Dominio della finanza e delle élite, fine dello Stato sociale, con privatizzazione della sanità pubblica, impoverimento del ceto medio-basso, crisi della democrazia, rivoluzione dei costumi (e dei consumi), ignoranza imperante
In pochi anni abbiamo assistito a enormi cambiamenti economici e di costume, con colossali spostamenti di ricchezze. I ricchi divengono sempre di meno e più ricchi; i poveri sempre di più e più poveri. Gli ingenui proni alla comunicazione mainstream pensano che tutto sia avvenuto e stia avvenendo per caso. Tranne che nei (rari) casi di eterogenesi dei fini, non è così e non è mai stato così. Soprattutto per quanto riguarda i fattori macroeconomici. Sebbene oggi chi indaga con spirito critico e con ampia documentazione tali eventi venga censurato e definito complottista. Proprio al posto di chi le trame le organizza davvero [vedi Complottisti, «vil razza dannata!» (e bannata)].
Non esiste più il Sistema sanitario pubblico; boom della sanità privata
In queste nostre modeste e certamente incomplete riflessioni cercheremo di cogliere ed elencare in ordine sparso almeno alcuni dei grossi cambiamenti in campo economico, sociale, culturale, registratisi praticamente tutti a partire dal 2020, quali ne sono state le cause, quali ne saranno gli effetti futuri. Faremo riferimento soprattutto all’Italia, ma il discorso è estendibile a tutti i Paesi occidentali.
Cominciamo da un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti e, soprattutto, crea preoccupazione unanime. Il servizio sanitario nazionale, un tempo considerato un fiore all’occhiello del nostro Paese e collocato al quarto posto nel mondo, è allo sfascio. Per capirlo basta cercare di prenotarvi una qualunque visita specialistica o approfondimento diagnostico. O le liste sono chiuse o, comunque, occorre attendere mesi e mesi. Il disservizio è legato a ben precise scelte politiche dei governi di ogni orientamento che si sono succeduti negli ultimi decenni, ma prevalentemente sostenuti dalle sinistre. Il tutto a partire dai tagli del Governo Monti (2011-2013), imposto dall’alto proprio per “razionalizzare” le spese sociali. Presìdi ospedalieri, posti letto e medici “statali” sono oggi circa il 33% in meno rispetto a inizio secolo.
A dare il colpo di grazia alla Sanità pubblica è stata la cosiddetta pandemia da Covid-19, sulla quale molto c’è da dire e sulla cui gestione cominciano a profilarsi verità inquietanti (leggi Le vittime dei “vaccini” abbandonate alle loro sofferenze). Miliardi di soldi pubblici sono stati dirottati dalla Sanità agli acquisti presso le grandi aziende farmaceutiche multinazionali sieri sperimentali che non proteggevano dalla malattia, né, tantomeno, dal contagiare e dall’essere contagiati.
Inoltre, quasi tre anni di blocco delle prestazioni sanitarie e di prevenzione secondaria, un allarmante e “misterioso” aumento di patologie (cardiopatie, neuropatie, malattie oncologiche) hanno mandato completamente in tilt il Ssn. Il tutto a vantaggio delle assicurazioni ad personam e della sanità privata a pagamento, che, infatti, conosce un boom di profitti, con spese insostenibili per il ceto medio-basso.
La crisi della democrazia
E, dato che sono vicine le Elezioni europee, vogliamo parlare pure dell’astensionismo elettorale, sempre maggiore? Ormai nei Paesi democratici vota circa metà degli elettori. In pratica, un partito che canta trionfo per aver ottenuto il 30% dei consensi, in realtà, ne ha avuto solo il 15%. Una maggioranza di Governo intorno al 50-55% è stata realmente votata da poco più di un quarto degli aventi diritto.
Tale disaffezione da parte degli elettori è dovuta alla sensazione di inutilità nel prestare il proprio consenso all’uno o all’altro schieramento politico. A partire dal tradimento del Movimento 5 stelle, ultimo partito cui ha dato fiducia ben un terzo degli italiani con la speranza di un totale rinnovamento. Ma è evidente che chiunque vada al potere in Italia o altrove deve poi sottostare a diktat sovranazionali in ambito finanziario, economico, bellicista, culturale, ecc.
La prospettiva ultima è che, visto lo scarso interesse degli stessi cittadini, gli appuntamenti elettorali finiranno per essere aboliti.
