Nuovo scandalo nel capoluogo emiliano. Stavolta è l’Ibc al centro del ciclone. Ma cosa fanno i dirigenti?
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento pervenutoci dalla Federazione di Bologna del Pci, riguardo l’ultimo scandalo riguardante gli assenteisti del pubblico impiego. In questo caso sarebbero implicati alcuni impiegati dell’Istituto bolognese per la cultura (Ibc, Istituto per i beni artistici culturali e naturali) di via Galliera 21, di competenza regionale (vedi Bologna, Ibc: “Striscia” immortala gli assenteisti).
Striscia la notizia ha denunciato un altro caso di dipendenti pubblici che, invece di fare il proprio dovere, se ne vanno a spasso. È successo all’Ibc di Bologna, ufficio della Regione Emilia-Romagna sito in via Galliera. Solita storia: chi passeggia tra le vetrine del centro, chi sorseggia un caffè, chi fa la spesa al supermercato. Infine, c’è il dipendente che, almeno due volte al giorno, porta a spasso il cane, un setter marrone.
Noi comunisti ribadiamo il concetto che i cosiddetti “fannulloni” della pubblica amministrazione, che sarebbe più opportuno chiamare truffatori, sono un utile strumento per ridurre i diritti dei lavoratori pubblici e per diminuire i servizi ai cittadini. Tanto che, quando qualcuno cerca di combatterli davvero, viene escluso e intimidito. Già avevamo denunciato l’ostracismo, le ritorsioni e il mobbing subiti dal nostro compagno Ciro Rinaldi, sindacalista, protagonista di una lunga lotta contro gli assenteisti presenti nel suo ufficio, l’Ispettorato territoriale Emilia-Romagna del Ministero dello Sviluppo economico, sito a Bologna, in via Nazario Sauro. Nonostante le ritorsioni, egli, forte delle proprie ragioni, continua la propria lotta contro i colleghi nullafacenti e contro i dirigenti che li hanno coperti.
Anche nel caso dell’Ibc le prime dichiarazioni del dirigente preposto sono state quelle di chi cade dalle nuvole: prima ha negato i fatti poi, messo alle strette, ha dichiarato “Io non posso girare per gli uffici a controllare il personale”. Si tratta delle stesse frasi pronunciate dal dirigente dell’ufficio bolognese del Ministero dello Sviluppo economico all’epoca dei fatti che hanno riguardato i dipendenti di via Nazario Sauro (per la cronaca la maggior parte degli indagati, nonostante le condanne, sono ancora in servizio e fanno anche carriera).
La domanda che ci si pone è: “ma i dirigenti cosa fanno?”. I dirigenti che – si ricorda – vengono pagati lautamente,controllano le attività degli uffici che dirigono? Qualcuno chiede conto delle loro manchevolezze? La risposta nella maggior parte delle volte è NO! La Magistratura adesso farà le proprie indagini e accerterà le eventuali responsabilità. Invitiamo tutti i lavoratori pubblici e i loro sindacalisti a seguire l’esempio del nostro compagno, denunciando tanto i dipendenti che non fanno il loro lavoro quanto i dirigenti che fingono di non vedere e che spesso sono i primi ad attuare questi comportamenti scorretti. Nel rispetto e in difesa di tutti quei lavoratori pubblici, che sono la grande maggioranza, che fanno il proprio dovere nell’interesse dei cittadini che usufruiscono dei servizi pubblici.
Partito comunista – Federazione di Bologna
(LucidaMente, anno XII, n. 136, aprile 2017; editing e formattazione del testo a cura di Ludovica Merletti)
Perché non si comincia a pubblicare i nomi di questi “loschi individui”? Questi parassiti, ladri di stato legalizzati e da sempre difesi dai sindacati? // G.M.
Gentilissimo Giorgio, grazie per l’intervento. I nomi sono forse coperti fino a che la magistratura non fa il suo corso con le proprie indagini.
Quello che mi sorprende è l’arroganza unita alla stupidità.
L’arroganza di chi si ritiene impunibile.
La stupidità di chi non si è reso conto che oggi la soglia di tolleranza si è molto abbassata. (Ma guardano mai la tv? O pensano che, essendo di Bologna e “protetti” da un certo partito, siano in ogni caso migliori dei fannulloni meridionali?).
Ingiustificabili, comunque, i dirigenti.
Grazie per la pubblicazione dell’articolo. L’assenteismo nell’ufficio bolognese del Ministero dello Sviluppo Economico, da me denunciato, è stato accertato, vi sono state delle condanne ma la meggior parte dei truffatori sono ancora in servizio e hanno fatto anche carriera, grazie alla copertura dei Dirigenti locali e nazionali. Ciro Rinaldi