In “Non c’è due senza uno” (Edizioni Helicon) lo scrittore intreccia sottili legami umani con le profonde tematiche universali
Non c’è due senza uno (Edizioni Helicon, pp. 316, € 20,00) è il nuovo volume dato alle stampe da Lorenzo Oggero. Si tratta di una raccolta di ventitré racconti, e il titolo dell’opera già suggerisce due aspetti importanti, che caratterizzano il suo senso profondo. Uno è di tipo psicoanalitico, l’altro di carattere strettamente sociale. I ventitré racconti, infatti, narrano di storie e protagonisti che richiamano la vita di tutti i giorni e vicende personali, ma possono anche toccare argomenti più intimi e interiori, come l’amore, il gioco della seduzione, la vita e la morte, il sogno, l’immaginazione.
Man mano che il lettore passa da una storia all’altra, compie un viaggio profondo nelle relazioni, scoprendone i dettagli, le sfumature e imparando che ogni legame ha la propria fisionomia, unica e irripetibile, come unici e irripetibili sono i soggetti coinvolti. Anche se alcuni aspetti dell’esistenza sono universali, come l’amore, il dolore, la felicità, il desiderio, nel momento in cui essi si innestano nell’individuo, che a sua volta entra in relazione con un altro individuo, si creano delle unicità che evidenziano la profondità dei vari rapporti umani. Grazie a uno stile elegante, ricercato ed estremamente curato, Oggero ci racconta la storia di Aurelio e Federica, di Romeo e Sabrina, ma non solo di persone in carne e ossa, perché tra i protagonisti di questi racconti c’è anche la Morte, che ora compare come personaggio, ma anche come elemento disturbante. Nel racconto La morte dell’analista si legge: «Il dolore è una pietra, la morte un tradimento. Sono anche infastidito, come quando non vuoi accettare una brutta notizia, la neghi, vorresti che fosse possibile scacciarla come si fa con un tafano insistente».
L’opera di Lorenzo Oggero è particolarmente intensa, avendo come retroterra – come il lettore può benissimo cogliere sin dalle prime righe – un importante lavoro di costruzione sia delle vicende, sia del sottile messaggio che prende corpo attraverso di esse. I racconti non sono disorganici, ma il lettore attento comprenderà che esiste un fil rouge che li unisce e che rende tutto il volume estremamente omogeneo. Inoltre, molti dei racconti contenuti in questa raccolta hanno ricevuto premi e riconoscimenti, a testimonianza del notevole valore dell’intera opera.
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C. Liliana Picciotto
(LucidaMente 3000, anno XVIII, n. 206, febbraio 2023)
Ringrazio C. Liliana Picciotto per la recensione di “Non c’è due senza uno” perché ha colto lo spirito e i tratti caratterizzanti della raccolta e li ha espressi con eleganza e profondità.