Unione europea, euro, globalizzazione, finanziarizzazione dell’economia, immigrazione, privatizzazioni, intreccio magistratura-politica… Nel docufilm “La tesi” di Ettore Pasculli si rammenta cosa aveva detto e previsto il segretario e presidente del Consiglio socialista
Il tempo, se non sempre, spesso è galantuomo. Sono passati più di trent’anni dal tragico, Maledetto 1992!, col quale cominciò la fine della Prima Repubblica, il saccheggio delle migliori aziende italiane a opera di potentati stranieri (leggi anche Mattei-Moro-Craxi: come distruggere sovranità e ricchezza del Belpaese) e il conseguente declino di quella che era la quarta o quinta potenza industriale al mondo.
Lo statista Craxi e un bel docufilm
E son trascorsi quasi 25 anni dalla morte di Bettino Craxi, dirigente del Partito socialista italiano, nonché rivoluzionario presidente del Consiglio del nostro Paese dal 4 agosto 1983 al 18 aprile 1987.
Oggi solo gli affossatori del Belpaese e i faziosi possono negare la grandezza e la sostanziale onestà intellettuale e morale di uno dei pochi statisti e patrioti che ha avuto al vertice la nostra Repubblica. Non solo. Le previsioni di Craxi su ciò che stava accadendo e ciò che sarebbe avvenuto in futuro, fino alla disastrosa situazione che stiamo vivendo, appaiono quasi profetiche. Unione europea, euro, globalizzazione, finanziarizzazione dell’economia, immigrazione, privatizzazioni, intreccio magistratura-politica… Craxi aveva capito tutto.
Un bel docufilm del 2020 di Ettore Pasculli (La tesi. Verità tra le righe), visibile gratuitamente su Mediaset Infinity, narra la difficile e contrastata ricerca di una giovane laureanda in Scienze politiche. Attraverso di essa si recuperano immagini e parole edite e inedite del leader socialista. Emozioni e lucide analisi da non perdere…
Rino Tripodi
(LucidaMente 3000, anno XIX, n. 222, giugno 2024)