fini del riconoscimento del credito di imposta per il riacquisto di altra casa. Ovviamente, per muoversi in modo sicuro all’interno di un terreno così complesso, può essere di aiuto rivolgersi direttamente al notaio al quale ci si affiderà in fase di stesura dell’atto per la compravendita dell’immobile.
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Carmela Carnevale
(LucidaMente 3000, anno XVII, n. 198, giugno 2022)