Un ritardo nella diagnosi di un tumore può pregiudicare le possibilità di guarigione, ma, oggi, il paziente può sporgere denuncia. Se ne parlerà il 6 giugno in un evento che si terrà a Roma curato da Istituto Medico Legale
Il cancro è in molti casi una malattia curabile, a condizione, però, che la diagnosi sia tempestiva. In caso di ritardo diagnostico, le probabilità di guarigione si riducono e può accadere il peggio. Se il paziente ritiene che il medico non si sia accorto in tempo della presenza di un tumore, può decidere di sporgere denuncia.
Si parlerà di questo il 6 giugno, a Roma, nell’evento di studio per avvocati, giuristi, medici legali, dal titolo Medicina legale e oncologia. Danno biologico e perdita di chances: scenari valutativi della colpa medica e il ruolo dell’avvocato. L’evento è a cura di Iml, Istituto Medico Legale, e si terrà alla sala Matteotti della Camera dei deputati.
Le statistiche dell’Aiom
Nel rapporto I numeri del cancro in Italia. 2023, Aiom, Associazione italiana oncologia medica, ha stimato che nel nostro Paese, tra il 2007 e il 2019, si siano potute evitare 268.471 morti per tumore, rispetto al numero atteso nel 2003-2006. Screening e diagnosi precoci, oltre ai progressi della medicina sul fronte terapeutico, avevano portato a questi risultati.
In seguito, la pandemia da Covid-19 ha rappresentato una battuta d’arresto nei programmi di screening e, anche se la situazione è andata normalizzandosi progressivamente dal 2021 e 2022, i casi di cancro sono aumentati. La stima di Aiom, per il 2023, è di 395.000 nuove diagnosi di tumore: 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne. Dal 2020 al 2023, in tre anni, l’incremento è di oltre 18mila casi.
Aiom parla di un «vero e proprio tsunami di casi di cancro», e sottolinea che «è sempre più importante rafforzare le azioni per contrastare il ritardo diagnostico, che implica inevitabili aumenti dei tumori in stadio avanzato, e favorire la prevenzione primaria e secondaria tramite il controllo dei fattori di rischio, a partire dal fumo di tabacco, dall’obesità, dalla sedentarietà, dall’abuso di alcol e dalla necessità di favorire le vaccinazioni contro le infezioni note per causare il cancro».
Ritardo diagnostico e denuncia del medico
Nel frattempo, una sfiducia crescente verso la sanità ha innescato il fenomeno delle denunce. Alcuni casi di giurisprudenza hanno mostrato che un ritardo diagnostico, se dovuto a un controllo superficiale o a un mancato approfondimento da parte del medico, può portare a una condanna.
In un caso, ad esempio, il medico aveva prescritto un’ecografia, ma non una mammografia, non riuscendo così a individuare l’effettivo esordio del tumore (Diagnosi tardiva di tumore: la Cassazione conferma la condanna di due medici). In un altro caso, la paziente ha denunciato perché il medico aveva sì prescritto una mammografia, ma non aveva chiesto ulteriori approfondimenti e, otto mesi dopo, un nuovo controllo aveva accertato la presenza di un tumore (La denuncia: «Ritardi nella diagnosi di tumore»).
Dalla possibilità che le denunce per ritardo diagnostico aumentino nasce l’esigenza del seminario a cura di Istituto Medico Legale. Istituto Medico Legale è costituito da un team di medici legali, medici specialisti, coordinati da un medico legale di direzione. Attivo nel fornire consulenze medico legali ad avvocati e patrocinatori stragiudiziali, Istituto Medico Legale organizza anche convegni ed eventi di formazione accreditati presso l’Ordine degli avvocati di Roma.
L’evento del 6 giugno si potrà seguire on line, anche da remoto.
Per informazioni sul convegno e per chiedere il link per accedere da remoto: Valeria Gentile, 342 8567078.
Le immagini: a uso gratuito da Pexels (autori: Anna Tarazevich; Anna Shvets e KATRIN BOLOVTSOVA).
Carmela Carnevale
(LucidaMente 3000, anno XIX, n. 221, maggio 2024)