Il rialzo del costo dell’energia post conflitto russo-ucraino e le spese militari
Guerra in Ucraina. Lo scopo di Usa, Nato, Unione europea, non era quello di impoverire la Russia, costringendola alla resa, ma arricchire gli esportatori di armi e di risorse energetiche statunitensi e impoverire i cittadini occidentali, mentre il ceto medio-basso fatica a star dietro agli inusitati aumenti di gas, luce, benzina.
Nessuno, infatti, può negare che le sanzioni economiche e i provvedimenti antirussi non hanno fatto un baffo al gigante euroasiatico, anche grazie al sistema di triangolazioni commerciali (gli europei comprano a prezzo maggiorato risorse e beni russi da un Paese intermedio che li ha a sua volta acquistati dalla Russia).
Ci hanno guadagnato pure gli speculatori (vedi “Borsa del gas” di Amsterdam); invece le popolazioni, neanche più difese dal mercato protetto, si sono svenate.
Sempre collegato alla crisi russo-ucraina è l’aumento delle spese militari, a tutto vantaggio di chi le armi le produce (soprattutto Usa, ma non solo), mentre i successivi rischi, secondari ma non tanto, sono la militarizzazione della società e l’olocausto nucleare.
Spostamento dei consumi attraverso una pubblicità martellante
L’ecoterrorismo ha indotto anche a uno spostamento miliardario delle abitudini di consumo. La propaganda greenwashing influenza soprattutto i giovani nell’acquistare prodotti falsamente “ecologici”, “sostenibili”, “a impatto zero”.
Basti pensare ai cibi-spazzatura, alle auto elettriche, ai computer, alle telecomunicazioni per la cui realizzazione occorrono l’estrazione di minerali rari (col conseguente sfruttamento dei lavoratori) quali il coltan e il consumo di energie “sporche” quali il carbone. Il tutto è di gran lunga superiore ai presunti benefici. A guadagnarci sono sempre le imprese e gli speculatori azionari che da anni si sono posizionati nel campo dei finti settori “green”. E che sono gli stessi dei settori petrolifero, carbonifero, delle plastiche, ecc.
I lockdown pandemici uniti a una pubblicità martellante hanno plasmato soprattutto i giovani “urban” nell’acquisto di pasti e spesa on line. Si sono arricchiti i miliardari dell’e-commerce, si è distrutto il tessuto anche sociale della piccola distribuzione, si è creata una classe di sfruttati e umiliati (i riders) tra i più bisognosi e fragili: gli immigrati e i precari.
Cambiamento dei costumi e trionfo dell’ignoranza per modellare un’umanità più manipolabile
Sempre grazie a una pubblicità martellante e a programmi tv allineati al nuovo verbo woke e politically correct, non solo sono stati sdoganati libertà sessuali, droghe, ideologie gender e insensate trasgressioni impensabili fino a pochi anni fa, ma sono stati imposti aggressivamente come “obbligo”, mentre la famiglia “normale” è derisa. Perché tutto questo?
La famiglia normale risparmia, è solidale, è economa, non spreca e non è consumista; nei momenti di necessità (perdita del lavoro, sfratto, malattia, senilità, nascite e morti) si trasforma in un formidabile ammortizzatore sociale gratuito e spesso più efficiente del freddo assistenzialismo statale. La famiglia si fonda sull’amore reciproco, ma anche sui doveri, sul senso di responsabilità dei componenti, sui sacrifici, sull’onore, sull’educazione, su princìpi millenari.
I single e le coppie gay consumano e sperperano di più, anche in beni futili e superflui, sono atomizzati o tendono a fare gruppo a sé. Sono più esposti alla manipolazione e alla sottomissione al Potere.
Stesso fine di lobotomizzazione delle persone per renderle succubi ha la diffusione dell’ignoranza, fino all’analfabetismo, frutto avvelenato dell’indebolimento della scuola pubblica e della cancellazione della cultura umanistica e classica, nonché della dipendenza assoluta delle nuove generazioni da smartphone, social e stupidaggini varie…
Infine, come abbiamo fatto per L’inganno della neolingua e le parole censurate, concludiamo con un sintetico schema con la speranza che almeno questo possa servire al lettore per aprire gli occhi e pensare criticamente e autonomamente.
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Le immagini: a uso gratuito da Pexels (autori: Karolina Grabowska; Anna Shvets; Luca Nardone).
(LucidaMente 3000, anno XIX, n. 222, giugno 2024)
Complimenti, direttore. Analisi perfetta.
Peccato che “LucidaMente” chiuda. Ma non mollate!