Pubblichiamo di seguito la traduzione di alcuni passaggi della bellissima lettera che il sedicenne Ivar Benjamin Oesteboe, sopravvissuto alla strage di Utøya, ha inviato, tramite Facebook, ad Andres Behring Breivik, autore dell’eccidio. Ricordiamo che nell’isola del lago di Tyrifjorden hanno perso la vita 68 ragazzi e altri 66 sono rimasti feriti, tutti membri della Lega della gioventù laburista, il movimento giovanile del Partito laburista norvegese
«Caro Anders Behring Breivik,molti dei miei amici che ho incontrato sull’isola di Utøya sono stati uccisi […]. Tu sei l’uomo che per pura coincidenza non mi ha ucciso, sono stato fortunato. Tu pensi che hai vinto. Tu pensi che hai distrutto il Partito laburista e le persone che in tutto il mondo credono in una società multiculturale, uccidendo i miei amici e compagni. Sappi che hai fallito. […] Tu descrivi te stesso come un eroe, un cavaliere. Tu non sei un eroe. Ma una cosa è sicura: tu di eroi ne hai creati. A Utøya, in quella calda giornata di luglio, tu hai creato alcuni fra i più grandi eroi che il mondo abbia mai prodotto, hai radunato l’umanità intera. […] Hai ucciso i miei amici, ma non la nostra causa, le nostre opinioni, il nostro diritto di esprimerci. […] Tu meriti di sapere cosa ha prodotto il tuo piano. Molti sono arrabbiati con te, tu sei l’uomo più odiato della Norvegia. Io non sono arrabbiato. Io non ho paura di te. Non ci puoi colpire, noi siamo più grandi di te. Noi non risponderemo al male con il male, come vorresti tu. Noi combattiamo il male con il bene. E noi vinceremo».
Ivar Benjamin Oesteboe
L’immagine: nel cerchietto rosso è individuata l’isoletta di Utøya, teatro della strage del fanatico estremista di destra norvegese.
Giuseppe Licandro
(Lucidamente, anno VI, n. 68, agosto 2011)